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Londra annuncia nuove sanzioni contro la Russia – Zelensky: «Una bomba russa ha ucciso 60 civili a Lugansk» – UE: slitta ancora l'accordo sull'embargo al petrolio – Viaggio a sorpresa in ucraina per la first lady Jill Biden che incontra Olena Zelenska – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:51
23:51
Londra annuncia nuove sanzioni contro la Russia
Il governo britannico ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni commerciali contro Russia e Bielorussia per l'invasione dell'Ucraina: dazi più alti all'importazione dei metalli preziosi, come platino e palladio, e divieto di esportazione verso l'industria manifatturiera e pesante russa. «Questo pacchetto di sanzioni di vasta portata infliggerà ulteriori danni alla macchina da guerra russa», ha affermato il Segretario di Stato per il commercio internazionale Anne-Marie Trevelyan.
22:51
22:51
Zelensky: «60 morti nel raid russo sulla scuola a Lugansk»
«Ieri, nel villaggio di Bilogorivka, nella regione di Lugansk, una bomba russa ha ucciso 60 civili». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky durante un intervento in videoconferenza a un vertice del G7. Nella scuola, che dava rifugio a circa 90 persone, in 30 si erano salvate ma 60 erano rimaste sotto le macerie, e sin dall'inizio si era temuta una strage.
22:23
22:23
174 persone fuori da Mariupol
«Sono sollevata nel confermare che oggi siamo riusciti a portare 174 persone in salvo dall'inferno di Mariupol», ha dichiarato Osnat Lubrani, coordinatrice umanitaria dell'ONU in Ucraina. «Il nostro lavoro però non è terminato e non dimentico quelli che sono rimasti là», ha aggiunto. Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, oggi ha scritto sui social che il governo ucraino «non si fermerà fino a quando non avremo sgomberato tutta la nostra gente» da Mariupol.
20:17
20:17
Mosca mette a rischio la sicurezza alimentare globale
«La guerra del presidente Putin contro l'Ucraina sta mettendo la sicurezza alimentare globale sotto forte stress. Insieme alle Nazioni Unite, chiediamo alla Russia di porre fine al suo blocco e a tutte le altre attività che impediscono la produzione e l'esportazione di cibo dell'Ucraina, in linea con i suoi impegni internazionali. Se non lo farà, questo sarà visto come un attacco alle forniture alimentari globali». Così si legge nella dichiarazione dei leader del G7. «Rafforzeremo i nostri sforzi per aiutare l'Ucraina a mantenere la produzione in vista della prossima stagione del raccolto e dell'esportazione, anche per vie alternative», spiega la nota del G7.
«La guerra del presidente Putin sta provocando disagi all'economia globale, con un impatto sulla sicurezza delle forniture energetiche globali, dei fertilizzanti e delle scorte di cibo, e sul funzionamento della catena delle forniture globali in generale. I Paesi più vulnerabili sono colpiti nel modo più grave. Insieme ai nostri partner a livello globale - aggiunge la nota - stiamo accrescendo i nostri sforzi per contrastare queste circostanze avverse e gli impatti dannosi di questa guerra».
19:40
19:40
Il premier croato a Kiev
Il premier croato Andrej Plenkovic si è recato oggi a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come riferiscono i media a Belgrado Plenkovic, accompagnato dal ministro degli esteri Gordan Grlic Radman, ha espresso a Zelensky la solidarietà e il pieno appoggio della Croazia alla resistenza contro l'aggressione russa e alle aspirazioni di integrazione europea dell'Ucraina. Il premier croato, che ha incontrato anche il suo collega ucraino e il capo del parlamento di Kiev, ha al tempo stesso annunciato il ritorno a Kiev dell'ambasciatrice croata Anica Djamic, che ha ripreso la sua normale attività nella capitale ucraina.
