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Zelensky: «La pace non basta»

Secondo il presidente ucraino il pericolo di un'aggressione da parte della Russia potrebbe ripresentarsi — Putin: «Fornendo armi a Kiev la NATO partecipa al conflitto» — Trovata un'altra camera di tortura nell'oblast di Zaporizhzhia — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky: «La pace non basta»
Red. Online
26.02.2023 07:16
19:34
19:34
«In Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti»

In Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti. Lo ha affermato Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino, citato dal Guardian.

«A causa del costante timore della resistenza ucraina, la Russia non ferma la dura repressione e la persecuzione dei nostri cittadini nella Crimea temporaneamente occupata con perquisizioni illegali, casi penali inventati, condanne inventate, in particolare, contro rappresentanti indigeni della penisola: i tatari di Crimea», ha precisato Lubinets.

Il funzionario ucraino ha poi definito la recente morte nelle celle del Cremlino di due prigionieri politici torturati una «flagrante violazione dei diritti umani fondamentali e delle norme del diritto internazionale da parte della Russia».

19:04
19:04
Zelensky firma 3 decreti con nuove sanzioni

Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato 3 decreti del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale con nuove sanzioni «contro coloro che sono coinvolti o aiutano la Russia a fare la guerra e distruggere vite e persone», afferma nel consueto discorso serale.

Le sanzioni sono «contro quei russi coinvolti nel rapimento di bambini ucraini; contro quei rappresentanti del settore sportivo russo che stanno cercando di mettere lo sport al servizio dell'aggressione; contro coloro che aiutano a mantenere strutture mercenarie in Russia per la guerra contro l'Ucraina e tutte le persone libere».

«La pressione dall'Ucraina continuerà. La pressione del mondo sullo stato terrorista continuerà», aggiunge Zelensky.

18:47
18:47
«Armi più avanzate all'Ucraina»

Il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti, Michael McCaul, ha esortato l'amministrazione Biden a fornire armi più avanzate all'Ucraina, come i jet o missili a lungo raggio, annunciando che il Congresso intende prendere provvedimenti in merito. Lo riporta la Cnn.

«Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia», ha detto aggiungendo che tra le misure che il Capitol Hill potrebbe prendere per premere sul presidente americano c'è quella di specificare il tipo di armi nei disegni di legge che servono per dare il via libera all'invio di aiuti militari all'Ucraina.

«So che l'amministrazione dice che il sostegno degli Stati Uniti durerà 'tutto il tempo necessario' ma con le armi giuste non ci vorrà così tanto tempo», ha dichiarato il deputato del Texas rimproverando all'amministrazione che «poteva fare di piu'» per accelerare la conclusione della guerra«.

18:09
18:09
Putin: «Non possiamo ignorare la capacità nucleare della Nato»

La Russia deve tenere conto del potenziale nucleare non solo degli Stati Uniti, ma anche di tutti gli altri paesi della Nato, poiché l'Alleanza considera la sconfitta strategica di Mosca il suo obiettivo principale. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista al canale Rossiya-1.

Il presidente russo ha commentato la sospensione della partecipazione della Russia al trattato New Start. «Nelle condizioni odierne, poiché tutti i principali paesi della Nato hanno annunciato la nostra sconfitta strategica come il loro obiettivo principale per far soffrire la nostra gente, come possiamo non considerare il loro potenziale nucleare in queste condizioni?» ha detto Putin.

16:29
16:29
«I russi hanno ritirato la nave con missili Kalibr»

Le forze russe hanno ritirato dal Mar Nero l'unica nave con missili Kalibr presente sabato nel bacino. Lo riferisce la Marina ucraina secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda.

Secondo la Marina, ora 7 navi di Mosca sono in servizio nel Mar Nero, tra queste non ci sono portamissili. Nel Mar d'Azov è presente una nave russa.

16:02
16:02
«La Crimea è Ucraina, non la riconosceremo mai come Russia»

«Nove anni fa, la Russia ha invaso l'Ucraina e si è impadronita della Crimea, una chiara violazione del diritto internazionale, della sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina».

Lo dichiara il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in una nota sottolineando che «gli Stati Uniti non riconoscono e non riconosceranno mai la presunta annessione della penisola da parte della Russia. La Crimea è Ucraina».

12:40
12:40
«Nove anni fa l'attacco di Mosca alla Crimea, tornerà nostra»

«Nove anni fa iniziava l'aggressione russa in Crimea. Ripristineremo la pace nella Penisola», ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky su Telegram. «Quella è la nostra terra, il nostro popolo. Riporteremo la nostra bandiera in ogni angolo dell'Ucraina», ha aggiunto.

