Viganello: non hanno ucciso l'uomo ragno

Hanno ucciso l’uomo ragno? No, sta benissimo. Si è solo appeso a un’altra parete. Siamo in via al Lido a Viganello, dove fino a qualche settimana fa, sulla facciata di un palazzo di recente costruzione, faceva bella mostra di sé una statua del famoso Spiderman: un intervento d’arte urbana voluto dal Gruppo Benzi, che ha realizzato l’edificio e messo in vendita i suoi appartamenti. Roberto Maccagni, presidente del consiglio d’amministrazione della società, ci svela subito il motivo dietro lo spostamento della scultura. «Abbiamo dovuto toglierla perché un gancio si era staccato». E i ganci sono fondamentali per il nostro supereroe. «È già tornato comunque, solo in una posizione diversa: aggrappato, a testa in giù, a un muro che dà sul garage sotterraneo». C’è ancora quindi, anche se i passanti non possono vederlo. E non è solo: una seconda riproduzione si trova appesa al tetto di un ufficio del Gruppo Benzi, mentre un’altra versione di Spiderman, di colore nero, è accovacciata negli interni di una villa privata in via Maraini. Sembra che l’idea sta attecchendo. «A Viganello non abbiamo più potuto togliere l’uomo ragno, perché chi era interessato a comprare chiedeva espressamente che rimanesse». Una conditio sine qua non, in pratica.
«Adesso abbiamo dei cantieri aperti a Massagno e Giubiasco e già alcuni mi chiedono se ci sarà anche là, o cos’altro mi inventerò. Costruiamo dal 1958, abbiamo realizzato progetti ovunque nel mondo, e non abbiamo mai avuto la risonanza che ha creato questa statua di resina». E pensare che è nato tutto per caso. O meglio, l’idea di arricchire lo stabile con qualcosa di speciale già c’era, ma la scelta del personaggio è stata ispirata dalle geometrie dell’edificio sorto in via al Lido: la sua forma appuntita, con le dovute proporzioni, ai promotori ricordava il Flatiron, tradotto «ferro da stiro», il grattacielo di New York che nel fumetto di Spiderman è la sede del Daily Bugle, il giornale per cui lavora il personaggio di Peter Parker. L’uomo ragno. «A un anno da quando lo abbiamo installato a Viganello – conclude Maccagni – c’erano ancora persone che si fermavano per scattare una foto con lui». Un’attrazione, come altre opere di arte urbana apparse negli ultimi anni a Lugano, soprattutto grazie allo stimolo della Città. In passato contava quasi solo costruire sfruttando al massimo ogni superficie edificabile, oggi una certa ricerca estetica sta guadagnando metri.
Casa alta: colori più tenui
C'è un'altra notizia di arte urbana a Viganello: nei prossimi giorni il Cantone dirà l’ultima parola sui futuri colori della Casa alta di via La Santa. La maggioranza dei proprietari, inizialmente, voleva decorare l’edificio con delle strisce orizzontali di un blu che per alcuni (Cantone compreso) sarebbe stato troppo acceso e non avrebbe avuto un buon impatto estetico. Così, come confermatoci dalla Consulenze Immobiliari SA, società amministratrice del palazzo, si è optato per un colore più tenue (sempre blu e sempre a strisce) ed è stata inoltrata una richiesta in tal senso a Bellinzona.