Ticino

Un Black Friday prolungato per spingere le vendite

Alcuni centri commerciali proporranno la merce scontata fino alla domenica - Enzo Lucibello (DISTI): «Così cerchiamo di contrastare l’online e il turismo degli acquisti» - Lorenza Sommaruga (Federcommercio): «Un’occasione da cogliere anche per i piccoli negozi»
© CdT/Chiara Zocchetti
Dario Campione
18.11.2024 06:00

Il Black Friday triplica. A dimostrazione dell’importanza che tuttora rivestono, anche nel nostro cantone, le vendite a prezzi scontati. L’ultimo weekend di novembre segnerà un passaggio ulteriore sulla scena del commercio ticinese. Alcuni centri commerciali prolungheranno i saldi del «Venerdì nero» fino alla domenica. Dando vita, di fatto, a una tre giorni di shopping all’insegna del potenziale risparmio.

Enzo Lucibello, presidente dell’associazione dei grandi distributori (DISTI), spiega al CdT il senso dell’iniziativa, ribadendo innanzitutto «l’importanza» delle vendite a prezzo speciale.

«Per noi è un investimento, ci permette di contrastare meglio il commercio online e il turismo degli acquisti». Contrastare non significa sconfiggere. La competizione resta serrata. Ma in una situazione complessa, ogni proposta, ogni progetto, riveste un significato particolare. «Il Black Friday funziona - ammette Lucibello - e una volta che l’hai fatto, è difficile non riproporlo, almeno per due motivi. Il primo, il bisogno di non deludere le aspettative dei clienti. Il secondo, la necessità di confermare i fatturati».

Il presidente della DISTI non commenta le prospettive in chiaroscuro formulate dagli analisti - «sono previsioni, non posso esprimermi», dice - ma insiste nel sottolineare come il Black Friday «incida tuttora abbastanza sul volume degli affari del mese di novembre nel settore non food». Ed è «proprio questo il motivo principale per cui alcuni centri commerciali hanno deciso di prolungare le proprie offerte sino alla domenica». Nell’elenco, provvisorio, figurano il Parco commerciale di Grancia, il Centro Lugano Sud, Coop City e Manor a Lugano centro. Altri si aggiungeranno, e il consiglio è di «verificare sui siti delle singole aziende le varie opzioni».

«Appuntamento atteso»

Considerazioni di tono un po’ diverso giungono da Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio Ticino, secondo cui «il Black Friday non è più quello del passato, quello degli inizi. Credo sinceramente che abbia perso freschezza - dice Sommaruga al CdT - ma è comunque atteso dal consumatore, e chi ha un commercio deve farlo, deve andare incontro a questa richiesta».

Sommaruga definisce il Black Friday una «occasione: trovo sia importante che chi la sa cogliere, sia sul lato delle vendite, sia su quello degli acquisti, ne approfitti». Anche perché, «in tutti questi anni, e contrariamente a quanto si dice d’abitudine, mi sono resa conto che chi fa acquisti nel Black Friday non lo fa per sostituire le compere di Natale».

Il temuto effetto di sostituzione, a ridosso delle feste di fine anno, secondo la presidente di Federcommercio non è insomma inevitabile. Tutt’altro. «Certo, bisogna proporre merce diversa, non si può pensare di ripresentare lo stesso articolo, a prezzo maggiorato, qualche giorno dopo. Il consumatore ormai è attento, curioso e valuta con molta attenzione ogni offerta».

La decisione di parte della grande distribuzione di allungare il Black Friday sino alla domenica è comunque giudicata da Sommaruga in maniera positiva. «Chi ha un negozio in centro può giovarsi di questo passaggio, tentare di attrarre la clientela che si è mossa per arrivare in città. Bisogna stare al passo con le cose che cambiano, non avere paura delle novità».

E anche il giudizio sulla concorrenza dell’online non approda ai soliti luoghi comuni. «Dobbiamo vendere, tenere il negozio aperto, fare di necessità virtù, come si dice. Con i Black Friday e le giornate di saldi, le città si riempiono di persone. Per noi è il momento di impegnarci più a fondo, di attrarre la clientela e di promuovere i nostri prodotti», aggiunge Sommaruga.

«Un fenomeno sociale»

L’importanza degli appuntamenti con i grandi sconti, sembra voler dire la presidente di Federcommercio, ha quasi più un valore sociale che squisitamente commerciale. Una tesi che evidenzia anche Carmine Garzia, professore ordinario di Strategia aziendale alla SUPSI.

«Il Black Friday fisico, in presenza, è interessante soprattutto come fenomeno sociale - dice Garzia al Corriere del Ticino - si tratta infatti di un momento nel quale agli acquisti nei negozi si sommano altre cose, a cominciare dalla riscoperta dei centri storici. In qualche modo, il consumo diventa propulsore di valori positivi. Certo, non possiamo dimenticare, né tantomeno negare, le contropartite critiche: il maggiore traffico, il conseguente inquinamento, gli orari di lavoro estesi richiesti a chi è impiegato nelle imprese commerciali, e altro ancora. Ma muoversi per andare in città, entrare nei negozi, comporta anche fermarsi a bere qualcosa in un bar, mangiare al ristorante, semplicemente vivere la città che, diversamente, una volta chiusi gli uffici, si spopola. È vero, spesso in simili occasioni si comprano cose di cui non si ha strettamente bisogno, ma se l’acquisto è strumento per altro, non possiamo giudicarlo in modo del tutto negativo».