19:36
19:36
Il G7 unito: «Putin non deve vincere la guerra»
«Restiamo uniti nella nostra decisione che il presidente Vladimir Putin non deve vincere questa guerra contro l'Ucraina. Lo dobbiamo alla memoria di quelli che hanno combattuto per la libertà nella Seconda guerra mondiale, continuare a combattere per essa oggi, per il popolo dell'Ucraina, dell'Europa e della comunità globale»: è la conclusione della dichiarazione finale della video conferenza tra i leader del G7, che si sono impegnati ad aumentare i costi per Putin con nuove sanzioni o inasprendo quelle già esistenti.
In particolare i Paesi del G7 si sono impegnati a fermare l'import del petrolio russo, riferisce la Casa Bianca dopo la conferenza tra i leader.
Il gruppo dei 7 grandi della Terra, riunito in videoconferenza anche per commemorare la fine della Seconda Guerra Mondiale, scrive che la «guerra di aggressione non provocata» di Putin all'Ucraina ha portato «onta sulla Russia e agli storici sacrifici del suo popolo. La Russia ha violato l'ordine internazionale basato sulle regole, in particolare la Carta delle Nazioni Unite, concepita dopo la Seconda Guerra Mondiale per risparmiare alle successive generazioni la piaga della guerra». «Restiamo uniti nella nostra determinazione perché Putin non vinca la guerra in Ucraina».
«Il presidente ucraino Zelensky ha sottolineato la ferma determinazione dell'Ucraina a proteggere la propria sovranità e integrità territoriale. Ha affermato che l'obiettivo finale dell'Ucraina è garantire il pieno ritiro delle forze russe dall'intero territorio dell'Ucraina e garantire la sua capacità di proteggersi in futuro, ringraziando i membri del G7 per il loro sostegno», si legge anche nella dichiarazione finale del G7 dopo il summit in videoconferenza.
18:08
18:08
Kirill torna a difendere la Russia
«La Russia non vuol fare male a nessuno, non vuole invadere e occupare le terre di nessuno, non vuole togliere risorse a nessuno, come invece fanno i Paesi più ricchi e potenti del mondo, occupando economicamente i Paesi deboli e senza aiuto. Noi non abbiamo bisogno di questo, siamo autosufficienti». Lo ha detto il patriarca Kirill, massima autorità della Chiesa ortodossa di Mosca, nella predica della messa alla vigilia della Giornata della Vittoria, in cui la Russia celebra il successo sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, tenuta nella chiesa delle forze armate a Kubinka, nella regione della capitale russa.
«Dobbiamo consolidare tutte le nostre forze, sia spirituali che materiali, in modo che nessuno invada le nostre sacre frontiere. E le mie parole non sono quello che i nostri oppositori vorrebbero descrivere come un altro discorso militarista del patriarca, perché questo non ha senso», ha affermato il patriarca, citato da Interfax.
18:04
18:04
Trudeau a Irpin
Il premier canadese Justin Trudeau è andato a Irpin, alle porte di Kiev. «È venuto a Irpin per vedere tutti gli orrori che gli invasori russi hanno commesso nella nostra città. E, naturalmente, ne è rimasto scioccato», ha riferito il sindaco di Irpin, Olexandr Markushin, citato dai media ucraini.

© KEYSTONE
16:01
16:01
Jill Biden incontra Olena Zelenska, moglie di Zelensky
La first lady americana Jill Biden ha fatto un viaggio a sorpresa nell'Ucraina occidentale incontrando Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una scuola di Uzhhorod, una città di 100.000 abitanti a pochi chilometri dal confine con la Slovacchia. «Volevo venire nel giorno della mamma: pensavo fosse importante mostrare al popolo ucraino che questa guerra brutale deve finire e che il popolo americano sta con il popolo ucraino», ha detto. Jill Biden ha incontrato Zelenska, donandole un bouquet di fiori. È la prima volta che la first lady ucraina appare in pubblico dal 24 febbraio, giorno dell'invasione russa.

© KEYSTONE (AP Photo/Susan Walsh)
15:32
15:32
UE: slitta ancora l'accordo sull'embargo al petrolio
Slitta ancora il via libera del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) dei 27 Paesi dell'UE al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, con l'embargo graduale al petrolio di Mosca.
Stando a quanto si apprende da fonti europee, ci sarebbero stati progressi importanti sulla maggioranza delle misure, ma resterebbe ancora lavoro da fare tra l'altro su come garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e su questioni tecniche da risolvere, legate anche alla riconversione infrastrutturale.
14:42
14:42
Bono e The Edge a Kiev, concerto nella metropolitana
Bono e David Howell Evans (The Edge) degli U2 sono arrivati a Kiev e intorno alle 13.00 svizzere hanno improvvisato un concerto nella stazione della metropolitana di Khreshchatyk. Il frontman e il chitarrista della celebre band irlandese hanno cantato classici del loro repertorio: «Sunday Bloody Sunday», «Desire» e «With or without you». L'apparizione a sorpresa è arrivata mentre le sirene d'allarme aereo risuonavano nella capitale ucraina.
«La gente in Ucraina non sta combattendo solo per la vostra libertà, ma per tutti noi che amiamo la libertà», ha detto Bono durante una pausa. Il cantante ha anche fatto riferimento ai conflitti passati in Irlanda e ai problemi con un vicino più potente. «Preghiamo che possiate godere presto di un po' di quella pace», ha detto Bono.
A un certo punto, Bono ha invitato un soldato ucraino a cantare insieme a lui. L'esibizione è avvenuta davanti a una piccola folla di fan, compresi i membri delle forze armate ucraine vestiti in tenuta militare.
14:26
14:26
Battaglione Azov: «La resa per noi è inaccettabile»
«La resa per noi è inaccettabile», anche perché «non avremmo grandi possibilità di sopravvivere se venissimo catturati». Lo afferma il capitano Svyatoslav Kalina Palamar, vice comandante del battaglione Azov, parlando in una conferenza stampa online nell'acciaieria assediata di Mariupol. «I nemici vogliono distruggere gli ucraini, per noi è chiarissimo», aggiunge.
«Ora i nostri politici stanno provando a negoziare con quegli animali. Ma non ricordano cosa hanno fatto? Non possiamo parlare con questa gente. Il nostro obiettivo è eliminare la minaccia», ha proseguito l'ufficiale. «Qui stiamo difendendo il mondo libero. Non stiamo difendendo solo l'Ucraina, ma anche il mondo libero».
14:04
14:04
«Il passato è superato, siamo noi il vero esercito ucraino»
«Nel 2014 noi eravamo volontari e c'era una grande varietà di persone. Ci siamo lasciati il passato alle spalle e adesso siamo diventati il nuovo moderno esercito ucraino». Lo ha detto il vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Kalina Palamar, in una conferenza stampa online dall'acciaieria assediata.
«Abbiamo acquisito esperienze e questo si manifesta nella difesa di Mariupol», ha aggiunto. «All'inizio eravamo poche persone, ma abbiamo ricevuto sostegno da polizia, da pattuglie al confine, da forze armate», ha spiegato ancora. Quindi ha affermato: «Non posso rispondere su quanti combattenti abbiamo a disposizione, è un'informazione troppo sensibile».
13:14
13:14
Kiev chiede a Msf una missione all'acciaieria di Azovstal
L'Ucraina ha chiesto all'organizzazione Medici senza Frontiere (Msf) di organizzare una missione per evacuare e soccorrere i soldati trincerati nell'acciaieria di Azovstal a Mariupol, stando ad un comunicato diffuso qualche ora dopo l'annuncio dell'evacuazione dei civili.
La vicepremier ucraina, Iryna Verechtchouk, ha scritto una lettera a Michel-Olivier Lacharité, responsabile dei programmi di emergenza dell'organizzazione umanitaria e capo della missione di Msf in Ucraina, si legge nel comunicato.
