Affitti

Vivere in otto metri quadri: «Abbiamo la fila»

I micro-appartamenti in Ticino costano cari – Ma la clientela non manca – Abbiamo fatto un giro per capirne di più
© CdT/Chiara Zocchetti
Davide Illarietti
30.04.2023 13:15

L’immagine della solitudine è una stanza con lavandino, letto singolo, vista sui Castelli. Il bagno invece è condiviso - con otto vicini di camera - e la tavola del water è rotta. L’agente immobiliare sorvola. «Non guardatela neanche, settimana prossima rifacciamo tutto come nuovo». Un minuto: il tour è già finito.

Otto metri quadri. La visita al monolocale più piccolo del Ticino ricorda la scena del film «Il ragazzo di campagna», dove Renato Pozzetto si trova imprigionato in un loculo multi-uso nella Milano anni ‘80. Ma qui siamo in periferia di Bellinzona - corso San Gottardo, zona San Paolo - e l’abitazione è tutt’altro che nuova. «Sarà degli anni Settanta, Sessanta, non saprei» azzarda l’agente sull’ascensore che scende cigolando. «Ma il prezzo è imbattibile». Cinquecento al mese senza Internet. In pratica 62 franchi a metro quadro: il doppio della media di Zurigo.

La camera da 8 metri quadri a Bellinzona.
La camera da 8 metri quadri a Bellinzona.

Vivere in un posto auto

È un caso estremo in un mercato immobiliare che galoppa verso quotazioni sempre più alte in tutta la Svizzera. Nel piccolo, anzi nel piccolissimo, le sproporzioni si vedono di più. Una rapida ricognizione sui portali di affitti regala diversi esempi in Ticino. A Mendrisio, un monolocale di 18 metri quadri di fronte all’università costa 850 franchi al mese. Recente costruzione, automatizzato, ideale «per studenti e lavoratori». Sempre a Mendrisio con 750 franchi al mese si affittano 15 metri quadri davanti alla stazione: 50 franchi a metro quadro. Nella superficie di un posto auto trovano spazio cucina, divano-letto, bagno e zona giorno. A Losone un monolocale da 22 metri quadri sfiora i 900 franchi, sempre a Bellinzona in via Galbisio 21 metri quadri a 800. È ancora poco. A Locarno in via Rivapiana un appartamento di 38 metri quadri (ma sono 28 togliendo il balcone) supera i 1.200 franchi.

«Sfruttiamo ogni centimetro»

Spostandoci nel Luganese le quotazioni salgono ancora, soprattutto per le camere ammobiliate. In via Zurigo due letti, cucinino e doccia compressi in 23 metri quadri costano 1.000 franchi al mese. Un altro monolocale costa 1.650 franchi al mese, 30 metri quadri. Sono incluse le spese, Internet, frigo e tavolino per due, armadio a muro con asse e ferro da stiro. «Ogni centimetro è sfruttato al meglio» pubblicizza l’annuncio. Chi ci vive? L’agenzia sottolinea che si tratta «comunque di una soluzione transitoria per persone che devono stare a Lugano un mese, o pochi mesi» come visitatori italiani in cerca di un lavoro, professionisti in trasferta d’affari, ma anche turisti. «Abbiamo la fila».

Solitudine moderna

È il popolo degli inquilini solitari, i «city users» che secondo i sociologi sono sempre più mobili e volatili. Oggi qui domani chissà, senza il tempo di comprare i mobili e fare ogni volta un trasloco. Ma ci sono anche i solitari per destino: single o divorziati, vittime della disgregazione familiare e del calo demografico che svuota le abitazioni più grandi e riempie quelle piccole. In Ticino le famiglie mono-parentali sono il 20 per cento, con Ginevra, Vaud e Basilea il dato (in crescita, rileva l’UST) è tra i più alti in Svizzera.

