G7

Zelensky a Hiroshima: «Oggi la pace diventerà più vicina»

Si parla di Taiwan e di intelligenza artificiale, il presidente ucraino incontra i leader
© KEYSTONE (EPA/FRANCK ROBICHON)
Ats
20.05.2023 13:30

«G7. Importanti incontri con partner e amici dell'Ucraina. Sicurezza e cooperazione rafforzata per la nostra vittoria. Oggi la pace diventerà più vicina»: così il presidente ucraino Volodomyr Zelensky su Telegram, poco dopo essere atterrato a Hiroshima con un aereo francese partito dall'aeroporto di Gedda, in Arabia Saudita, dove ha partecipato al vertice della Lega Araba.

Il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente ucraino si sono incontrati al G7 di Hiroshima e si sono abbracciati. Lo riporta la Bbc pubblicando una foto del momento. Dopo l'abbraccio Sunak ha detto a Zelensky: «Ce l'hai fatta». Alla domanda se fosse stata una buona giornata, il presidente ucraino ha sorriso, annuito e detto «grazie». I due capi di Stato l'ultima volta si sono incontrati lunedì scorso nel Regno Unito.

L'India farà «tutto il possibile» per trovare una soluzione al conflitto russo-ucraino. Lo ha assicurato il primo ministro indiano Narendra Modi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un incontro a margine del vertice del G7 a Hiroshima, in Giappone. «Comprendo pienamente la sua sofferenza e quella del popolo ucraino. Posso assicurarle che per risolvere (questa guerra ndr), l'India e io personalmente faremo tutto il possibile», ha detto Modi a Zelensky.

«È importante continuare il dialogo tra Ucraina e Italia sulle relazioni bilaterali. Le parti hanno discusso del sostegno politico e di difesa dell'Italia all'Ucraina e dei primi risultati della visita in Italia del 13 maggio. Dobbiamo migliorare le nostre capacità di difesa aerea, compresa la formazione dei nostri piloti». Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, postando un video della sua visita in Giappone, in occasione del G7 di Hiroshima, dove viene mostrato l'incontro con la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.

La presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice del G7 «può cambiare le carte in tavola» per l'Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron al suo omologo ucraino, introducendo un incontro bilaterale tra i due capi di Stato a Hiroshima, in Giappone, in occasione del G7. «È un'opportunità unica» per Zelensky di parlare con i suoi alleati del G7, ma anche di perorare la causa dell'Ucraina contro l'invasione russa presso i leader dei Paesi del Sud invitati al vertice, ha detto Macron, concludendo che la presenza del leader ucraino «può essere una svolta».

Il monito

L'Iran «deve smettere di sostenere la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina». È questo il monito che arriva dalla dichiarazione congiunta dei Paesi del G7, che chiedono anche a Teheran «di cessare di trasferire droni armati che sono stati usati per attaccare le infrastrutture critiche dell'Ucraina e uccidere i civili ucraini». Il G7 esprime «grave preoccupazione per le continue attività destabilizzanti dell'Iran, tra cui il trasferimento di missili, veicoli aerei senza pilota e tecnologie ad attori statali e non statali in violazione delle risoluzioni 2231 e 2216 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu».

«Pace e stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan»

Il G7 resta «seriamente preoccupato» per la situazione nei mari Cinese orientale e meridionale, esprimendo «con forza opposizione a ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con forza o coercizione».

Nella dichiarazione finale, i leader hanno ribadito da Hiroshima «l'importanza di pace e stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, indispensabili a sicurezza e a prosperità nella comunità internazionale», assicurando che «non vi sono cambiamenti di base tra i membri del G7 su Taiwan, inclusa la dichiarazione sulla politica della 'Unica Cina'. Allo stesso tempo, l'invito è di «risolvere con mezzi pacifici le questioni».

I leader G7 chiedono alla Cina «di agire in conformità con i suoi obblighi» ai sensi della Convenzione di Vienna sulle Relazioni diplomatiche e la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, »e a non condurre attività di interferenza volte a minare la sicurezza e l'incolumità delle nostre comunità, l'integrità delle nostre istituzioni democratiche e della nostra prosperità economica«.

Inoltre, sul fronte dei diritti umani, il G7 continuerà ad esprimere «preoccupazioni sulla situazione in Cina, compreso il Tibet e lo Xinjiang, dove il lavoro forzato è per noi motivo di grande preoccupazione. Chiediamo di onorare gli impegni ai sensi della Dichiarazione congiunta sino-britannica e della Legge fondamentale (la mini-Costituzione, ndr), che sanciscono diritti, libertà e un alto grado di autonomia per Hong Kong».