Su Twitter Medici senza frontiere ha detto di strare «lavorando per cercare di rispondere alla richiesta di Kiev per dare assistenza nell'evacuazione di malati e feriti dall'acciaieria di Mariupol. Siamo pronti e disponibili a discutere con i ministeri competenti per esplorare come la nostra esperienza medica potrebbe essere di maggior aiuto in un'evacuazione così complessa».
«Lavorando in coordinamento con tutte le autorità, siamo pronti a fare tutto il possibile per fornire supporto medico, sia a Mariupol che continuando ad assistere nell'accoglienza di eventuali feriti o malati evacuati da Mariupol e da altre aree colpite. Assicurare la sicurezza di un'evacuazione richiederebbe garanzie di sicurezza solide e complete per i nostri pazienti e il nostro personale medico da tutte le parti. Dovremmo essere certi che il lavoro dei nostri medici e infermieri sia rispettato», scrive l'organizzazione sottolineando che un'evacuazione di questa complessità a Mariupol richiede di lavorare con organizzazioni con un'esperienza significativa e recente nel negoziare un passaggio sicuro in Ucraina.
«I nostri team stanno vedendo effetti terribili della guerra in molti luoghi dove lavoriamo in Ucraina. Fino a febbraio, MSF ha lavorato per otto anni nelle regioni di Luhansk e Donetsk, compresa Mariupol e siamo consapevoli delle terribili condizioni dei feriti e dei malati della città», si legge in un altro tweet.
13:06
13:06
Distrutta corvetta ucraina vicino a Odessa
L'aviazione russa ha distrutto la notte scorsa una corvetta ucraina classe Project 1241 vicino a Odessa e ha «eliminato» 420 combattenti nazionalisti ucraini: lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa, secondo quando riporta la Tass.
Inoltre, la difesa aerea russa ha abbattuto due caccia Su-24 e un elicottero Mi-24 ucraini vicino all'Isola dei Serpenti e ha distrutto il posto di comando della brigata meccanizzata vicino a Pyatikhatka e il posto di comunicazione sulla pista di atterraggio di Chervonoglinskoye.
Nel complesso sono stati colpiti 130 obiettivi militari ucraini, tra cui due batterie di artiglieria, due depositi di munizioni, 55 veicoli militari e due sistemi di difesa aerea S-300.
Dall'inizio dell'invasione, le forze russe hanno distrutto 156 aerei ucraini, 116 elicotteri, 765 droni, 2927 carri armati e altri veicoli corazzati, 297 sistemi di difesa aerea missilistica, 335 sistemi di lanciamissili multipli, 1393 cannoni di artiglieria da campo e mortai e 2746 veicoli speciali, ha detto il portavoce del ministero Igor Konashenkov.
12:38
12:38
Putin: «È un dovere comune prevenire la restaurazione del nazismo»
È un dovere comune prevenire la restaurazione del nazismo: lo ha detto oggi il presidente russo Vladimir Putin congratulandosi tra l'altro con i leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Lo riporta la Tass, che cita il Cremlino.
«I nostri militari, proprio come i loro antenati, stanno combattendo insieme per liberare il loro suolo dalla feccia nazista», ha scritto Putin, in «telegrammi di congratulazioni» nel 77.esimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Il Cremlino sottolinea che il leader russo ha inoltre «espresso la certezza che la vittoria sarà nostra, proprio come nel 1945».
12:04
12:04
Il video in bianco e nero di Zelensky nel giorno della Memoria
Un lungo video in bianco e nero a sottolineare come passato e presente si stiano drammaticamente fondendo. Tanto che le immagini della seconda guerra mondiale sono perfettamente sovrapponibili a quelle dell'Ucraina di oggi, con i palazzi distrutti dalle bombe di Putin.
