Un'idea «riciclata»: Trump aveva proposto anche a Kim Jong-un di costruire una «riviera nordcoreana»

Il piano di Trump di trasformare la Striscia di Gaza in una «Riviera del Medio Oriente sotto il controllo USA» ha fatto discutere. Parecchio. Ma come riportano alcuni media internazionali, tra cui Bloomberg, non è la prima volta che il presidente degli Stati Uniti avanza una proposta di questo tipo. Solo qualche anno fa, infatti, il tycoon aveva suggerito a Kim Jong-un di portare avanti «un piano di sviluppo immobiliare costiero» in cambio della denuclearizzazione della Corea del Nord. Piano che, anche in quel caso, includeva la costruzione di un resort costiero, proprio come proposto per Gaza.
Ma facciamo un passo indietro. I fatti risalgono al 2018. Anno in cui Trump e Kim si incontrarono nel loro «primo storico summit» a Singapore. Fu in quell'occasione che il presidente degli Stati Uniti – all'epoca a metà del suo primo mandato – propose a Kim di sviluppare «una proprietà sulla spiaggia come resort in una Corea del Nord relativamente sottosviluppata». Sarebbe stato, a detta del tycoon, uno dei vantaggi che Kim avrebbe ottenuto rinunciando al suo arsenale nucleare.
«Hanno spiagge fantastiche in Corea del Nord», aveva dichiarato Trump in una conferenza stampa all'epoca. «Lo vedete ogni volta che fanno esplodere i loro cannoni nell'oceano, vero? Ho detto: "Ragazzi, guardate che vista. Non sarebbe bellissimo un appartamento qui?». Per l'occasione, era stato realizzato anche un video promozionale, proiettato nel corso della conferenza stampa, intitolato «Una storia di opportunità». Il filmato, di quattro minuti, in stile trailer, esaltava «le fortune che sarebbero potute derivare dalla pace» e suggerivano che Trump e Kim, insieme, avrebbero potuto «cambiare la storia». «Due uomini, due leader, un solo destino», recitava la voce narrante nel video.
Non stupisce, dunque, che molti esperti abbiano visto nelle ultime dichiarazioni di Trump di voler trasformare Gaza in una «Riviera del Medio Oriente» una somiglianza con quanto proposto al leader nordcoreano sette anni fa. Il tycoon, anche in quell'occasione, aveva spiegato di immaginarsi fiorire alberghi e servizi sulla costa nordcoreana, esattamente come ieri ha suggerito che la Striscia possa essere trasformata in una «riviera che ospiti gente da tutto il mondo».
Inutile dire che il presidente USA non riuscì nel suo intento. Anche se, a dirla tutta, la proposta di Trump, a Kim, fece gola almeno un po'. Al punto tale che decise di agire «da solo». Già, perché dopo il vertice di Singapore, la Corea del Nord iniziò a costruire quella che oggi è considerata l'area turistica costiera di Wonsan-Kalma, nella parte est del Paese. Il tutto, però, senza l'aiuto di Trump. La zona è ancora in fase di costruzione e verrà ultimata, verosimilmente, a giugno. Nel frattempo, Kim si è recato diverse volte nell'area per supervisionare la costruzione, come sottolineato, in più occasioni, dai media ufficiali nordcoreani. Anche perché, una delle sue ville è stata costruita proprio sulla costa. «Grazie alla sua incessante dedizione e alla sua saggia leadership, si sta creando uno scenario magnifico e grandioso come un paradiso», si leggeva su alcune testate nordcoreane lo scorso anno, dopo che Kim si era recato nella zona con la figlia per fare un sopralluogo.
Al momento, Wonsan-Kalma vanta un'area che comprende fino a 7.000 camere per gli ospiti, hotel di lusso, ville private, un parco acquatico all'aperto e persino un aeroporto, secondo le indiscrezioni riportate sempre dai media statali. La sua costruzione, iniziata poco dopo i suggerimenti del tycoon, è stata ritardata a causa delle sanzioni e della pandemia di COVID-19, che ha portato il Paese a un forte stato di isolamento, oltre che di crisi. Ancora pochi mesi, però, e questo angolo paradisiaco, nato da un «suggerimento» di Donald Trump, potrebbe riuscire a vedere la luce. Diversamente da Gaza.