Luganese

Un incidente (e un cantiere) sull’autostrada dell’elettricità

Il direttore delle AIL Marco Bigatto parla della possibile causa del blackout – Ci sarebbe stato un «malinteso» fra due macchine
© CdT/ Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
08.02.2023 12:14

Immaginate un’autostrada che attraversa una regione e la serve con due svincoli, e che entrambi siano bloccati: uno per un cantiere e l’altro per un incidente. Risultato: circolazione ferma. Può essere spiegato in questi termini, il blackout che stamattina ha colpito il Luganese e che è legato alla rete nazionale Swissgrid, come indicato dalle AIL in una nota stampa. «Una rete che, come un’autostrada, permette di trasportare l’elettricità in tutta la Svizzera» sintetizza il direttore delle Aziende Industriali di Lugano Marco Bigatto.

Il tratto sottocenerino di Swissgrid parte da una sottostazione sul piano di Magadino – struttura che può essere paragonata a un’uscita autostradale, perché da essa la corrente s’immette nella rete locale – poi fa tappa a Manno, sul pian Scairolo e a Mendrisio, dove ci sono altre sottostazioni, per poi concludersi a Cagno, in Italia. Ad alimentare il comprensorio delle AIL sono le sottostazioni di Manno e, come riserva, quella del Pian Scairolo, in modo da garantire una ridondanza del servizio ed evitare brutte sorprese.

Il problema, come spiega sempre Bigatto, è che attualmente la ridondanza non è data, perché l’impianto di Manno è oggetto di alcuni lavori di manutenzione effettuati da AET, che ha ricevuto un mandato in tal senso da Swissgrid. «Perciò, in questi giorni, eravamo legati solo al pian Scairolo».

Cosa sia successo di preciso in quella sottostazione è ancora da chiarire, ma un’idea le AIL se la sono fatta. Prima però è necessaria una piccola premessa: ogni elemento della rete di Swissgrid è protetto da un sistema elettronico che registra una serie di parametri e segnala eventuali anomalie. E questi sistemi «parlano» fra di loro. «Visto che i lavori in corso a Manno riguardano proprio il meccanismo di protezione citato – spiega sempre Bigatto – l’ipotesi più plausibile è che da quella sottostazione sia partito per errore un ordine a quella del pian Scairolo di sganciare la linea. Così è mancata l’alimentazione».

Nessun guasto e nessuna necessità di sistemare o potenziare le strutture, quindi. Solo un «malinteso» elettronico fra due macchine.

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