Un giorno in tribunale

Una condanna per le rapine al distributore mentre salta il processo per il bancomat esploso

Oggi al Tribunale penale cantonale si celebrano ben sette processi: un anno al giovane che rapinò la stazione di servizio in via Ciani a Lugano, tutto da rifare per il bancomat di Comano davanti alla RSI fatto esplodere nel 2019
Oggi è tutto un avvicendarsi. ©Chiara Zocchetti
Federico Storni
29.08.2024 11:24

Giornata piena al Tribunale penale cantonale, dove oggi verranno celebrati ben sette processi, fra cui alcuni casi noti della storia criminale recente del Luganese.

In particolare è stato condannato a un anno di carcere sospeso il 18.enne ticinese che nell'inverno scorso in due occasioni a distanza di un mese aveva rapinato una stazione di servizio in via Ciani a Pregassona. La seconda volta era stato arrestato il giorno seguente ai fatti. Il processo, svolto nella formula del rito abbreviato, ha permesso di ricostruire la dinamica della rapina, identica nei due casi. Il giovane, che abita in centro a Lugano, usciva di casa a piedi con uno zaino con i vestiti di ricambio. Arrivato nella zona industriale di Pregassona, in via Fola, si cambiava e lasciava lo zaino, per dirigersi alla stazione di servizio dove, con il volto parzialmente coperto dal cappuccio della giacca, aspettava di trovarsi solo con le commesse. A quel punto in entrambi i casi ha sfoderato un coltello da cucina per minacciare il personale e farsi consegnare i soldi. Il bottino è consistito in circa seimila franchi, parzialmente recuperati. Compiuta la rapina, il giovane tornava a piedi in via Fola, recuperava lo zaino e si cambiava, e tornava a casa. La prima volta l'ha scampata, la seconda no. Interrogato dal giudice Amos Pagnamenta, ha detto di aver compiuto la rapina perché aveva bisogno di soldi.

È invece saltato il processo per l'esplosione del bancomat della Raiffeisen a Comano, di fronte alla RSI, nel 2019. È un fatto raro, ma la Corte della assise criminali presieduta dal giudice Pagnamenta ha deciso che non poteva approvare la procedura di rito abbreviato, ritenendo la pena proposta dalla parti – la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis e l'avvocato Michele Susini – inadeguata. Per l'uomo – un 31.enne moldavo-rumeno arrestato negli scorsi mesi a un valico in Svizzera interna – si prospettavano tre anni di carcere, di cui otto mesi da scontare. Troppo pochi per la Corte, secondo cui la parte da espiare deve essere maggiore. Ora starà alla procuratrice adeguare l'atto d'accusa: da capire se si riproverà con l'abbreviato o se a questo punto si farà un processo in rito ordinario. L'imputato, nel frattempo, resterà in carcere. Quanto ai fatti, l'uomo ha precedenti analoghi in Austria e forse anche in Italia, ma in inchiesta ha detto di essersi trovato quasi per caso in quella situazione (un complice è ancora uccel di bosco). Il furto non era peraltro riuscito: malgrado i due abbiano fatto esplodere una bombola di gas acetilene da 5 litri la cassaforte del bancomat ha tenuto. Il bancomat ha invece riportato danni per quasi 140.000 franchi.

Oltre a ciò, in mattinata il giudice Siro Quadri ha condannato a tre anni uno spacciatore (il procedimento si era tenuto lunedì) e il giudice Pagnamenta a un anno sospeso e all'espulsione un 54.enne italiano con diversi precedenti, reo di aver ricevuto ottantamila franchi in pochi mesi dalla sorella. Quest'ultima, già condannata diversi anni fa, era stata nominata curatrice di due persone estremamente fragili: è dai loro conti che provenivano i soldi girati al fratello.

In questo articolo: