Verdi, lo sfogo di Greta Gysin

BELLINZONA - Mentre è in casa dei Verdi è già partito il toto coordinatore – la parlamentare e presidente del Comitato cantonale Tamara Merlo si è detta disponibile –, su Facebook c'è chi, apprendendo la notizia, si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. Parliamo della dissidente ed ex deputata Greta Gysin, che attraverso una serie di post non le ha mandate a dire a Sergio Savoia. Dopo un primo citazione sibillina, Gysin si è sfogata in una serie di post con cui ha risposto ai messaggi di altri utenti. Nel primo ha fornito un'analisi critica sullo stato di salute dei Verdi: «1- Non si può ridurre (sempre) tutto ai rapporti con l'UE. 2- La corrente euroscettica nei Verdi esiste da decenni, non nasce certo negli ultimi 6 anni (vedi ad es. posizione 1992 su votazione SEE). Altri invece sono stati molto a lungo europeisti convinti. 3- Parliamo poi di PS (così sviamo l'attenzione dal fatto che i problemi in realtà sono interni). Chi è che flirta con il PS per le comunali a lugano? E chi voleva la congiunzione per le nazionali e si è visto come vittima del sistema quando la collaborazione è andata a ramengo? 4- In conclusione: con un partito lacerato e allo sbaraglio, a due settimane dalle elezioni, contento non lo può certo essere nessuno». Molte, dunque, le allusioni a delle scelte di Savoia. In questo senso un vero e proprio attacco Gysin l'ha sfoderato sull'iniziativa «Salviamo il lavoro in Ticino». «Un'idea partita dalla sottoscritta, ma di cui ora altri si prendono tutti i meriti. Non è importante, ma lo stesso fatico a capire come ci si possa vantare di aver vinto una battaglia che è stata lanciata e resa possibile da chi nella stessa intervista (rilasciata a un portale, ndr) viene definito "vigliacco" e privo di "spessore politico"». Ma anche sul 9 febbraio: «Savoia è molto bravo a girare i fatti come vuole lui: sul 9 febbraio nessuno gli ha mai detto di non uscire con la sua posizione. In compenso si pretendeva che chi era contrario se ne stesse quieto e muto. Chi ha osato esprimersi pubblicamente è stato punito in vari modi». E se Gysin avesse voglia di rilanciarsi in politica? Su Facebook la ex deputata si è espressa anche in merito, lanciando una nuova stilettata: «Comunque dei Verdi del Ticino non sono più membro, l'unica carica che copro ancora è quella di capro espiatorio». E per poi concludere: «Si fa in fretta a tornare membri, basta pagare 60.-), ma prima devono esserci le condizioni. Non basta la partenza di Sergio a crearle...».