Obesità

Un semaforo che salva la vita

Una mozione parlamentare chiede l’introduzione in Svizzera del sistema di etichettatura «Nutri-Score», un logo che indica ai consumatori se gli alimenti che stanno per acquistare favorisce la salute e la linea - L’autore dell’atto, Manuel Tornare: «Stiamo avvelenando la popolazione»
(Foto archivio CdT)

BERNA - Il numero di adulti e bambini in sovrappeso in Svizzera negli ultimi anni è aumentato. Attualmente, in Svizzera, il 41 percento della degli adulti appartiene a questa categoria. Di questi, il 10 percento è obeso. Nel 2012 il 19 per cento dei bambini tra i 6 e i 12 anni era sovrappeso o obeso. A indicarlo è l’Ufficio federale della sanità pubblica. Nel 2012 i costi diretti e indiretti per malattie legate al troppo peso ammontavano a circa 8 miliardi di franchi. In Parlamento qualcuno lancia l’allarme. Manuel Tornare, consigliere nazionale ginevrino (PS), con una mozione (firmata anche da altri 16 parlamentari di vari colori politici) chiede l’introduzione di un obbligo generale dell’etichetta «Nutri-Score» sugli imballaggi dei prodotti alimentari industriali.

Trattasi di un logo ( (approvato dall’Organizzazione mondiale della salute) che funziona a mo’ di semaforo e che prevede l’uso di cinque colori (dal verde scuro al rosso) e cinque lettere (dalla A alla E) con lo scopo di dare ai consumatori, in maniera immediata e sintetica, la qualità nutrizionale generale degli alimenti che trovano al supermercato. Il giudizio è calcolato su 100 grammi di alimento (100 ml per i liquidi) e prende in considerazione sia nutrienti e ingredienti da limitare (calorie, grassi saturi, zuccheri semplici e sale), sia quelli positivi per la salute, come la presenza di frutta e verdura o il contenuto di fibre. Paesi come la Francia, il Belgio o la Spagna si sono già espressi a favore, e in parte hanno già introdotto, questo semaforo dell’alimentazione.

«È un sistema molto facile da comprendere e intelligente», afferma il deputato ginevrino, che dice di averne già usufruito all’estero. Non è la prima volta che il politico tenta di far passare un sistema di etichettatura a semaforo per gli alimenti. «Anche le associazioni dei consumatori mi hanno sostenuto. Ma le lobby dell’industria alimentare hanno sempre avuto la meglio in Paramento». Il nuovo atto parlamentare è stato depositato a fine marzo. Ovvero nello stesso mese in cui il colosso francese Danone ha iniziato, di sua iniziativa, a fornire yogurt con l’etichetta «Nutri-Score». Una prima svizzera. «Mi sono detto che forse questo è il momento giusto. Forse ora ci sarà una presa di coscienza maggiore alle Camere». Per Tornare è «scandaloso che per leggere i valori nutrizionali e gli ingredienti degli alimenti a volte bisogna indossare tre paia di occhiali. Le indicazioni sugli imballaggi sono spesso illeggibili». L’industria alimentare, reclama il deputato, «gioca con la mancanza di competenza della gente sul fronte dietetico. Pensiamo a tutti gli “E...” (ovvero i numeri degli additivi, n.d.r.) che appaiono nella lista degli ingredienti. Io in cucina ho una lista con la “traduzione”, ma non credo che tutti i consumatori facciano come me».

Un problema conosciuto dal Servizio di nutrizione clinica e dietetica dell’Ente ospedaliero cantonale, dove ci confermano che per molte persone è difficile sapere ad esempio che «sciroppo» o «saccarosio» sono termini alternativi per «zucchero». L’introduzione di un sistema a semaforo in Svizzera è accolta favorevolmente, in quanto potrebbe semplificare la comprensione dei valori nutritivi degli alimenti e quindi incoraggiare scelte più sane.

«Stiamo avvelenando la popolazione», dichiara Tornare, secondo cui il Consiglio federale si è dimostrato molto negligente sul tema dell’alimentazione. «Temo che i funzionari che lavorano su questo fronte a Berna o non siano competenti o siano schiavi delle lobby in gioco, il cancro della nostra democrazia». A preoccuparlo è anche la differenza dell’accesso a cibi sani fra le classi sociali: «Chi ha più mezzi può acquistare alimenti di migliore qualità. Chi ne ha meno tende a consumare cibo di minore qualità». Informare le persone su quanto consumano è insomma di priorità.

Ma quanto è efficace l’etichetta «Nutri-Score»? Uno studio effettuato in dodici Paesi su un campione di circa 12.000 persone, pubblicato l’anno scorso e compiuto da ricercatori della Sorbonne di Parigi, l’ateneo Curtin di Perth, in Austria, e l’Ospedale universitario Avicenne, in Francia, ha dimostrato che fra i vari metodi di etichettatura quello «Nutri-Score» è risultato il più semplice da leggere per i consumatori. In altre parole, quello con cui i partecipanti hanno saputo meglio individuare le caratteristiche nutrizionali degli alimenti.