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«Vicini a raggiungere un accordo su una tregua per gli ostaggi»

Lo ha detto uno dei leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e la notizia è confermata dal Qatar – Il gabinetto di guerra di Israele è stato convocato per stasera a Tel Aviv – Colpite «tre cellule terroristiche armate» vicino alla zona di confine con il Libano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Vicini a raggiungere un accordo su una tregua per gli ostaggi»
Red. Online
21.11.2023 06:20
22:29
22:29
«Verso accordo di 3 palestinesi per ogni israeliano liberato»

Il leader di Hamas Ghazi Hamad, ha detto telefonicamente al canale egiziano mbcMasr che è in corso un imminente accordo con Israele sullo scambio di prigionieri e che consiste nel rilascio da parte di Israele di 3 palestinesi per ogni persona liberata da Hamas. Il numero corrisponde a quanto indicato dalle fonti israeliane, ovvero 150 detenuti palestinesi per 50 ostaggi liberati.

21:38
21:38
Netanyahu, Gallant e Gantz difendono l'accordo per la liberazione degli ostaggi

All'inizio della seduta del governo convocata per votare l'accordo sugli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro Benny Gantz hanno chiesto il sostegno degli altri ministri, assicurando che esso non mette in forse gli obiettivi della guerra, la quale proseguirà al termine della tregua.

«Siamo in guerra - ha detto Netanyahu - e continueremo finché otterremo la distruzione di Hamas, il ritorno degli ostaggi e la rimozione di ogni minaccia da Gaza». Netanyahu ha anche ringraziato il presidente Usa Joe Biden per il suo contributo all'accordo.

21:10
21:10
«La Croce Rossa visiterà gli ostaggi non rilasciati»

Durante la riunione del governo per approvare l'accordo sugli ostaggi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha chiarito che l'accordo prevede visite della Croce Rossa agli ostaggi non ancora rilasciati, nonché la fornitura di medicinali. Lo riporta Haaretz.

20:49
20:49
Governo israeliano ha cominciato da poco una riunione sull'accordo per gli ostaggi

Il governo israeliano ha cominciato pochi minuti fa la riunione per esaminare la proposta di accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. La riunione segue quelle svoltesi nel pomeriggio del Gabinetto di guerra e del Gabinetto di sicurezza.

18:53
18:53
MSF: «Uccisi due nostri medici nell'attacco all'ospedale Al Awda»

«Medici Senza Frontiere (Msf) è inorridita dall'uccisione di due suoi medici, il dottor Mahmoud Abu Nujaila e il dottor Ahmad Al Sahar, e di un terzo medico, il dottor Ziad Al-Tatari, a seguito di un attacco all'ospedale di Al Awda, uno degli ultimi funzionanti nel nord della Striscia di Gaza».

«Il nostro pensiero va alle loro famiglie e a tutti i colleghi in lutto per la loro morte». Lo riferisce una nota dell'organizzazione, precisando che «il dottor Abu Nujaila e il dottor Al Sahar si trovavano nella struttura quando è stata colpita al terzo e al quarto piano.

Anche altro personale medico, compreso quello di Msf, è rimasto gravemente ferito. Medici Senza Frontiere ha regolarmente informato le parti in conflitto che l'Al Awda era un ospedale funzionante e sulla presenza di suoi operatori all'interno della struttura. Anche le coordinate Gps sono state condivise ieri con le autorità israeliane. Condanniamo questo attacco con la massima fermezza e chiediamo ancora una volta il rispetto e la protezione delle strutture mediche, del personale e dei pazienti».

Msf ricorda che «gli attacchi alle strutture mediche sono una grave violazione del diritto internazionale umanitario e nelle ultime settimane sono diventati sistematici» e ribadisce «il suo appello per un immediato cessate il fuoco a Gaza, ora più che mai, per la fine dell'assedio e per la protezione delle strutture sanitarie e del personale medico».

18:24
18:24
«A Gaza oltre 14 mila morti»

A Gaza il numero dei morti è salito a oltre 14 mila. Lo rende noto il governo di Hamas.

Sono almeno 5.840 i minori e 3.920 le donne uccisi a Gaza dall'inizio del conflitto con Israele, secondo fonti del governo di Hamas. Almeno 33.000 le persone ferite.

Il ministro di Sanità di Hamas aveva in precedenza dichiarato di non essere più in grado di fornire cifre esatte perché gli intensi bombardamenti hanno impedito di recuperare i corpi.

17:58
17:58
Sirene di allarme in tutto Israele

Le sirene di allarme sono risuonate contemporaneamente nel sud, nel centro e nel nord di Israele, in seguito a lanci di razzi da Gaza e dal Libano meridionale. I lanci da Gaza hanno interessato fra l'altro le aree di Tel Aviv e di Gerusalemme. Almeno cinque razzi sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa aerea Iron Dome. Non si ha notizia di vittime. Nel nord di Israele sirene di allarme sono risuonate sia nel settore ovest sia in quello orientale del confine.

17:41
17:41
«Siamo molto vicini a riportare alcuni ostaggi a casa»

«Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa». Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che «la situazione è buona».

17:25
17:25
«Il nipote del leader di Hamas ucciso a Gaza»

Fonti palestinesi vicine ad Hamas, riprese dai media israeliani, hanno riferito che Jamal Muhammad Haniyeh, il nipote più grande del leader di Hamas Ismail Haniyeh - che vive in Qatar -, è stato ucciso in un attacco dell'esercito israeliano a Gaza. Anche l'altra nipote di Haniyeh, Raua Hamam, è stata uccisa di recente a Gaza.

17:00
17:00
«Stop all'esportazione di armi a Israele»

«Chiediamo a tutti i Paesi di fermare le esportazioni di armi verso Israele, e anche l'immediata sospensione delle operazioni militari e l'apertura di corridoi umanitari per aiutare i civili nella Striscia di Gaza». Lo ha detto il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice straordinario dei Brics, citato dalla Tass.

16:53
16:53
Verso una tregua di 4 giorni in cambio del rilascio di 50 ostaggi?

Il possibile accordo Israele-Hamas dovrebbe contenere un cessate il fuoco di 4 giorni, il rilascio di 50 ostaggi israeliani tra donne e bambini e la liberazione di 150 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, soprattutto donne e minori. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz avvertendo che non si è arrivati ancora alla stesura finale dell'intesa.

Israele darebbe poi il via libera all'ingresso di 300 camion al giorno dal valico di Rafah. Resta al momento incerto se lo Stato ebraico abbia accettato di concedere una pausa giornaliera di 6 ore nella sorveglianza aerea sulla Striscia. Alcuni media aggiungono che i due rilasci avverrebbero a fasi.

15:45
15:45
Nella Striscia di Gaza si profila una vera e propria «tragedia» sanitaria

Nella Striscia di Gaza si profila una vera e propria «tragedia» sanitaria, a causa della mancanza di carburante e acqua: lo ha dichiarato oggi l'Unicef.

«Se non ci sarà abbastanza carburante, assisteremo al collasso dei servizi igienico-sanitari», ha detto il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, James Elder, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, descrivendo la situazione come una vera «tragedia» o una «tempesta perfetta» causata dallo scoppio di malattie.

«Abbiamo una disperata mancanza d'acqua, c'è materiale fecale sparso in insediamenti densamente popolati, un'inaccettabile mancanza di latrine e severe, severe restrizioni al lavaggio delle mani, all'igiene personale e alla pulizia», ha detto Elder parlando in collegamento video dal Cairo.

Il potenziale di una più ampia perdita di vite umane a Gaza è stato significativamente aggravato dal fatto che circa 800'000 bambini nell'enclave sono sfollati dalle loro case, ha aggiunto.

«Se l'accesso dei bambini all'acqua e ai servizi igienico-sanitari a Gaza continua a essere limitato e insufficiente, assisteremo a un aumento tragico ma del tutto evitabile del numero di bambini che muoiono», ha sottolineato.

«È anche importante notare che sta iniziando a piovere a Gaza - ha concluso Elder - Ora, i bambini si trovano ad affrontare una seria minaccia di epidemia di massa. Questo, ovviamente, sarebbe letale».

15:44
15:44
Xi chiede una conferenza internazionale per la pace a Gaza

Il presidente cinese Xi Jinping chiede una «conferenza di pace internazionale» per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas.

«Non ci possono essere pace e sicurezza durature in Medio Oriente senza una giusta soluzione alla questione della Palestina», ha detto Xi chiedendo che «una conferenza di pace internazionale sia organizzata al più presto» per raggiungere «un consenso internazionale».

15:43
15:43
«50 tra donne e bambini tenuti in ostaggio per 4-5 giorni di pausa nei combattimenti»

L'accordo tra Israele e Hamas, che appare imminente, prevede «tra i 4 e i 5 giorni di pausa nei combattimenti» nella Striscia e il rilascio di 50 tra donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza in cambio di 3 palestinesi detenuti per ciascun civile israeliano liberato. Lo riferisce la CNN citando «diverse fonti».

Hamas, inoltre, rilascerebbe altri donne e bambini per ogni giorno di tregua, nella speranza che questa venga prolungata da Israele per permettere la liberazione di altri ostaggi. In base all'intesa, infine, Israele sospenderà la sorveglianza aerea con i droni sul nord della Striscia per «almeno 6 ore al giorno», aggiunge la Cnn.

Ma, secondo il sito israeliano Walla, il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar avrebbe posto la condizione che lo stop al sorvolo dei droni avvenga per tutto il tempo della tregua. Israele teme, dal canto suo, che interrompere la sorveglianza aiuti i miliziani palestinesi a riorganizzarsi e a raccogliere informazioni sull'esercito israeliano nella Striscia.

14:57
14:57
A Rafah oltre 100 camion in coda per entrare a Gaza

Stanno arrivando oggi in Egitto dalla Striscia di Gaza, attraverso il valico di Rafah, centinaia di cittadini stranieri o con doppia nazionalità, diversi feriti e 130 egiziani, oltre a 30 pazienti destinati a strutture mediche in Qatar.

Due fonti hanno detto all'ANSA che il valico è aperto e che sono stati preparati 100 camion di aiuti umanitari da portare nella Striscia di Gaza, che si aggiungono a quelli da giorni in attesa di uscire, tra cui due cisterne di carburante.

Nell'elenco degli arrivi attesi figurano 630 persone, oltre ai feriti. In tutto 470 stranieri (224 tedeschi, 100 turchi, 80 australiani, 25 statunitensi, 26 francesi, 10 svedesi, 4 colombiani e un portoghese), 130 egiziani e 30 malati evacuati dagli ospedali.

14:53
14:53
Il Sudafrica accusa Israele di «crimini di guerra» e di «genocidio» a Gaza

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha accusato Israele di «crimini di guerra» e di «genocidio» a Gaza, nel corso di una riunione virtuale straordinaria dei paesi Brics convocata per fare il punto sul conflitto nella Striscia e sulla situazione in Medio Oriente. Il Sudafrica detiene la presidenza dell'organismo che riunisce anche Brasile, Russia, Cina e India.

«La punizione collettiva dei civili palestinesi attraverso l'uso illegale della forza da parte di Israele è un crimine di guerra. La deliberata negazione di medicine, carburante, cibo e acqua ai residenti di Gaza equivale a un genocidio», ha affermato il presidente sudafricano.

14:26
14:26
Cinque «membri di Hamas» uccisi nel sud del Libano

Cinque palestinesi, indicati come membri di Hamas, sono stati uccisi nel sud del Libano in un raid aereo israeliano. Lo riferiscono media locali concordanti, affermando che i cinque si trovavano a bordo di un'auto colpita da un drone nei pressi di Tiro.

Altri media affermano che solo uno dei cinque era membro di Hamas. L'auto è stata colpita in pieno e i corpi sono carbonizzati, come è possibile vedere da video che circolano sulle reti sociali e provenienti dal luogo dell'attacco.

14:25
14:25
Netanyahu convoca il gabinetto di guerra sugli ostaggi

Il gabinetto di guerra di Israele è stato convocato per stasera a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali. Sul tavolo gli aggiornamenti relativi all'accordo per la liberazione di ostaggi catturati da Hamas.

Netanyahu, «alla luce degli sviluppi sulla liberazione dei nostri ostaggi», ha convocato il gabinetto di guerra alle 18 (le 17 in Svizzera), quello politico alle 19 e il governo alle 20, ha riferito l'ufficio del premier.

«Spero che avremo buone notizie fra breve» sugli ostaggi, ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un incontro con un reparto dell'esercito.

