Una città sempre più densa di supermercati

Ci sono sempre più spillette sulla mappa dei supermercati di Lugano. La recente apertura della Lidl a Sorengo, quella imminente di Aldi a Pambio e la domanda di costruzione per una filiale della Coop in via Maderno confermano la tendenza a una densificazione in città e nelle immediate vicinanze. Bene? Male? Dipende. Dal punto di vista delle catene, emerge la volontà di essere più capillari sul territorio, o almeno sul territorio maggiormente abitato. «Valutiamo costantemente nuove sedi e cerchiamo di espandere la nostra rete per essere ancora più vicini ai clienti» spiega ad esempio Lidl. «Perciò continuiamo a puntare su luoghi molto frequentati dove non siamo ancora presenti». In Svizzera dal 2009, il colosso tedesco ha 4 insegne nel Luganese e altre 9 nel resto del cantone. Per ora non sono previste altre aperture nella regione, ma a livello nazionale l’obiettivo è chiaro: «Puntiamo a inaugurare 8-10 nuove filiali all’anno». È scesa dalla Germania anche Aldi, che nel distretto conta 5 negozi. Il sesto, quello di Pambio, dovrebbe aprire a settembre. L’approccio è lo stesso di Lidl: «Siamo sempre alla ricerca di nuove sedi». Lo è, passando ai gruppi elvetici, anche Denner, attualmente a quota 15 punti vendita nel Luganese e 45 in tutto il Ticino. Sono 15 anche i negozi della Coop, che negli ultimi anni ha puntato a rinnovare le sue filiali (sforzo fatto anche da altre catene) piuttosto che ad aprirne di nuove. Si passerà a 16 con la citata apertura in via Maderno. Stessi numeri per Migros, che ha raggiunto le 15 filiali due anni fa con le aperture a Taverne e Viganello. La prossima è prevista a Bioggio per la prima metà del 2025, «ed entro quel termine dovrebbe essere inaugurata, sempre nel Luganese, una seconda filiale di Migros Voi».
Come in Francia
I nuovi punti vendita sono generalmente di grandezza media o piccola. È una nuova tendenza del mercato, come ci conferma Carmine Garzia, professore di strategia aziendale alla SUPSI. «Si è manifestata dapprima in Francia, dove le grandi catene hanno rilevato quelle piccole e ‘riposizionato’ i loro negozi, specialmente nelle città turistiche. In generale, pensando anche al Ticino, possiamo dire che queste nuove aperture vanno a colmare il vuoto lasciato dalle botteghe a gestione familiare, cercando di ricreare il loro ‘format’ e di soddisfare quel genere di bisogno». Per i piccoli negozi indipendenti rimasti aperti, chiaramente, diventa ancora più difficile far quadrare i conti. «La tendenza di cui parliamo, per loro, è sicuramente un nuovo elemento di concorrenza». Una concorrenza più forte, secondo il professor Garzia, si creerà anche fra le catene coinvolte in questa densificazione, con possibili effetti al ribasso sui prezzi e al rialzo sulla qualità e la varietà dell’offerta. Una buona notizia per i consumatori, oltre al fatto di avere più opzioni a portata di mano (o meglio di gamba, per chi può raggiungere i supermercati a piedi). «Un maggior assortimento – aggiunge il nostro interlocutore – potrebbe poi spingere più persone a preferire la spesa a chilometro zero, anziché farla oltre confine».
Il traffico non fa sconti
Pensando invece ai «contro» della maggiore capillarità di negozi in città, un tema sensibile è sempre quello della viabilità. I nuovi punti vendita non sono classificabili come grandi generatori di traffico, ma qualche preoccupazione locale non manca. Prendiamo la nuova Lidl di Sorengo. Se giovedì scorso avete visto diverse auto in coda fuori dalla filiale, non è perché alla cassa c’era Christa Rigozzi. O almeno, non solo per quello. L’accesso viario al nuovo supermercato, che obbliga chi arriva da Besso o Loreto a scendere fino alla rotonda di Agnuzzo e risalire, sta facendo storcere il naso a diversi utenti e, in generale, agli automobilisti che passano di là. «Sappiamo che l’attuale situazione viaria pone alcune sfide» riconosce la stessa Lidl. «Il nostro concetto è comunque stato approvato dal Comune, ed è attualmente la soluzione migliore: l’infrastruttura odierna non consente un’altra viabilità». Soluzioni? È dura. Forse una nuova rotonda, ma lo spazio è poco e il flusso quotidiano di auto importante.