Un'altra tragedia in montagna: «È sempre difficile capire la causa di una disgrazia»

Le valli della nostra regione sono state nuovamente toccate da un altro tragico incidente mortale in montagna, avvenuto questa mattina in territorio di Lodrino. A perdere la vita è stato un 71.enne cittadino italiano della provincia di Varese impegnato in un’escursione con un conoscente. L’uomo, secondo quanto comunicato dalla Polizia cantonale in una prima ricostruzione, si trovava a 1.700 metri di altitudine quando, per cause che l’inchiesta dovrà chiarire, è rimasto vittima di una caduta di un centinaio di metri. Vani, purtroppo, i soccorsi. Nonostante il pronto intervento, gli agenti della Polizia cantonale e i soccorritori della Rega non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 71.enne a causa dei traumi riportati nella caduta e recuperarne il corpo.
Difficile capire le cause
Tragedie come questa sono purtroppo in aumento sullo scenario alpino del Sopraceneri. «Da un lato gioca un ruolo il sempre maggiore numero di persone che decidono di impegnarsi in escursioni in montagna: aumentando gli escursionisti, aumenta di conseguenza anche il rischio di un incidente» spiega Massimo Bognuda, membro della Commissione Montagne sicure e rappresentante delle Guide alpine Ticino. «Al di là del semplice dato statistico - precisa Bognuda - una tragica fatalità in montagna può capitare. Che sia un malore, un inciampo, un piede messo nel punto sbagliato o un appiglio di arrampicata che cede. È sempre difficile capire la causa di una disgrazia. Sono fatalità che purtroppo possono capitare anche a un alpinista molto bravo ed esperto».
Pericoli oggettivi e soggettivi
In generale, quando si parla di montagna - spiega il nostro interlocutore - esistono due tipi di pericoli ai quali prestare attenzione. I pericoli soggettivi e i pericoli oggettivi. «I primi, quelli soggettivi, derivano dalla persona. Ad esempio, se questa non ha una preparazione fisica sufficiente per una precisa escursione o non ha l’equipaggiamento adatto. Sono degli errori commessi dalla persona che poi possono portare a un incidente». Mentre nel secondo caso, quello dei pericoli oggettivi, «si intendono tutte quelle variabili che appartengono alla montagna e che difficilmente possono essere controllate. Come un masso che si stacca a monte e precipita, un pezzo di roccia che si spezza o un fulmine. Sono eventi tutto sommato rari, ma chi va in montagna li deve mettere in conto». «In questo periodo estivo - sottolinea Bognuda - bisognerebbe poi prestare particolare attenzione ai sentieri con erba alta. Con il fatto che in quota è arrivata tanta neve prima e poi tanta pioggia, la vegetazione è cresciuta molto. In alcuni casi l’erba troppo alta può nascondere alcune insidie dei sentieri, come uno scalino o un sasso. E questo può poi dare luogo a un inciampo o a una scivolata. Meglio quindi stare molto attenti quando si arriva in una zona con una folta vegetazione, può rappresentare un pericolo».
Applicazioni specifiche
In soccorso degli escursionisti, in ogni caso, arriva la tecnologia. Come spiega il nostro interlocutore. «Sia per i sentieri che per le condizioni meteorologiche esistono delle applicazioni ufficiali che riportano una panoramica in tempo reale». Per le perturbazioni temporalesche o la pioggia ci si può affidare ai radar dell’applicazione di MeteoSvizzera «che ha una precisione di circa due ore, dopo le quali bisogna ricontrollare lo stato meteorologico. Anche perché i temporali sono molto variabili ed è difficile prevedere dove si scaricheranno». Oltre a questa, importante anche l’applicazione della Rega e quella ufficiale dei sentieri SvizzeraMobile che, «oltre a mostrarne l’esatta ubicazione e lo stato (praticabili, chiusi, inagibili), ha anche un piccolo test che permette di capire il nostro livello di escursionista».
Informazioni e consigli
Vanno sempre comunque prese le normali misure di prudenza, ricorda ancora Bognuda, come controllare se vi sia ancora neve in quota sul sentiero che si vuole percorrere o calcolare bene itinerario e orario per non essere sorpresi dall’oscurità a metà percorso. In aggiunta a tutto questo Montagne sicure (campagna promossa dal Cantone) sul proprio sito internet, riporta tutte le informazioni pratiche e i consigli utili - partendo proprio dai principianti - per chi desidera incamminarsi in montagna. A disposizione anche un libretto «Consigli per una montagna sicura», distribuito nei punti di passaggio come impianti di risalita, capanne, organizzazioni turistiche, negozi sportivi e altri ancora. Il libretto può essere anche richiesto scrivendo a [email protected].