Sempre sul problema degli ostaggi Netanyahu ha spiegato che «stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento».

Il premier ha comunque ribadito che il primo obiettivo di Israele resta «la distruzione di Hamas. Non ci fermeremo finché non lo realizzeremo».

14:24
14:24
Per gli attacchi terroristici di Hamas non ci può essere nessun «sì, però»

Per gli attacchi terroristici di Hamas non ci può essere nessun «sì, però». Lo ha detto oggi la ministra tedesca dell'interno Nancy Faeser parlando alla Conferenza tedesca sull'Islam di Berlino. Lo riporta la Welt.

«È anche responsabilità delle principali organizzazioni islamiche in Germania parlare in modo forte e chiaro contro l'odio verso gli ebrei e contro Israele - nelle preghiere del venerdì, nelle congregazioni o sui loro canali di social media. Le principali organizzazioni islamiche devono contribuire a garantire che il risentimento antisemita non si diffonda ulteriormente», aveva già anticipato Faeser ai media Funke.

La ministra tedesca ha anche chiarito che i musulmani in Germania non devono in nessun caso essere ritenuti responsabili del terrorismo islamico. «Stiamo intraprendendo un'azione dura contro gli islamisti, non contro l'Islam. Questa differenziazione è della massima importanza», ha detto Faeser, aggiungendo che «questo falso sospetto generale porta a una nuova ostilità nei confronti dei musulmani, che è un problema importante anche nel nostro paese e che stiamo affrontando con altrettanta chiarezza alla Conferenza tedesca sull'Islam».

14:16
14:16
La Russia condanna l'impiego di metodi per combattere il terrorismo che violano «la legge umanitaria internazionale»

La Russia condanna «ogni forma di terrorismo», ma allo stesso tempo rifiuta l'impiego di metodi per combattere il terrorismo che violano «la legge umanitaria internazionale» e che si ispirano alla «punizione collettiva». Lo ha detto il ministro degli esteri Serghei Lavrov in un incontro oggi a Mosca con i suoi omologhi di Arabia Saudita, Giordania, Egitto, Indonesia e Palestina e con il segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) sulla situazione nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia Tass.

12:36
12:36
Accordo di tregua umanitaria, manca l'ok di Israele

Un membro dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato, come riporta al-Jazeera, che si sta ancora aspettando la risposta di Israele «all'accordo di tregua umanitaria» dopo che la fazione palestinese «ha già consegnato la sua risposta all'Egitto e al Qatar».

12:12
12:12
Qatar: colloqui sugli ostaggi nel «punto più vicino» all'accordo dall'inizio della guerra

I colloqui sugli ostaggi di Gaza si trovano nel «punto più vicino» all'accordo dall'inizio della guerra: lo rende noto il Qatar. «Siamo al punto più vicino al raggiungimento di un accordo», ha dichiarato il portavoce del ministero degli esteri Majed al-Ansari, aggiungendo che i negoziati hanno raggiunto una «fase decisiva e finale».

11:54
11:54
Colpite «tre cellule terroristiche armate» vicino alla zona di confine con il Libano

L'aviazione israeliana ha identificato e colpito oggi «tre cellule terroristiche armate» vicino alla zona di confine con il Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. Inoltre l'aviazione ha colpito «diversi obiettivi terroristici degli Hezbollah, incluse infrastrutture militari e strutture predisposte per dirigere attività terroristiche».

Nel frattempo, secondo il portavoce, colpi di mortaio sono stati sparati dal Libano contro una postazione militare israeliana nel nord di Israele e l'artiglieria ha risposto al fuoco.

11:00
11:00
Una vittima nel sud del Libano

Un'anziana donna è morta in seguito alle ferite riportate nelle ultime ore durante un bombardamento israeliano nel sud del Libano. Lo riferiscono le tv libanesi che citano i parenti dell'80enne abitante di Kfar Kila, località a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.

I media libanesi riferiscono che Hezbollah ha rivendicato stamani una serie di attacchi contro postazioni militari israeliane in risposta a raid aerei e di artiglieria di Israele contro località del sud del Libano.

Un missile anticarro è esploso nella città israeliana settentrionale di Metulla, colpendo un'abitazione ma senza causare vittime, secondo quanto riportano i media locali.