Per il suo discorso alla nazione nel giorno della Memoria, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di farsi riprendere proprio davanti ad alcuni di quei palazzi sventrati dalla guerra. E la sua immagine vestito di nero, con una maglietta con la scritta «I'M UKRAINIAN», fermo in piedi con la distruzione alle spalle, sta già facendo il giro del mondo. Il video ha una regia accuratissima, la camera è sempre in movimento di fronte a un Zelensky immobile che, con la capacità dell'attore, racconta come quel 'Mai più' che caratterizzava la giornata dedicata all'8 maggio del '45 che segna la fine della seconda guerra mondiale, purtroppo ha perso di significato.
Le riprese si alternano alle immagini dell'Ucraina attaccata dai russi che all'improvviso si sovrappongono a quelle dei primi anni '40. Sono i modelli degli aerei oppure gli abiti delle persone che fuggono a far capire il salto temporale: la devastazione delle bombe è la stessa. E la Russia, dice Zelensky, nel video di oltre 15 minuti, sta imitando il regime nazista: «Decenni dopo la seconda guerra mondiale, il buio è tornato in Ucraina. Ed è diventata di nuovo in bianco e nero».
11:45
11:45
La presidente del Bundestag tedesco a Kiev
La presidente del Bundestag tedesco Bärbel Bas è arrivata a Kiev. Si tratta del primo politico tedesco a visitare l'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa. Lo ha reso noto il capo del protocollo del Bundestag Enrico Brissa su Twitter riportato da Ukrinform.
Bas prenderà parte agli eventi commemorativi dedicati alla fine della seconda guerra mondiale in Europa.
11:37
11:37
25.500 soldati russi uccisi dall'inizio della guerra
Sono almeno 25.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione: lo rende noto l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che dopo 74 giorni di conflitto si registrano anche 199 caccia, 156 elicotteri e 360 droni abbattuti.
Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.130 carri armati russi, 509 pezzi di artiglieria, 2.741 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 92 missili da crociera, 179 lanciamissili, 12 navi, 1.961 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 86 unità di difesa antiaerea e 39 unità di equipaggiamenti speciali.
11:04
11:04
Zelensky nel Giorno della Memoria: «La Russia come i nazisti»
La Russia sta imitando il regime nazista in modo fanatico, riproducendone i dettagli in modo maniacale: lo ha detto oggi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato su Telegram in occasione della Giornata della Memoria e della Riconciliazione.
«Durante i due anni di occupazione, i nazisti vi uccisero 10.000 civili. In due mesi di occupazione, la Russia ha ucciso 20.000 persone» in Ucraina, dice Zelensky nel video in bianco e nero. «In Ucraina è stata organizzata una sanguinosa ricostruzione del nazismo. Una ripetizione fanatica di questo regime: delle sue idee, azioni, parole e simboli. Una riproduzione dettagliata, maniacale, delle sue atrocità e un 'alibi' che presumibilmente dà uno scopo sacro malvagio. Una ripetizione dei suoi crimini e persino tentativi di superare il 'maestro' e toglierlo dal piedistallo del più grande male della storia umana. Questo segna un nuovo record mondiale di xenofobia, odio, razzismo e numero di vittime che possono causare», ha prosegue Zelensky. «La primavera può essere in bianco e nero? Esiste un febbraio eterno? Le parole d'oro sono svalutate? Sfortunatamente, l'Ucraina conosce le risposte a tutte queste domande. Sfortunatamente, la risposta è 'sì': esordisce Zelensky nel suo discorso.
«Ogni anno l'8 maggio, insieme all'intero mondo civile, onoriamo tutti coloro che hanno difeso il pianeta dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. Milioni di vite perdute, destini paralizzati, anime tormentate e milioni di ragioni per dire al male: mai più!», prosegue il presidente ucraino.
«Quest'anno diciamo 'Mai più' in modo diverso. Sentiamo 'Mai più' in modo diverso. Ha del doloroso, crudele. Senza un punto esclamativo, ma con un punto interrogativo. Dite: mai più? Ditelo all'Ucraina. Il 24 febbraio la parola 'mai' è stata cancellata. Gli hanno sparato e l'hanno bombardata. Con centinaia di missili alle 4 del mattino, che hanno svegliato l'intera Ucraina. Abbiamo sentito terribili esplosioni. Abbiamo sentito: 'di nuovo!'», commenta Zelensky.
