Brissago

Una nuova «Piazzetta» per l'Istituto Miralago

Ultimato lo stabile dotato di dieci camere singole e di un ampio spazio esterno per rispondere sempre meglio alle mutate esigenze dell’utenza. L'investimento supera i 5 milioni di franchi
La grande terrazza che caratterizza l’edificio funge da luogo di svago e di connessione fra le due strutture originarie.. ©Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
25.08.2022 18:52

Una risposta concreta all’aumento della complessità dell’utenza e all’incremento della presa a carico. L’ha voluta dare la Fondazione Rinaldi con la costruzione del terzo stabile dell’Istituto Miralago di Brissago, struttura che ospita persone adulte con handicap medio-grave bisognose di un accompagnamento socio-educativo. Con un investimento di oltre 5,3 milioni di franchi che ha potuto beneficiare di un sussidio cantonale di poco inferiore ai due milioni, il nuovo edificio accoglie dieci camere singole con una splendida vista sul Lago Maggiore per gli utenti dell’Istituto. Utenti che sono sempre più in là con gli anni, così come i loro familiari, e che di conseguenza palesano nuove esigenze di presa a carico. Ed è proprio questo aspetto che ha imposto alla Fondazione di adattare gli spazi dell’Istituto Miralago. «L’operazione è stata complessa», ha ricordato Diego Erba, presidente della Fondazione Rinaldi, nel presentare alla stampa il nuovo edificio che verrà inaugurato ufficialmente domani, sabato 27 agosto, alla presenza, tra gli altri, del direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa.

Oltre due anni di lavori
«I lavori di costruzione dell’edificio - ha proseguito Erba - sono iniziati nel gennaio del 2020 e subito si è dovuto fare i conti con la pandemia e con la difficoltà nelle forniture dei materiali, problema questo che si è acuito a causa del conflitto in Ucraina. Ma alla fine il traguardo è stato raggiunto». Un traguardo importante che consente agli utenti e al personale di cura del Miralago di avere a disposizione degli spazi moderni, più consoni alle loro esigenze e specificatamente pensati per persone con disabilità motorie. A curare il progetto che la giuria ha ritenuto il migliore fra la quarantina presentati nell’ambito del concorso pubblico indetto dalla Fondazione sono stati due giovani architetti, diplomatisi all’Accademia di Mendrisio, Elisabetta Clerici ed Erik Bianchi. «L’obiettivo che ci siamo posti - ha spiegato Elisabetta Clerici - era quello di ricreare un ambiente familiare nel quale gli utenti potessero trovarsi a loro agio». Questo per quanto attiene alla camere con annessi tutti i servizi situate al primo livello dell’edificio. Il secondo livello ospita invece il soggiorno.

L’opera di Pierre Casè
A caratterizzare il nuovo edificio e dargli il nome di «Piazzetta» è l’ampio spazio esterno con funzione di svago e di connessione fra i due stabili esistenti: un luogo sensoriale che permette agli utenti di raggiungere la grande aiuola fiorita, di arrivare a toccare con mano l’acqua della fontana verticale e di procedere fino al belvedere. Il tutto impreziosito dalla presenza dell’importante opera «Atmosfere arcaiche XII» dell’artista Pierre Casè, il quale avrebbe voluto presenziare all’inaugurazione della «Piazzetta Miralago». Ma il destino ha deciso diversamente. Tornando ancora al nuovo edificio, è da rilevare che la sua costruzione rispetta gli standard Minergie e, non da ultimo che ha permesso di ricavare una quindicina di posteggi in più a disposizione dei familiari in visita agli utenti dell’Istituto.Diego EDiego Erba, presidente della Fondazioni Rinaldi, davanti all'opera di Pierre Casè

Diego Erba, presidente della Fondazione Rinaldi, davanti all'opera di Pierre Casè. ©Chiara Zocchetti
Diego Erba, presidente della Fondazione Rinaldi, davanti all'opera di Pierre Casè. ©Chiara Zocchetti

Obiettivo immutato
Insomma, tutto di che per rispondere ai bisogni dell’utenza che oggi si compone di 43 persone tra i 21 ed i 78 anni con polyhandicap o handicap severo, 32 delle quali con un contratto di occupazione in esternato. Lo ha ribadito la direttrice del Miralago Anna Romanens, rammentando che questa è proprio la filosofia seguita sin dalla sua costituzione nel 1975. E con il nuovo edificio - che va ad aggiungersi ai due principali nei quali sono ubicate le altre stanze, l’amministrazione, gli spazi ricreativi e quelli per le attività occupazionali e per la refezione - l’obiettivo di mettere la miglior struttura possibile ai propri ospiti potrà essere perseguito anche in futuro.