10:36
10:36
La Mezzaluna rossa palestinese: «Ricevuti 1.353 camion umanitari»

La Mezzaluna Rossa palestinese ricevuto in media «circa 42 camion al giorno» di aiuti umanitari e dal 21 ottobre «sono stati ricevuti un totale di 1.353 camion». Lo rende noto sulle reti sociali la stessa organizzazione, come riporta il «Guardian».

10:00
10:00
«C'è un'intesa in base a cui almeno 50 persone saranno liberate»

Una fonte israeliana ha confermato all'emittente TV Canale 12: «Siamo molto vicini ad un accordo» per il rilascio di alcuni ostaggi a Gaza. Ad essere liberati dovrebbero essere i bambini, le loro madri e altre donne.

Dopo aver sottolineato che ci sono ancora aspetti tecnici da risolvere, secondo la fonte c'è un'intesa in base a cui almeno 50 persone saranno liberate, mentre decine di altre lo potrebbero essere in cambio di un'estensione del cessate il fuoco dopo i primi pochi giorni iniziali.

08:51
08:51
Almeno 50 i giornalisti uccisi dal 7 ottobre

È salito ad almeno 50 il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre.

Lo ha dichiarato ieri sera il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), in quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l'organizzazione non governativa per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei giornalisti nel 1992.

Il bilancio segna una «triste pietra miliare» e supera di gran lunga quello dei 15 reporter uccisi nella guerra in corso tra la Russia e l'Ucraina, secondo il Cpj.

Nella giornata di sabato scorso sono stati cinque i giornalisti uccisi in Medio Oriente, segnando il secondo giorno più mortale del conflitto tra Hamas e Israele dopo il 7 ottobre.

«I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra», ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nordafrica.

08:36
08:36
L'esercito israeliano ha completato l'accerchiamento di Jabaliya

L'esercito israeliano ha completato l'accerchiamento, nel nord della Striscia, di Jabaliya - ritenuta roccaforte di Hamas - ed ora è pronto «ad allargare i combattimenti». L'esercito ha anche annunciato la morte di altri due soldati nell'operazione di terra nel nord della Strisci; portando il totale a 68.

Alla periferia di Jabaliya - ha aggiunto l'esercito - sono stati trovati «tre imbocchi di tunnel con terroristi di Hamas nascosti all'interno, che sono stati distrutti».

Stando al portavoce militare, l'esercito ha attaccato ieri 250 obiettivi di Hamas nella Striscia, inclusi lanciatori di razzi e altre infrastrutture della fazione islamica.

«Un elicottero - ha spiegato - ha colpito una postazione di lancio di razzi dalla quale è stata sparata la salva di razzi verso il centro di Israele», Tel Aviv compresa.

L'esercito ha poi aggiunto di «aver scoperto armi all'interno di case nella Striscia, incluso un missile anti-tank nascosto sotto la culla di un bambino».

08:07
08:07
I parenti degli israeliani tenuti in ostaggio abbandonano un incontro con i membri del gabinetto di guerra

I parenti degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza hanno abbandonato ieri sera un incontro con i membri del gabinetto di guerra dopo che è stato detto loro che gli obiettivi di liberare gli ostaggi e rovesciare Hamas sono ugualmente importanti. Lo riporta Haaretz.

Udi Goren, il cui cugino Tal Chaimi, 42 anni, è tra gli ostaggi, ha detto a Channel 12 News che lo scopo dell'incontro era che i ministri spiegassero gli obiettivi di Israele nella guerra.

«Qualche giorno fa ci siamo incontrati solo con Gantz e Eisenkot», ha detto Goren. «Ci hanno detto inequivocabilmente che l'obiettivo primario della guerra era garantire il rilascio degli ostaggi e ora ci viene detto, in risposta a una domanda molto concreta, che gli altri membri del gabinetto di guerra dicono che ci sono due obiettivi ugualmente importanti».

«Cento membri della Knesset ci hanno promesso che credono che lo scopo supremo della guerra debba essere innanzitutto la liberazione degli ostaggi. Netanyahu ha detto che entrambi gli obiettivi sono ugualmente importanti», ha aggiunto Goren. «È una delusione enorme. Se lo Stato di Israele vuole dimostrare che santifica la vita sopra ogni cosa, che crede davvero nel valore della vita umana, le parole non bastano. Deve essere l'obiettivo primario della guerra. Santifichiamo la vita e riportiamo a casa viva la nostra gente».