E poi: «Decenni dopo la seconda guerra mondiale, il buio è tornato in Ucraina. Ed è diventato di nuovo in bianco e nero. Di nuovo! Il male è tornato. Di nuovo! Con una divisa diversa, con slogan diversi, ma con lo stesso scopo».
10:10
10:10
Sono 225 i bambini uccisi dall'inizio della guerra
È salito a 225 il numero dei bambini uccisi dall'inizio della guerra in Ucraina, mentre 413 bambini sono rimasti feriti. Lo riferisce l'ufficio del procuratore generale su Telegram, citato da Ukrinform, sottolineando che queste cifre non sono definitive poiché il recupero delle vittime è reso difficoltoso nelle zone delle ostilità russe.
La maggior parte dei bambini sono stati colpiti nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv, Chernihiv.
09:57
09:57
I russi hanno conquistato la periferia di Shandrygolov nella regione di Donetsk
L'esercito russo, che sta avanzando in direzione di Lyman, ha conquistato la periferia settentrionale di Shandrygolov, nella regione di Donetsk. Lo rende noto lo Stato Maggiore di Kiev nel report della mattina citato dai media ucraini.
Nella direzione di Mariupol - indica il rapporto - le unità di Mosca continuano a bloccare i combattenti ucraini vicino allo stabilimento di Azovstal, e proseguono l'assalto con il supporto dell'artiglieria e del fuoco dei carri armati. Nel quadrante di Slobozhansky, nel Nord- Est, i russi stanno cercando di bloccare l'avanzata delle truppe ucraine verso il confine a nord e nord-est di Kharkiv.
09:55
09:55
Rasmussen: «L'embargo andrebbe esteso anche al gas»
L'Ue «sta per approvare l'embargo petrolifero, ma penso che dovremmo andare oltre, estendendolo al gas. È fattibile. Certo, ci sarà un prezzo da pagare. Ma sarà certamente inferiore rispetto al prezzo di un conflitto prolungato». Lo dice, in un'intervista a La Stampa, Anders Fogh Rasmussen, ex premier danese ed ex segretario generale della Nato.
Per superare il problema della mancanza di forniture «dovremo aiutarci a vicenda introducendo schemi di solidarietà, affrontando le sfide della distribuzione. Ma abbiamo un'arma nei confronti della Russia perché il 40% delle sue entrate proviene dall'energia: l'economia di Mosca è già in declino e se riuscissimo a fermare queste importazioni sarebbe un duro colpo perché farebbero fatica a trovare altri acquirenti. Credo che la stessa Cina sarà molto riluttante». Nei prossimi anni «il mondo sarà diviso in due blocchi: uno autocratico, guidato dalla Cina, e uno democratico guidato dagli Usa. I Paesi dovranno decidere da che parte stare».
Per Rasmussen le minacce nucleari da Mosca sono solo «un tentativo di Putin di intimidire la Nato per ridurre la nostra consegna di armi all'Ucraina. Non sono preoccupato. Lui sa benissimo che se dovesse usare armi di distruzione di massa, nucleari, biologiche o chimiche, la risposta sarebbe determinata. E lui perderebbe». Rispetto all'invio di armi in Ucraina, Putin «è l'aggressore. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, ogni Paese ha diritto all'autodifesa - commenta -. E un governo ha il diritto di chiedere aiuto ad altri Paesi, in nome di questa legittima difesa. È ciò che stiamo facendo e la combinazione tra la consegna di armi occidentali sofisticate e la determinazione del popolo ucraino sta creando parecchi problemi alle forze russe».
09:38
09:38
Kadyrov annuncia la presa di Popasna, ma Kiev smentisce
Il capo della Cecenia - Ramzan Kadyrov, fedelissimo di Vladimir Putin - ha annunciato oggi che la maggior parte della città ucraina di Popasna è in mano ai suoi soldati, ma i funzionari ucraini affermano che la battaglia per difendere la città nell'est del Paese continua. Lo riporta il Guardian.
