Una nuova chiesa alle Gerre di Sotto? «Non siamo la Diocesi»

«Sarebbe inopportuno sostituirsi alla Diocesi nella scelta sulla creazione o meno di un nuovo edificio sacro». Ribadendo il principio della laicità dello Stato, il Municipio di Locarno mostra pollice verso alla proposta di Mauro Belgeri di adottare una variante del Piano regolatore comunale così da gettare le basi per l’edificazione di una chiesa nel quartiere delle Gerre di Sotto. Proposta contenuta nella mozione, sottoscritta anche dai colleghi Barbara Angelini Piva e Simone Beltrame, che il consigliere comunale de Il Centro ha depositato lo scorso febbraio. In particolare Belgeri sottolinea che «dovendosi dotare il quartiere di un centro di aggregazione, occorre pertanto ipotizzare la costruzione di un nuovo edificio sacro moderno, di rito cattolico apostolico-romano (con eventualmente annesso un cimitero), lanciando un concorso di architettura mediante il quale si possa lasciare ai posteri una traccia qualificata e marcante anche della nostra, per altro sciagurata, contemporaneità». Secondo Belgeri e gli altri due firmatari della mozione, indipendentemente dall’esito dei processi aggregativi attualmente in corso e richiamati i valori cristiani dei quali deve continuare ad essere permeata la nostra società, «appare doveroso e giustificato che il quartiere delle Gerre di Sotto disponga di un proprio luogo di culto». Nel suo preavviso preliminare con il quale si esprime negativamente sulla mozione, l’Esecutivo cittadino rileva come dal punto di vista ecclesiastico il quartiere delle Gerre di Sotto sia accorpato da tempo al territorio di pertinenza delle parrocchie congiunte di Cugnasco-Gerra. Un territorio, sottolinea il Municipio, nel quale una popolazione di nemmeno 4.000 abitanti è servita da due chiese presenti da secoli.
Caduto il vincolo per il cimitero
Volgendo lo sguardo a ritroso nel tempo, Palazzo Marcacci rammenta che il Piano regolatore del quartiere era stato adottato per la prima volta nel 1986. In quel documento non era contemplato un vincolo per un luogo di culto, ma era stata ad ogni modo individuata la posizione per un eventuale cimitero. «Negli anni successivi - recita il preavviso municipale negativo alla proposta di Belgeri - non è mai stata avanzata una proposta concreta per la realizzazione di questa struttura. Tanto è vero che con l’approvazione della variante destinata alla creazione del nuovo centro sportivo e sociale intercomunale, il vincolo previsto dal PR è stato abbandonato».
Nessuna discriminazione
Il Municipio, sempre richiamando il principio della laicità dello Stato, ne fa poi una questione di parità di trattamento dei propri cittadini. «Non vi è alcun dubbio - precisa l’Esecutivo a tal proposito - agire in modo istituzionale per favorire la realizzazione di un edificio religioso, come precisato dai mozionanti, “di rito cattolico apostolico – romano”, si configura come una forma di discriminazione nei confronti degli altri movimenti religiosi presenti a Locarno». Ma non solo: la discriminazione nei confronti di altre comunità religiose varrebbe a maggior ragione «se si pone mente al fatto che nel testo della mozione si ipotizza pure il lancio, da parte della Città, di un concorso di architettura per la realizzazione del nuovo edificio di culto».
Ponderazione degli interessi
Ritornando nel campo strettamente legato ad aspetti sia formali sia di opportunità, l’Esecutivo cittadino richiama i principi su cui si fonda la pianificazione del territorio. «Ci sembra evidente che ogni modifica pianificatoria debba partire da chiare esigenze della collettività e dalla corretta ponderazione degli interessi in gioco, anche per garantire un utilizzo parsimonioso del suolo».
Dubbi sulla forma
Non da ultimo, Palazzo Marcacci solleva dubbi sulla connotazione di «mozione elaborata» espressa dai suoi firmatari. L’attribuzione di un vincolo per attrezzature pubbliche/edifici pubblici (AP/EP), rispettivamente qualunque forma di modifica di un piano di utilizzazione, «richiedono un’indicazione molto precisi in termini di ubicazione, dimensioni e parametri edificatori», rileva il Municipio cittadino, aggiungendo che nulla di tutto ciò è indicato nella mozione «che anche a livello di destinazione ammessa non appare precisa poiché indica la chiesa e un eventuale cimitero, lasciando quindi aperto pure tale aspetto». Da qui l’invito alla Commissione del Piano regolatore, cui compete l’esame delle richieste espresse da Belgeri e cofirmatari, a voler stabilire in via preliminare l’esatta natura della mozione.