Confine

Varese vola con droni ed elicotteri, Ticino prudente

Il capoluogo lombardo progetta un vertiporto e spera di creare collegamenti con la Svizzera – Il direttore generale dell’aeroporto di Agno: «Si può fare, ma è ancora troppo presto»
© Città di Varese
Anna Campaniello
Anna Campaniello
27.08.2024 06:00

Elicotteri e droni come taxi volanti per trasportare passeggeri e merci. La Lombardia sogna il vertiporto per favorire una nuova mobilità aerea e creare collegamenti con le aree confinanti, anche svizzere. Il Ticino però frena l’entusiasmo: «È un’opportunità, ma è un mercato ancora ridotto per i costi e per le limitazioni di una tecnologia non abbastanza matura» spiega Davide Pedrioli, direttore generale dell’aeroporto di Lugano Agno. La Città di Varese, intanto, ha presentato il progetto di un mobility hub: un vertiporto, appunto, che sorgerebbe in un’area di parcheggio accanto alla stazione riqualificando delle superfici industriali in disuso. «Tempo fa abbiamo attivato un tavolo di confronto con altri enti e realtà per incrementare la rete di connessioni con le aree limitrofe – sottolinea il sindaco di Varese, Davide Galimberti – promuovendo anche una mobilità aerea per sfruttare tutte le opportunità di collegamento e i nuovi sviluppi tecnologici».

È stato già presentato uno studio che va in questa direzione. «Il vertiporto è un’infrastruttura a emissioni zero che consentirebbe di potenziare i collegamenti rapidi tra l’aeroporto di Malpensa, il Ticino e l’area metropolitana – dice ancora Galimberti – creando una stazione intermedia di droni-taxi adibiti al trasporto di persone e merci. Un tassello che completa ulteriormente le possibilità di connessione e la mobilità della città». L’area individuata per il mobility hub è collegata alla zona completamente riqualificata del comparto stazioni. «Il progetto – spiega ancora il sindaco – fa seguito al protocollo di intesa siglato da Comune di Varese, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e FS Sistemi Urbani. Si tratta di un’opera importante in ottica turistica, soprattutto pensando ai grandi eventi che la nostra città sempre più spesso accoglie». I tempi non sono ancora stati chiariti. «L’obiettivo è dopo le Olimpiadi invernali del 2026», precisa il sindaco di Varese. Un’idea analoga era stata prospettata già per Como e l’obiettivo, che appare ormai di difficile realizzazione, era di far decollare i primi voli proprio in occasione dei giochi olimpici di Milano-Cortina 2026.

Comunque aperti

Parla di «progetto realizzabile» ma smorza i facili entusiasmi Davide Pedrioli, direttore generale dell’aeroporto di Agno. I collegamenti con il Ticino sono tra gli obiettivi annunciati in occasione della presentazione del progetto di Varese. «Non siamo stati coinvolti direttamente, ma sapevamo dell’iniziativa» spiega Pedrioli. «Credo che l’effettivo interesse al momento sia ancora limitato, in particolare per i costi che avrebbero questi voli e anche per aspetti legati al rumore. In Ticino, negli ultimi vent’anni, ci sono state diverse iniziative in questa direzione, ma non si è mai arrivati ad attività regolari perché ci sono ancora problemi». «Il potenziale mercato sarebbe ridotto, perché i costi sono ancora importanti – spiega il direttore dell’aeroporto di Agno –. Il problema fonico poi è significativo, anche perché in Svizzera le normative sono più rigide rispetto all’Italia e il tema del rumore non può essere trascurato».

«Il drone deve impiegare molta energia per sostenere il veicolo e stare in aria» aggiunge Pedrioli. «È una tecnologia non ancora abbastanza matura per pensare a un trasporto numericamente importante e abituale di passeggeri; manca ancora un salto tecnologico effettivo. Sono ancora studi più concettuali. Il primo passaggio è il trasporto delle merci e ci sono già attività concrete in questo campo, ma per pensare ai passeggeri ci vorrà tempo». L’aeroporto sarebbe comunque pronto. «Potremmo sicuramente recepire un progetto di questo tipo – dice Pedrioli –, siamo un aeroporto regionale attrezzato e abbiamo già gli elicotteri. A livello operativo potremmo recepire l’iniziativa e collaborare, ma certamente per noi non potrebbe essere l’utenza principale, e sono convinto che parleremmo ancora di un mercato ridotto numericamente ed esclusivamente per rotte e collegamenti brevi, con costi ancora sostenuti».