Lugano

Uno spaccato «preoccupante» nell'attività dell'ambulanza

C'è chi non chiama la Croce Verde perché non riesce a pagare la quota parte (la LAMal copre il 50%) – Deficit di 2,8 milioni nel 2023: per coprire interamente i costi bisognerebbe quadruplicare la fattura degli interventi
© CdT/ Chiara Zocchetti
Valentina Coda
08.06.2024 06:00

Analizzando l’attività svolta l’anno scorso dalla Croce Verde di Lugano, oltre ai numeri nudi e crudi degli interventi, tra le righe del documento spiccano due aspetti che per certi versi nascondono sia lo strascico di eventi esterni che non stupiscono, sia un motivo di preoccupazione.

Parliamo dell’aumento dei costi applicati da diversi fornitori (questo è l’aspetto che non stupisce), che è andato a impattare con una certa importanza anche sul progetto di ampliamento della sede attuale di via alla Bozzoreda a Pregassona – entro agosto il personale occuperà i nuovi spazi – e sull’acquisto delle nuove ambulanze. Poi, c’è un disavanzo d’esercizio di 2,8 milioni. E questo perché nessun Servizio ambulanza del Ticino riesce a coprire i costi. Per farlo, bisognerebbe aumentare di circa quattro volte la fattura di un singolo intervento. In aggiunta, ci sono pazienti – rileva il direttore della Croce Verde di Lugano, Filippo Tami – che rinunciano a chiamare l’ambulanza perché non possono permettersi di pagare la loro quota parte (questo è l’aspetto che preoccupa), visto che la LAMal copre solo la metà del costo del trasporto (preoccupa pure questo).

Ambulanza, quanto costi

Sebbene la Croce Verde abbia confermato una «buona stabilità» delle sue finanze, si trova continuamente confrontata con un aumento dei costi da parte di diversi fornitori a cui fa capo. A titolo d’esempio, Tami stima che le nuove ambulanze siano costate circa il 30% in più rispetto a due o tre anni fa. Il costo di un veicolo è passato da 220.000 franchi a quasi 330.000. Sul fronte dell’edilizia la musica non cambia. La Croce Verde, ad agosto, starà finalmente «un po’ più larga» nei nuovi spazi grazie all’ampliamento dell’attuale sede, che consentirà di «tirare avanti ancora una decina d’anni in attesa di costruire la nuova sede». E anche in questo caso, i costi sono lievitati più o meno intorno al 20%.

«Un sistema poco sociale»

L’Associazione Croce Verde Lugano, che racchiude il Servizio ambulanze, il Servizio medico dentario e il Servizio formazione, ha anche approvato i conti consuntivi durante una delle assemblee. Il dato che spicca sono quei 2,8 milioni di disavanzo di esercizio. Una cifra importante, ma che «sorprende fino a un certo punto», perché «i costi di messa a disposizione dei servizi sono sempre superiori rispetto al fatturato». Altro esempio pratico per inquadrare meglio la questione. Un intervento «base» dell’ambulanza costa dagli 850 franchi in su. Se una persona non è coperta dalla prestazione complementare, «la LAMal contribuisce solo con il 50% dei costi di un trasporto, di un soccorso o di un salvataggio in ambulanza». La base forfettaria, per Tami, «è spesso fonte di preoccupazione, abbiamo pazienti che rinunciano a chiamare l’ambulanza perché non possono permettersi di pagare la loro quota parte. È un sistema poco sociale». Di riflesso, la fetta di «pazienti debitori» aumenta. «Dipendesse da noi – prosegue il direttore – i costi di pronto intervento dovrebbero essere a carico del settore pubblico, così il paziente andrebbe a pagare solo le ore di prestazione». I pazienti trattati dal Servizio ambulanze, nel 2023, sono stati oltre 10.000, con una media di 30 uscite giornaliere e un picco di 42 interventi il 21 ottobre. 

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