Stati Uniti

La polizia uccide un senzatetto a Milwaukee, era armato di coltello in un parco

L'incidente non sembra essere legato alla convention repubblicana – L'uomo stava litigando con un'altra persona
© KEYSTONE (AP Photo/Alex Brandon)
Ats
16.07.2024 22:40

La polizia ha sparato e ucciso una persona armata con coltelli non lontano dal perimetro del centro dove si tiene la convention repubblicana a Milwaukee.

L'episodio è ancora da chiarire, ma il Milwaukee Journal Sentinel riferisce che l'uomo era un senzatetto molto conosciuto nel quartiere. «L'uomo ucciso era noto nel quartiere, viveva in uno degli accampamenti di tende, aveva il soprannome di Geova e aveva un pitbull di nome Isis». A colpirlo è stato un agente di polizia dell'Ohio e la sparatoria è avvenuta a poco più di un chilometro dal centro della convention. Insomma, nulla per il momento lascia intendere che avesse intenzioni di colpire il raduno dei repubblicani.

Alcuni testimoni hanno raccontato a WISN di aver visto due uomini litigare all'interno di un parco, quando uno di loro avrebbe estratto un coltello. Gli agenti sono quindi intervenuti. «Nessun agente è rimasto ferito, tuttavia le condizioni del sospettato sono attualmente sconosciute», si legge nella dichiarazione del Fraternal Order of Police. L'agenzia dell'Ohio è tra i vari dipartimenti di polizia di diverse città e giurisdizioni di Milwaukee impegnati a proteggere la sede della convention repubblicana.

Il «complotto iraniano» contro Trump

Il Secret Service USA ha intensificato le misure di sicurezza attorno a Donald Trump dopo aver ricevuto informazioni su un complotto iraniano per assassinarlo. Lo riferisce la CNN. Il piano non ha nulla a che vedere con l'attentato di Butler, secondo le fonti. L'Iran ha più volte minacciato la vendetta per l'uccisione da parte dell'esercito americano di Qasem Soleimani, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, nel gennaio 2020. E tutti gli alti funzionari dell'amministrazione Trump che lavoravano alla sicurezza nazionale hanno beneficiato di rigide misure di sicurezza dopo aver lasciato il loro incarico.  Il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmini, il giorno dopo l'attentato al tycoon aveva parlato di una rafforzamento della sua scorta di recente senza precisarne il motivo.  

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