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Zelensky: «È Putin che non vuole i negoziati»

Il presidente ucraino ha criticato l'atteggiamento del leader del Cremlino in un'intervista al New Yorker – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky: «È Putin che non vuole i negoziati»
Red. Online
22.09.2024 07:00
21:10
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Zelensky è arrivato a New York per l'Assemblea generale dell'Onu

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a New York per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Domani Zelenski terrà un discorso al Summit del futuro presso la sede delle Nazioni Unite, martedì prenderà parte alla riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu e mercoledì dovrebbe intervenire al dibattito generale. Sono inoltre previsti incontri bilaterali con Joe Biden, Kamala Harris e Donald Trump.

16:09
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Zelensky: «Negoziati? non ho cambiato idea, è Putin che non vuole»

«Non c'è stato alcun cambiamento nella mia mentalità, la vittoria dell'Ucraina deve riguardare la giustizia», quindi «soddisfare tutti: coloro che rispettano il diritto internazionale, coloro che vivono in Ucraina, coloro che hanno perso i propri cari e parenti».

Ma la «giusta vittoria non è il problema, il problema è che Putin non ha alcuna intenzione di porre fine alla guerra a condizioni ragionevoli». Lo dice Volodymyr Zelensky in un'intervista al New Yorker rispondendo alla domanda sul fatto che Kiev negli ultimi mesi si è mostrata più aperta all'idea di negoziati, rispetto a quando invece parlava di vittoria totale, con il ritorno dell'Ucraina ai confini del 1991.

«Putin dice di essere pronto a negoziare ma sono solo chiacchiere, mentre noi vediamo il gioco che sta giocando e modifichiamo i nostri approcci per porre fine alla guerra. Laddove lui offre vuota retorica, noi offriamo una vera formula per portare la pace, un piano concreto», ha aggiunto, alla vigilia del suo viaggio in Usa dove proporrà la sua strategia all'Onu, ma anche a Biden, Harris e Trump.

Secondo Zelensky, l'unico modo per procedere è appunto quello di fare il primo passo: che vuol dire «scrivere un piano e consegnarlo ai russi», in modo che loro possano rispondere «siamo d'accordo, o in alternativa, non siamo d'accordo, pensiamo che si dovrebbe fare così o così. Questo si chiama dialogo». Il piano Zelensky servirà a «rendere l'Ucraina più forte», altrimenti non si costringerà mai Putin a negoziare in modo equo e alla pari«. Da qui la richiesta di poter utilizzare i missili a lungo raggio Usa per colpire in Russia,

Il leader ucraino viene interrogato anche sulla proposta di pace del candidato vice di Trump, J.D Vance, che prevede l'accettazione dello status quo sul terreno. »Non prendo sul serio le parole di Vance perché se questo fosse un piano, allora l'America si dirigerebbe verso un conflitto globale. Questo approccio trasmetterebbe al mondo la seguente regola implicita: sono arrivato, ho conquistato, ora questo è mio. Si applicherebbe ovunque: rivendicazioni territoriali, diritti minerari, confini tra nazioni. Finiremo in un mondo in cui la forza ha ragione«.

15:48
15:48
Zelensky negli USA, visita a fabbrica di munizioni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, negli Stati Uniti per presentare a Joe Biden il suo «piano per la vittoria» e per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, visiterà in Pennsylvania una fabbrica di munizioni.

Lo scrive la stampa americana, secondo cui Zelensky dovrebbe recarsi in giornata allo Scranton Army Ammunition Plant, dove vengono prodotti i proiettili da 155 mm da artiglieria necessari a Kiev.

12:18
12:18
Cremlino: «Non vediamo alternative alla vittoria in Ucraina»

«La guerra è in corso, stanno combattendo una guerra contro di noi collettivamente e stanno dicendo apertamente che il loro obiettivo è sconfiggere la Russia strategicamente e tatticamente. Ci obbliga a trattare questa posizione molto seriamente» e «a continuare l'operazione militare speciale per raggiungere i nostri obiettivi. La Russia non ha mai avuto altre alternative nella storia e non c'è alternativa alla nostra vittoria ora». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov tornando a commentare le parole del segretario Nato Jens Stoltenberg, che in una recente intervista ha ridimensionato le minacce di ritorsioni fatte da Vladimir Putin nel caso in cui si arrivasse a un ok all'uso ucraino di armi occidentali a lungo raggio in Russia.

Stoltenberg «è un impiegato in uscita, smetterà presto di lavorare dove lavora. Ecco perché, in realtà, si sta permettendo di fare dichiarazioni così irresponsabili», ha affermato Peskov in un'intervista per il canale televisivo Rossiya 1 rilanciata da Interfax.

«Sfortunatamente credo che in Europa moltissime persone condividano il suo sentimento», ma allo stesso tempo, «ci sono ancora teste sobrie che analizzano attentamente le parole del nostro presidente e capiscono cosa significano veramente».

12:10
12:10
«Nei raid a Tver, Mosca ha perso munizioni per 2-3 mesi»

A seguito degli attacchi ucraini ai depositi di armi e munizioni nella regione russa di Tver, Mosca ha perso proiettili per 2-3 mesi di combattimenti e l'effetto sul fronte si vedrà già nelle prossime settimane. Ne è convinto Ants Kiviselg, capo del Centro di intelligence delle Forze armate dell'Estonia, citato dalla Tv pubblica Err.

«Sono state fatte esplodere 30.000 tonnellate di ordigni esplosivi, il che significa 750.000 proiettili. Se prendiamo il tasso medio di battaglia, la Federazione Russa ha sparato 10.000 colpi a settimana. Quindi si tratta di una scorta di munizioni per due o tre mesi. Come risultato di questo attacco, la Russia ha subito perdite di munizioni e vedremo l'impatto di queste perdite sul fronte nelle prossime settimane», ha affermato.

11:16
11:16
Kiev: «21 feriti in un raid russo contro un palazzo a Kharkiv»

«Ieri sera la Russia ha colpito di nuovo Kharkiv, questa volta con bombe aeree che hanno preso di mira un normale edificio residenziale. Di conseguenza, 21 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino di 8 anni e due adolescenti di 17 anni. Sessanta residenti sono stati evacuati dall'edificio. Tutti stanno ricevendo l'assistenza necessaria», ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

08:55
08:55
Maduro isolato rafforza i rapporti con la Russia

Il rafforzamento dell'alleanza politica e della cooperazione economica sono stati i principali temi dell'incontro tenutosi ieri a Caracas tra il ministro degli Esteri del governo chavista, Yván Gil, e l'ambasciatore della Federazione Russa a Caracas, Sergej Melik-Bagdasarov.

È quanto si legge in una nota pubblicata al termine dell'incontro dove si precisa che la riunione si è tenuta «nel quadro delle nuove dinamiche multipolari che puntano allo sviluppo sovrano e libero».

Il rafforzamento delle relazioni con Mosca avviene mentre il governo di Nicolas Maduro affronta un crescente isolamento internazionale per la controversa gestione delle elezioni presidenziali del 28 luglio in Venezuela - culminata con la proclamazione della vittoria del leader chavista pur in assenza di documenti ufficiali a sostegno del risultato - e per le gravi denunce di violazioni dei diritti umani nei confronti di esponenti dell'opposizione.

07:00
07:00
Il punto alle 7.00

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la fine della guerra dipende dalle decisioni dei partner dell'Ucraina. «Le difese dell'Ucraina sarebbero migliori se i partner fornissero le armi necessarie e il permesso di usarle», ha detto ringraziando poi le sue forze armate per l'attacco all'arsenale russo che ha distrutto tonnellate di armi.