«Spesso è l’esigenza di risparmiare a spingere gli inquilini a farsi un po’ stretti» spiega una delle agenzie interpellate. Non a caso, un altro bacino di utenza tradizionale per i tagli piccoli (magari in cattive condizioni) sarebbero le persone in assistenza. «Ma sempre per periodi transitori» sottolinea l’agenzia. «Siamo sinceri, nessuno vuole passare la vita in venti metri quadri».

Prezzi in aumento?

Intanto i prezzi salgono. Negli ultimi due anni secondo il barometro di Credit Suisse il divario tra domanda (in forte aumento) e offerta (stabile) di affitti in Svizzera si è ulteriormente ampliato. Il tempo medio di pubblicazione di un annuncio è sceso da 45 giorni nel 2020 a 25 nel 2023. In Ticino i tempi sono maggiori (55-60 giorni in media) ma le pigioni sono comunque aumentate del 2,2 per cento l’anno scorso secondo uno studio di Homegate e banca cantonale di Zurigo (ZKB). A Lugano l’aumento (+5,3 per cento) è stato il più alto della Svizzera, secondo solo a Zurigo (+6,5 per cento) e davanti a Basilea, Lucerna, Losanna e Ginevra (tutte sotto il 4 per cento). 

Camera in affitto all'ex Hollywood di Cadenazzo © CdT/Chiara Zocchetti
Camera in affitto all'ex Hollywood di Cadenazzo © CdT/Chiara Zocchetti

Due mesi di attesa

Anche la richiesta di affitti a breve termine è in aumento, e i prezzi delle micro-case «alla Pozzetto» lo dimostrano. Sul Ceresio a fare da «apripista» nel mercato è stato il gruppo Artisa, che nel 2019 ha aperto in via Besso a Lugano una struttura «City Pop» con 76 appartamenti indipendenti e servizi di alto standing, concergerie compresa. I prezzi vanno da 880 a 2.000 franchi al mese e la lista d’attesa si aggira attorno a 2-3 mesi. «Siamo decisamente pieni, ed è così un po’ dappertutto» spiegano dal centralino. Lo stesso modello (ma più in grande) è stato replicato dall’azienda ticinese a Zurigo, Losanna, Ginevra, Berna. A Milano, dove la corsa ai micro-locali non è mai finita dai tempi del «Ragazzo di campagna», sono in costruzione 257 monolocali in viale Monza, sempre a firma Artioli.

La domanda low-cost

In Ticino il fenomeno è meno evidente. A volte quasi nascosto. Nell’ex postribolo Hollywood di Cadenazzo ad esempio - vedi La Domenica del 16 aprile - le stanze un tempo occupate dalle prostitute sono state convertite negli ultimi anni ad alloggi per lavoratori. «Provengono per lo più dall’Italia e lavorano nel piano di Magadino o nel Bellinzonese» spiegano i gestori. La reception non c’è, il palazzo non ha subito migliorie dai tempi delle luci rosse e dei blitz della polizia. Il vantaggio è il prezzo concorrenziale: 400 franchi al mese.

Per risparmiare, del resto, c’è anche chi è disposto a fare un po’ di strada. Il collegamento ferroviario con il Ceresio si è velocizzato grazie ad Alptransit, portando nuovi pendolari nel Bellinzonese.Dal quartiere San Paolo alla stazione ad esempio sono 15 minuti a piedi. L’ultimo piano del palazzo anni ‘60 in corso San Gottardo è interamente occupato da alloggi grandi otto metri quadri, come quello che abbiamo visitato. Quindici in tutto, con due bagni in comune. «Li affittiamo con molta facilità, soprattutto a lavoratori che ci passano anche pochi giorni a settimana» spiega l’agente immobiliare, di fretta. Dopo di noi, deve correre a un altro appuntamento. Nella corsa alla casa il tempo è denaro e mentre i prezzi si gonfiano, a restringersi non sono solo le dimensioni degli alloggi, ma anche la forza contrattuale degli inquilini. Prendere o lasciare. «Taaaaac» direbbe Renato Pozzetto.

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