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Video virali: da esperimento sociale a disinformazione

Nelle ultime settimane è tornato a circolare sui social media il video di una ragazza che, mentre sta andando in snowboard, sembra essere inseguita per qualche secondo da un orso: vediamo assieme di che cosa si tratta
Un fotogramma del video.
Facta.News
29.11.2023 10:30

Nelle ultime settimane è tornato a circolare sui social media il video di una ragazza che, mentre sta andando in snowboard, sembra essere inseguita per qualche secondo da un orso. Secondo la descrizione del video, la ragazza non si sarebbe accorta di nulla dal momento che stava canticchiando una canzone.

Il filmato è stato creduto reale da molti utenti, ma in realtà si tratta di un contenuto creato appositamente per un esperimento sociale, che ha generato però un vero e proprio caso di disinformazione. 

I video creduti reali

Il filmato della ragazza in snowboard è stato pubblicato per la prima volta ad aprile 2016 su YouTube e da quel momento è stato visto da oltre 15 milioni di utenti. In base a quanto si legge nella descrizione, la scena sarebbe stata filmata in quei giorni in Giappone.

Sotto il video compare anche un messaggio che rimanda all’indirizzo internet della Woolshed Company, una società indipendente australiana che produce documentari, contenuti pubblicitari e video virali. L’azienda, due mesi dopo la pubblicazione del filmato, ha spiegato che si trattava di un esperimento sociale, che la scena era stata in realtà montata: la ragazza stava realmente andando con lo snowboard, ma in un impianto sciistico nello Stato di Victoria, in Australia (e non in Giappone), e che l’orso è stato aggiunto digitalmente.

Oltre a questo filmato, nel giro di due anni l’azienda ha pubblicato otto video che sembravano reali ma che si sono rivelati falsi. Le scene sono molte diverse l’una dall’altra, e riguardano: un ragazzo che si fa un selfie in mezzo a un uragano, l’attacco di uno squalo registrato con una videocamera sportiva, una rissa tra due persone a causa di un selfie stick,  uno stormtrooper (il soldato della saga Guerre stellari) mentre precipita dalle scale, un fulmine che cade in una spiaggia e per poco non colpisce una ragazza, un leone che si vendica di un cacciatore, la telecamera di un drone che cade in mezzo a un festival di danza e, infine, la snowboarder inseguita da un orso.

Tutti questi filmati sono stati visti in 180 Paesi, e hanno raggiunto più di 205 milioni di visualizzazioni. In alcuni casi sono stati trasmessi anche da diverse emittenti televisive australiane e internazionali.

L’esperimento sociale

I primi video virali sono stati pubblicati nel 2014 dalla Woolshed Company con l’intento di esplorare il fenomeno dei video reali, e capire se l’azienda potesse ricavare un po’ di spazio tra i milioni di video che circolano online. La chiave del successo dei video è l’aspetto di intrattenimento, e il fatto che ogni filmato rappresentasse una storia. 

Anche il titolo e l’immagine di anteprima hanno giocato un ruolo importante, due elementi chiave per far sì che una persona clicchi e apra un contenuto online, ha spiegato al Guardian il direttore amministrativo della Woolshed Company, Dave Christison. Altro punto fondamentale è l’elemento di dubbio, che però deve essere presentato come reale. Questo ha fatto sì che i filmati venissero pubblicati dagli utenti anche sui forum online per parlarne e discuterne, aumentandone la viralità e generando, in ultima analisi, disinformazione.

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