Votazioni in Italia: aperti i seggi per le elezioni comunali e i referendum

(Aggiornata alle 13.37) Si sono aperti stamani alle 7.00 in Italia i seggi elettorali per il voto per le elezioni comunali e per i referendum.
I municipi in cui si aprono i seggi sono in tutto 971, per un numero complessivo di elettori che sfiora quota 9 milioni. I comuni capoluogo sono 26, fra cui Como e quattro capoluoghi di regione: Genova, L'Aquila, Catanzaro e Palermo.
A Palermo si è registrata una situazione di caos nella costituzione dei seggi a causa del forfait, all'ultimo momento, di oltre un centinaio di presidenti e scrutatori. La Prefettura è stata impegnata per tutta la notte nel tentativo di risolvere questa situazione, con la nomina di sostituti, in modo da consentire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali. Malumori e disagi vengono segnalati in diverse sezioni: gli scrutatori erano stati convocati alle 16 di ieri e le operazioni preliminari dovevano durare al massimo 4 ore mentre invece sono rimaste bloccate fino a notte fonda.
I quesiti referendari - su cui potranno esprimersi 50,9 milioni di elettori, di cui 4,7 all'estero - sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Consiglio superiore della magistratura e le valutazioni dei magistrati.
Referendum: affluenza intorno al 5% alle 12.00
Alle ore 12.00 l'affluenza al voto per i referendum in Italia è poco sopra il 5%, quando sono arrivati i dati di oltre 2.200 comuni su 7.903 per i quesiti 3 e 5. Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Si vota soltanto oggi fino alle 23. Gli elettori sono chiamati anche alle votazioni comunali in 971 comuni.
Intanto si va via via normalizzando la situazione delle sezioni elettorali chiuse a Palermo per mancanza dei presidenti sezione. Questa tendenza è stata confermata anche dal Viminale che ha fatto sapere che nel capoluogo siciliano sono stati nominati nel frattempo, e si stanno insediando, gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce. A fronte di ciò, quindi, sottolineano sempre dal Viminale, «presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine».