Svizzera

WEF e discriminazioni, l'autorità di vigilanza vuole vederci chiaro

In seno al WEF ci sarebbe una cultura del lavoro impregnata di misoginia e razzismo
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Ats
12.07.2024 15:17

Le accuse di discriminazione lanciate nei confronti del WEF interessano anche l'Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni (AVF). Quest'ultima ha chiesto all'organizzazione una presa di posizione su questi rimproveri.

In base alla riposta ricevuta, l'AVF deciderà se compiere ulteriori passi, ha spiegato la stessa autorità di vigilanza a Keystone-ATS confermando una notizia diffusa dai giornali del gruppo Tamedia.

L'AVF è giunta a conoscenza delle accuse da un articolo pubblicato del «Wall Street Journal», in cui si parla di una cultura del lavoro in seno al WEF impregnata di misoginia e razzismo.

Contro il fondatore del Forum economico mondiale, Klaus Schwab, è stata inoltrata denuncia da una collaboratrice afroamericana a causa del suo stato interessante e per discriminazione razziale. Il posto di lavoro della donna sarebbe stato tagliato dopo il ritorno di quest'ultima dal congedo maternità, per poi essere rioccupato da un'impiegata «bianca» non incinta. Martedì scorso, a Keystone-ATS il WEF aveva respinto le accuse giudicandole false.

L'AVF s'interessa della vicenda dal momento che il WEF è, da un punto di vista giuridico, organizzato come una fondazione. Compito principale dell'autorità di sorveglianza è controllare l'uso conforme agli statuti del patrimonio del Forum economico mondiale. L'AVF può tuttavia adottare provvedimenti, come l'annullamento di una decisione, qualora una fondazione non rispettasse i propri obblighi. Quale ultima possibilità, l'AVF può anche ordinare lo scioglimento di una fondazione, un passo tuttavia estremamente raro.