Un’aspra battaglia senza probabili vincitori

A due mesi dalle elezioni politiche italiane è sempre più confuso e incerto il quadro politico che, complici regole poco chiare, rischia di rimanere tale anche dopo il voto
Alessandro Franzi
05.01.2018 05:55

ROMA - Saranno le elezioni politiche più combattute e incerte della seconda repubblica, quelle in programma in Italia domenica 4 marzo. Si voterà con una nuova legge elettorale prevalentemente proporzionale, in un sistema che è ormai tripolare. Si sfideranno leader molto diversi fra loro, da mesi impegnati in una campagna di comunicazione senza sosta. E si discuterà di proposte radicali, che in alcuni casi mettono in discussione persino la collocazione internazionale dell'Italia. A due mesi dal voto, i sondaggi non sono di semplice lettura. Il Movimento 5 Stelle, con il suo messaggio anti-establishment, resta il primo partito. Ma è il centrodestra della coppia Berlusconi-Salvini a rappresentare la prima coalizione nelle intenzioni di voto degli italiani. In difficoltà invece il centrosinistra, con il Partito Democratico che sconta la responsabilità di cinque anni di Governo. È possibile, proiezioni alla mano, che alla fine dalle urne non esca nemmeno una chiara maggioranza parlamentare in grado di formare il prossimo Governo. Replicando l'impasse del 2013. E rimettendo in discussione impegni e alleanze. Tutti elementi che inducono, dunque, a guardare al 4 marzo come a un'incognita.

L'approfondimento completo e l'intervista al politologo Gianfranco Pasquino nell'edizione odierna del Corriere del Ticino alle pagine 2 e 3.