Ancor prima che arrivasse la dichiarazione finale del G7, la Cina ha già rilasciato una dichiarazione dove ricorda che «la risoluzione della questione di Taiwan è di competenza cinese». Lo riporta la Bbc.

Pechino ha anche esortato il G7 a «smettere di interferire grossolanamente negli affari interni degli altri Paesi» e a «interrompere la pratica di formare piccoli circoli per il confronto in blocco».

L'appello all'uso responsabile dell'intelligenza artificiale

Il mondo deve valutare con urgenza l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) generativa: lo hanno dichiarato i leader del G7, annunciando che quest'anno avvieranno discussioni sull'uso «responsabile» di questa tecnologia.

Un gruppo di lavoro sarà istituito per affrontare questioni che vanno dal copyright alla disinformazione, si legge nel comunicato finale del summit in corso in Giappone.

«Riconosciamo la necessità di fare immediatamente il punto sulle opportunità e le sfide dell'IA generativa, sempre più presente in tutti i Paesi e settori», recita il documento. «Incarichiamo i ministri competenti di istituire il processo di Hiroshima sull'IA, attraverso un gruppo di lavoro del G7, in modo inclusivo... per discutere sull'IA generativa entro la fine di quest'anno», prosegue il comunicato.

«Queste discussioni potrebbero includere temi come la governance, la salvaguardia dei diritti di proprietà intellettuale, compresi i diritti d'autore, la promozione della trasparenza, la risposta alla manipolazione dell'informazione straniera, compresa la disinformazione, e l'utilizzo responsabile di queste tecnologie».

Il nuovo gruppo di lavoro sarà organizzato in collaborazione con i Paesi Ocse e la Global Partnership on Artificial Intelligence (Gpai).

Approccio comune per la «gestione dei rischi» con la Cina

Il G7 concorda sull'approccio, basato su nove punti, per ridurre i rischi posti dalla Cina. «I nostri approcci politici non sono progettati per danneggiare la Cina né cerchiamo di ostacolare il progresso e lo sviluppo economico della Cina», ha rimarcato il comunicato approvato dai leader.

«Una Cina in crescita che rispetta le regole internazionali sarebbe di interesse globale» e «i nostri approcci politici non sono progettati per danneggiare la Cina né cerchiamo di ostacolare i suoi progresso e sviluppo economico».

L'obiettivo non è procedere al «disaccoppiamento o quello di ripiegarsi verso l'interno», ma di «riconoscere che la resilienza economica richiede la riduzione dei rischi e la diversificazione. Faremo dei passi, individualmente e in modo collettivo, per investire nella nostra dinamicità economica».

Per questo, è necessario gestire la riduzione delle «dipendenze eccessive nelle nostre catene di approvvigionamento critiche», mentre al fine di «consentire relazioni economiche sostenibili con la Cina e rafforzare il sistema commerciale internazionale, faremo pressione per condizioni di parità per i nostri lavoratori e aziende».

I Sette Grandi hanno pure convenuto sull'opportunità di «affrontare le sfide poste dalle politiche cinesi di non mercato e le pratiche che distorcono l'economia globale. Contrasteremo quelle maligne, come il trasferimento illegittimo di tecnologia o la divulgazione di dati. Promuoveremo la resilienza contro la coercizione economica», insieme alla necessità «di proteggere alcune tecnologie avanzate che potrebbero essere utilizzate per minacciare la nostra sicurezza nazionale senza limitare indebitamente il commercio e gli investimenti».

Il Brasile per il pianeta

Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha affermato al G7 che il Brasile intende guidare un processo di inversione del cambiamento climatico e che agirà in difesa delle principali foreste tropicali del mondo insieme a Indonesia, Repubblica Democratica del Congo e altri Paesi di Africa e Asia.

«Il Brasile sarà implacabile nella sua lotta contro i crimini ambientali. Vogliamo guidare il processo che salverà il pianeta. Manterremo i nostri impegni per azzerare la deforestazione entro il 2030 e raggiungere gli obiettivi volontariamente assunti nell'Accordo di Parigi», ha detto Lula durante la sessione di lavoro del vertice, in cui ha invocato anche azioni e risorse dai Paesi più inquinanti.

«Insistiamo tanto affinché i Paesi ricchi mantengano la promessa di stanziare 100 miliardi di dollari all'anno per il clima. Altri sforzi saranno ben accetti, ma non sostituiscono quanto concordato alla Cop di Copenaghen», ha dichiarato Lula.

Prima della sessione, Lula ha incontrato il presidente della Francia, Emmanuel Macron, in un incontro bilaterale in cui si è discusso della conservazione dell'Amazzonia e della guerra in Ucraina.