L'allarme

Una marea di plastica ha invaso le coste della Galizia

All’origine dell’inquinamento la perdita di parte del carico di una nave cargo al largo delle coste portoghesi
© Facebook (Noia Limpa)
Red. Online
06.01.2024 09:30

Gli ambientalisti lanciano l’allarme in Spagna: le coste della Galizia sono invase da una marea di plastica. Particolarmente colpite le spiagge degli estuari di Muros e Noia, nelle Rias Baixas, in provincia di La Coruna. All’origine dell’inquinamento, spiega El País, c’è la parziale perdita, da parte di una nave cargo, del contenuto di sei container. L’incidente è avvenuto vicino a Viana do Castelo, in Portogallo e i primi quantitativi di plastica sono apparsi sulle coste galiziane lo scorso 13 dicembre sotto forma di piccole palline, chiamate «pellet», dal diametro di circa 5 millimetri contenute in sacchi sui quali appare il nome di Bedeko Europe. L’azienda ha subito confermato che il carico è suo e ha promesso che farà il possibile per recuperare quanto perso. Il materiale caduto in mare è impiegato nell’industria sotto forma di polietilene, polipropilene, poliestere e plastiche di uso quotidiano.

Dalla Vigilia di Natale, l’organizzazione ambientalista Noia Limpa spiega di aver raccolto almeno sessanta sacchi da quindici chili l’uno grazie all’aiuto degli abitanti e dei pescatori delle zone interessate.

Le preoccupazioni delle organizzazioni ambientaliste, a ogni modo, non riguardano tanto i sacchi che arrivano a riva integri, bensì quelli che si sono rotti liberando nell’ambiente il proprio contenuto. Viste le esigue dimensioni, infatti, le palline di plastica, una volta arrivate a riva, si mescolano con la sabbia delle spiagge e sono molto difficili da recuperare. Ciò costituisce una grave minaccia per l’ecosistema terrestre. Analogamente in pericolo è poi quello marino. L'associazione ambientalista Difesa Ecologica di Galizia (Adega), in particolare, lancia l’allarme spiegando che «se le microplastiche non saranno raccolte dal mare e dalle spiagge, potrebbero finire nella nostra catena alimentare, ingerite dalla fauna marina, oltre a costituire un nuovo attacco inquinante al nostro litorale e alla biodiversità».

Tardiva, sempre secondo Adega, è inoltre stata l’attivazione di un piano di emergenza da parte del Governo nazionale e di quello locale. L’associazione, in effetti, sottolinea come il primo allarme sia stato lanciato lo scorso 15 dicembre: da allora «nulla è stato fatto per verificare l’impatto ambientale dello sversamento, individuare i punti di contaminazione e procedere alla rimozione delle microplastiche».

Quanto accaduto sulle coste della Galizia, denunciano gli ambientalisti, non è un caso isolato: sarebbe infatti un problema ricorrente la perdita in mare di parte del carico quando le navi mercantili si trovano a dover affrontare le tempeste. Per questo l’organizzazione ambientalista Noia Limpa chiede che venga regolamentato il trasporto di plastica e che siano istituiti dei protocolli in caso di sversamenti.