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Varese candidata a Capitale della cultura 2030, «insieme a Como e Lugano»

Per il presidente della provincia di Varese Marco Magrini, la Città giardino «da sola potrebbe essere un po' debole, l'idea è di collegarla alla Regio insubrica»
I Giardini Estensi a Varese. © Shutterstock
Red. Online
10.02.2025 17:00

Sarebbe una Capitale italiana della cultura davvero particolare, non solo perché composta da più città (è già successo in passato), ma perché una di queste si trova in Svizzera. Il presidente della provincia di Varese Marco Magrini durante un incontro della Fondazione Comunitaria del Varesotto tenutosi questa mattina a Villa Cagnola, a Gazzada Schianno, ha infatti parlato del progetto di candidatura della Città giardino a Capitale italiane della cultura 2030, menzionando una possibile partnership con Como e Lugano.

In un filmato diffuso dal canale YouTube dell’emittente locale «Rete55», Magrini spiega: «Ovviamente Varese da sola potrebbe essere un po’ debole, quindi l’idea è quella di collegarla alla Regio insubrica, magari a Como e a Lugano. Quindi se mettiamo insieme determinate realtà importanti del nostro territorio potremo davvero ottenere un grande risultato. E Varese potrebbe avere dei benefici importanti e quindi fare un ulteriore passo in avanti». Il presidente della Provincia ne avrebbe già parlato con il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana: «Siamo pronti ad aprire un ampio confronto per raggiungere il risultato», ha dichiarato.

Il progetto della Provincia di Varese, scrive Malpensa24, punta alla «valorizzazione del patrimonio culturale provinciale attraverso interventi strutturali e programmi educativi». Tra gli obiettivi ci sarebbe la creazione di una rete tra musei e spazi culturali e l’organizzazione di «eventi culturali inclusivi e accessibili». Secondo Marco Magrini, si tratta di «un progetto che guarda avanti, con una visione chiara: fare della cultura un motore di sviluppo sostenibile per il nostro territorio». Al progetto è destinato 1 milione e 400 mila euro da parte di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.

Cos’è la Capitale italiana della Cultura

La Capitale italiana della Cultura è una città (o una realtà territoriale) designata dal Ministero della cultura e scelta da una commissione di sette esperti che, per la durata di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra le sue attività e il suo sviluppo culturale, con l’obiettivo di «valorizzare i beni culturali e paesaggistici» e di «migliorare i servizi rivolti ai turisti». Nel 2015, anno in cui è stato ufficialmente avviato il progetto, diverse città hanno condiviso il titolo: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Lo scorso anno la Capitale italiana della cultura è stata Pesaro, quest’anno è invece Agrigento. Per il 2026 è stata designata L’Aquila.