Su X il premier Benyamin Netanyahu ha scritto che «insieme al gabinetto di guerra ho incontrato stasera le famiglie dei rapiti che sono sempre nel mio cuore e guidano le mie azioni. Recuperare i nostri rapiti è un compito sacro e supremo e mi impegno a farlo. Non abbiamo rinunciato al compito di restituirli, e questa è la mia responsabilità e quella del gabinetto di guerra».

«Ho ascoltato il dolore delle famiglie. Abbiamo parlato cuore a cuore, ho condiviso con loro quanto più ho potuto gli sforzi politici, di intelligence e operativi che conduciamo 24 ore su 24. Ho detto alle care famiglie: i nostri rapiti sono sempre davanti ai miei occhi - dal momento in cui mi alzo la mattina fino a quando vado a letto la sera tardi - in ogni momento. Non smetteremo di combattere finché non riporteremo a casa i nostri ostaggi, non distruggeremo Hamas e non ci assicureremo che non ci siano più minacce da Gaza».

06:20
06:20
Il punto alle 06.00

«Siamo vicini a raggiungere un accordo su una tregua» con Israele, ha detto su Telegram uno dei leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Funzionari di Hamas hanno detto all'emittente Al Jazeera che i che i dettagli della tregua saranno annunciati dal Qatar quando e se sarà finalizzata. I colloqui in corso - spiegano le fonti - riguarderebbero una tregua di «un certo numero di giorni» e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi presi da Hamas con persone imprigionate da Israele. In particolare, il rilascio dovrebbe riguardare donne e bambini israeliani in cambio di donne e bambini palestinesi.

Almeno 17 persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite stanotte in un attacco israeliano sul campo profughi di Nuseirat, a sud di Gaza: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, affermando che tra le vittime ci sono anche donne e bambini. Tre corpi sono stati estratti dalle macerie dopo che le forze israeliane hanno colpito un edificio residenziale a Jabalia, a nord di Gaza: lo rende noto Al Jazeera, aggiungendo che diverse persone sarebbero ancora intrappolate sotto il palazzo crollato.

Il consigliere per la Politica estera del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Ophir Falk, ha affermato ieri sera che le operazioni contro l'ospedale Indonesiano nel nord della Striscia di Gaza sono state proporzionate e «nel completo rispetto del diritto internazionale». «Rispettiamo completamente il diritto internazionale, con proporzionalità e distinzione: c'è una chiara necessità militare di distruggere Hamas ed è esattamente quello che stiamo facendo», ha detto Falk ad Alex Marquardt della CNN. «Nel corso della distruzione di Hamas, che è ciò che le Forze di difesa israeliane stanno facendo in questo momento, stiamo facendo una chiara distinzione tra civili e terroristi», ha sottolineato il consigliere di Netanyahu. Alla domanda se le azioni militari di Israele a Gaza mostrino una mancanza di preoccupazione per i civili, Falk ha affermato che «non esiste esercito sulla Terra che sia più morale» delle Forze di difesa israeliane (Idf). Dodici persone tra pazienti e personale medico sono morte dopo che il fuoco di un carro armato israeliano ha colpito ieri l'ospedale Indonesiano, secondo le autorità sanitarie dell'enclave palestinese gestita da Hamas.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta facilitando l'evacuazione di almeno tre ospedali in difficoltà nel nord della Striscia: lo Shifa, l'Alhi e l'Indonesiano. Lo afferma Richard Peeperkorn, rappresentante dell'Oms per Gaza e la Cisgiordania. «Non ci occupiamo dell'evacuazione dei pazienti o del personale ospedaliero: siamo qui per rafforzare e costruire gli ospedali», spiega Peeperkorn a Nbc News specificando però che «su richiesta di medici e pazienti spaventati» l'Oms sta facilitando tali evacuazioni: un processo che secondo lui potrebbe impiegare «settimane». Nella Striscia «quando è iniziato il conflitto c'erano 3.500 letti ospedalieri; due settimane fa ce ne erano ancora 2.500; ora ce ne sono meno di 1.400», ha detto Peeperkorn spiegando che solo due dei 24 ospedali nel nord di Gaza sono funzionanti.