E sempre a proposito del Black Friday e delle iniziative simili, l’economista della SUPSI sottolinea altre due questioni. La prima riguarda le vendite online che, dice Garzia, «sono molto difficili da mappare, anche perché le transazioni spesso non avvengono in Svizzera e potrebbero essere quindi sottostimate. Inoltre, le offerte su Internet iniziano già alcuni giorni prima, ci sono le prevendite e quindi più che un singolo giorno, bisognerebbe considerare un periodo. Siamo, insomma, su un binario parallelo».

La seconda questione riguarda il futuro del Black Friday. C’è chi si chiede se sia possibile od opportuno eliminarlo, o in qualche modo neutralizzarlo. Una scelta, dice ancora Carmine Garzia, che le imprese non possono più fare, «perché si tratta di un fenomeno importato dai Paesi anglosassoni ed entrato nelle abitudini dei consumatori, proprio come Halloween. Piaccia o non piaccia, il fenomeno è globale». E poi conclude: «Personalmente inviterei a guardare gli elementi positivi come quello che potrebbe contribuire a riportare la gente nei centri storici».

Un quarto degli acquisti sarà fatto online

Il volume delle vendite del prossimo «Venerdì nero» in Svizzera potrebbe assestarsi attorno ai 470 milioni di franchi, in calo rispetto ai 490 milioni del 2023 e ai 480 del 2022. La previsione è degli analisti di blackfridaydeals.ch, sito che da anni monitora l’andamento della corsa agli acquisti nei giorni autunnali dei mega-sconti.

Secondo quanto scritto da Julian Zrotz, «il Black Friday resta di gran lunga il giorno con il fatturato più elevato nel settore del commercio al dettaglio svizzero. Tuttavia, ci aspettiamo quest’anno un calo generale delle vendite», concentrato soprattutto nei negozi e nei grandi magazzini.

«Al contrario - dice ancora Zrotz - la vendita al dettaglio online può crescere e aumentare la sua quota di vendite a oltre un quarto del totale del Black Friday», fino a toccare quota 120 milioni: 5 in più del 2023 e 10 in più del 2022 (ma ancora distante dai 125 milioni del 2021 e del 2020, anni - va detto - condizionati però in modo pesante dalla pandemia di COVID-19).

Rispetto al 2023, quest’anno il Black Friday è più vicino al Natale, quasi di una settimana. Questo, secondo gli esperti, dovrebbe avere un effetto positivo sui dati di vendita, così come il calo dell’inflazione.

E tuttavia, sempre stando alle riflessioni degli esperti di blackfridaydeals.ch, «nel complesso, gli elementi negativi superano quelli positivi: lo sviluppo economico dell’anno è stato modesto, mentre la cessione dei negozi specializzati da parte di Migros e le difficoltà di catene come Weltbild ed Esprit riducono la pressione sui commercianti affinché facciano offerte interessanti. L’aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria potrebbe inoltre smorzare il desiderio di acquisto di alcuni consumatori». Anche la valuta sempre più forte dovrebbe avere un impatto limitato, sebbene il Ticino - così come gli altri cantoni di confine -proprio dal franco forte tragga grandi vantaggi competitivi sul mercato transfrontaliero.

Federcommercio fiduciosa

Insomma, una visione in chiaroscuro, quella degli analisti di blackfridaydeals.ch, soltanto in parte condivisa dalla Federazione Svizzera del Commercio al dettaglio che, alla fine di ottobre, aveva diffuso l’esito del rapporto annuale Profital Shopping Days condotto da Bring! Labs.

«Le giornate di sconti e promozioni d’autunno - il Black Friday del 29 novembre, ma anche il Singles’ Day dello scorso 11 novembre e il Cyber Monday del 2 dicembre - continuano a godere di una popolarità in costante crescita», si legge nel rapporto stilato dall’ufficio studi di Bring! Lab.

Oltre la metà degli intervistati (58%) prevede infatti «di fare acquisti durante il Black Friday quest’anno. E quasi un terzo (il 29%) prevede addirittura di farlo in entrambi i giorni di sconti», quindi anche nel Cyber Monday.

La propensione agli acquisti è maggiore tra i più giovani: si dice pronto ad approfittare degli sconti il 78% di chi ha tra i 18 e i 24 anni e il 60% di chi ha tra i 25 e i 34 anni. Questi ultimi hanno anche in programma di spendere più di altri, circa 530 franchi a testa, ben al di là della media svizzera prevista: 403 franchi ciascuno per il Black Friday e 304 franchi per il Singles’ Day.

Non cambiano, invece, le abitudini e gli interessi. Nel 2024, così come negli anni precedenti, l’attesa maggiore è per le offerte dei settori moda (60%) e dei dispositivi elettronici (54%). Ma anche il cibo, i mobili e l’arredamento (37% ciascuno) sembrano quest’anno essere molto gettonati.