«I combattenti delle forze speciali cecene hanno preso il controllo della maggior parte di Popasna», ha scritto oggi Kadyrov su Telegram. «Le strade principali e i quartieri centrali del paese sono stati completamente sgomberati», ha aggiunto.
Per il momento Kiev non ha rilasciato commenti, ma ieri sera Oleksiy Arestovych, un consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, aveva detto che in città proseguivano pesanti combattimenti. «Una battaglia per Popasna è in corso», aveva sottolineato Arestovych in un video pubblicato sui social media. «I propagandisti russi hanno riferito con gioia di averla già presa, ma non è proprio così. Questa è la 117.esima volta questa settimana che affermano di avere «catturato Popasna».
08:47
08:47
Dall'inizio della guerra Mosca ha speso oltre 66 miliardi di dollari
La Russia spende circa 900 milioni di dollari (circa 887 milioni di franchi) al giorno per finanziare la guerra in Ucraina: è la stima di Sean Spoonts, caporedattore della testata giornalistica militare SOFREP. Secondo questa stima, quindi, dall'inizio del conflitto il 24 febbraio scorso Mosca avrebbe speso oltre 66 miliardi di dollari.
Intervistato dal settimanale Newsweek, Spoonts ha spiegato che la stima si basa sui costi come i salari dei soldati impegnati al fronte, le armi, le munizioni e le riparazioni dell'equipaggiamento militare perso o danneggiato. Ci sono poi le spese per le armi più sofisticate come i missili da crociera, che costano circa 1,5 milioni di dollari l'uno.
08:45
08:45
Sessanta civili dispersi in un attacco su una scuola nella regione di Lugansk
Circa 60 civili risultano dispersi dopo l'attacco aereo di ieri pomeriggio dell'esercito russo su una scuola con un rifugio nel villaggio di Bilohirivka, nella regione di Lugansk. Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, su Telegram ripreso da Ukrinform.
«Tutte le 60 persone rimaste sotto le macerie degli edifici sono molto probabilmente morte», scrive Gaidai. Ieri i servizi di emergenza ucraini avevano parlato di almeno due vittime. Nel sotterraneo si nascondevano 90 persone, nella serata almeno una trentina era stata tratta in salvo.
08:38
08:38
Le sirene antiaereo risuonano in tutta l'Ucraina
Le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato questa mattina in quasi tutte le regioni ucraine. A dirlo è il Kyiv Independent.
08:10
08:10
Da Londra aiuti per altri 1,3 miliardi di sterline
Il Regno Unito si è impegnato a fornire ulteriori 1,3 miliardi di sterline (circa 1,58 miliardi di franchi) in aiuti militari e umanitari all'Ucraina: lo riporta il Guardian.
Grazie ai nuovi fondi, i precedenti impegni di spesa di Londra a favore del Paese verranno quasi raddoppiati.
«Il brutale attacco di Putin non sta solo causando indicibili devastazioni in Ucraina, ma sta anche minacciando la pace e la sicurezza in tutta Europa», ha commentato il premier britannico Boris Johnson in un comunicato.
07:25
07:25
Il punto alle 07.00
Nella notte le truppe russe hanno attaccato Kryvyj Rih, dove si registrano esplosioni e le sirene d’alarme sono state attivate. Il luogo, oltre a essere uno dei più importanti centri metallurgici nell’est del Paese, è famoso anche per essere la città del presidente Volodymyr Zelensky. Intanto il numero uno ucraino ha riferito in un messaggio alla nazione citato dalla CNN che sono oltre 300 i civili evacuati dall’acciaieria di Azovstal. Egli ha poi aggiunto: «Sono grato alle squadre del Comitato Internazionale della Croce Rossa e delle Nazioni Unite per averci aiutato a concludere la prima fase della missione di evacuazione».