Un russo si propone a Trump come inviato speciale Russia-Ucraina
Boris Epshteyn si è proposto a Donald Trump come inviato speciale per il conflitto fra la Russia e l'Ucraina. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Epshteyn - nato in Russia, consigliere del presidente eletto e legale che ha coordinato la sua difesa in vari casi - ha avanzato la sua proposta mentre era in volo con Trump verso Washington per l'incontro fra il tycoon e Joe Biden.
Molti nell'entourage di Trump si sono detti scioccati dalla proposta e non solo per la mancata esperienza di Epshteyn: il consigliere infatti è sotto accusa in Arizona per gli sforzi di ribaltare l'esito delle elezioni del 2020.
Epshteyn ha acquisito una grande influenza nell'orbita di Trump, divenendo una delle figure chiave nella transizione pur non avendo alcun ruolo formale. Solo nell'ultima settimana, riporta il New York Times, ha giocato un ruolo di primo piano nella scelta di Matt Gaetz come ministro della giustizia.
Negli anni Epshteyn è stato a fianco a Trump in vari dei suoi processi, incoraggiando il presidente-eletto a ritardare i suoi processi il più a lungo possibile così da spingerli il più vicino possibile alle elezioni.
Epshteyn è dietro anche alla proposta circolata fra lo staff di Trump di usare investigatori privati per i controlli di sicurezza sullo staff, aggirando così il tradizionale processo condotto dall'FBI.