Un vaccino contro la mononucleosi

Ricercatori zurighesi hanno identificato una risposta immunitaria nei bambini
Ats
19.12.2013 14:04

ZURIGO - Ricercatori zurighesi hanno scoperto perché gli adolescenti, ma raramente i bambini, contraggono una mononucleosi infettiva: cellule immunitarie numerose nei bambini rendono le cellule infettate inoffensive. Gli scienziati vogliono ora sviluppare un vaccino per proteggere in particolare gli adolescenti da questa malattia.Oltre il 95% degli adulti sono portatori del virus cancerogeno di Epstein-Barr. Un'infezione presa da piccoli non provoca alcun sintomo e non ha conseguenze tardive. Per contro, a un adolescente l'infezione provoca spesso una mononucleosi infettiva, che generalmente guarisce, ma può anche diventare cronica.Nella maggior parte dei casi il sistema immunitario si difende in qualche modo contro la malattia. Ma il rischio di sviluppare più tardi un linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sistema linfatico, è grande, ha indicato oggi l'Università di Zurigo. Gli immunologi zurighesi hanno scoperto un fattore di rischio.Evidentemente, la perdita di controllo immunitario congenito da parte di alcune cellule "assassine" naturali è all'origine del problema, indicano i ricercatori in un articolo pubblicato dalla rivista "Cell Reports". Secondo l'autore principale dello studio, Christian Münz, queste cellule immunitarie presenti in gran quantità nei bambini uccidono le cellule nelle quali si moltiplica il virus di Epstein-Barr.Grazie a queste cellule immunitarie, la prima infezione è debole e la mononucleosi infettiva non può svilupparsi. Al contrario, in assenza di cellule "assassine", il virus di Epstein-Barr si riproduce rapidamente e provoca una mononucleosi infettiva, come hanno constatato i ricercatori su dei topi.Un gruppo di lavoro cerca attualmente di sviluppare un vaccino che permetta di proteggere gli adolescenti. Il vaccino impedirebbe alla mononucleosi infettiva di manifestarsi, limitando così il rischio di sviluppare il linfoma di Hodgkin.

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