12:21
12:21
Blackout sospesi oggi a Kiev, Odessa e Dnipropetrovsk

Nella giornata di oggi non sono previste interruzioni di elettricità nelle regioni di Kiev, Odessa e Dnipropetrovsk. Lo riferiscono su Telegram le società locali per l'erogazione di energia elettrica.

«Oggi Ukrenergo non ha limitato il consumo di elettricità. Questo ci consente di non spegnere le luci nelle regioni di Kiev, Odessa e Dnipropetrovsk», si legge nel messaggio. Si sono registrati comunque danni alle reti Ukrenergo in alcune centrali elettriche, sono quindi possibili alcune interruzioni programmate.

12:17
12:17
Sospensione dello START: «La Russia deve garantire la sua sicurezza»

La Russia ha bisogno di garantire la propria sicurezza e stabilità strategica, ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, commentando la decisione di sospendere la partecipazione della Russia al Trattato START (Trattato sulle armi nucleari) in un'intervista a Rossiya-1. Lo riferisce Ria Novosti.

Alla domanda su cosa gli USA debbano capire dopo la sospensione, Putin ha risposto: «Dipende da loro cosa capire. Noi capiamo che cosa dobbiamo fare. E dobbiamo preservare il nostro Paese, garantire la sicurezza, la stabilità strategica».

11:36
11:36
«Lukashenko a Pechino per aiutare a eludere le sanzioni»

Il presidente russo Vladimir Putin non mostra segni di volontà di scendere a compromessi sui suoi obiettivi massimalisti dichiarati nella guerra, che includono la «neutralità» e la «smilitarizzazione» dell'Ucraina, così come il cambio di regime de facto a Kiev.

Lo afferma il rapporto del think-tank americano Institute for the Study of War (ISW), citato dall'agenzia ucraina Unian.

Nel frattempo, il dittatore bielorusso Oleksandr Lukashenko ha annunciato l'intenzione di visitare la Cina dal 28 febbraio al 2 marzo per incontrare Xi Jinping.

«Lukashenko ha in programma di incontrare il leader cinese Xi Jinping per aiutare la Russia e la Cina a eludere le sanzioni tra le notizie secondo cui Pechino sta seriamente considerando di inviare aiuti letali a Mosca», affermano gli analisti di ISW, citati da Unian.

11:35
11:35
Putin fa gli auguri di compleanno a Erdogan: «Le nostre relazioni più forti»

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha telefonato al leader turco, Recep Tayyip Erdogan, per fargli gli auguri di compleanno, e per l'occasione lo ha ringraziato «per il suo contributo personale nel rafforzare le relazioni bilaterali» fra Ankara e Mosca, dicendosi «fiducioso sullo sviluppo di nuovi progetti congiunti».

Lo rivela il Cremlino, citato dall'agenzia Tass.

11:33
11:33
«La Croazia consegnerà all'Ucraina 14 elicotteri militari»

La Croazia si prepara a consegnare all'Ucraina entro una decina di giorni 14 elicotteri militari da trasporto Mi-8, la cui fornitura era stata annunciata a novembre. Lo ha scoperto la pubblicazione croata Jutarnji list, citata dall'agenzia ucraina Unian.

Gli elicotteri saranno pronti per la partenza tra circa 10 giorni. Secondo i giornalisti, dodici elicotteri Mi-8MTV-1 e due Mi-8T sono stati rimossi dalle forze armate croate e sono attualmente in fase di manutenzione presso il Centro tecnico aeronautico di Velika Gorica.

Tra l'altro, tutti i contrassegni esistenti vengono rimossi dagli elicotteri e vengono eseguiti lavori di riparazione e restauro, scrive Unian sul suo sito.

11:32
11:32
CIA: «Pechino valuta l'invio di armi a Mosca ma non ha deciso»

In un'intervista esclusiva a Cbs News, il direttore della CIA Bill Burns ha confermato la possibilità che la Cina possa inviare aiuti letali alla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina anche se Pechino non ha ancora preso una decisione.

«Non vediamo che sia stata ancora presa una decisione definitiva e non vediamo prove di spedizioni effettive di attrezzature letali», ha affermato Burns, confermando che l'obiettivo dell'amministrazione USA - condividendo quello dell'intelligence della CIA - è quello di dissuadere la Cina dal prendere la decisione di trasferire aiuti a Mosca. E ha indicato che se questo venisse deciso, per il presidente Xi «sarebbe una scommessa molto rischiosa e imprudente».

Burns ha poi osservato che l'invasione russa e la conseguente risposta mondiale sono state di particolare interesse per Xi: «Non c'è nessun leader straniero che abbia guardato più attentamente all'esperienza di Vladimir Putin in Ucraina, l'evoluzione della guerra, di quanto abbia fatto Xi Jinping», ha detto. «Penso che, in molti modi, sia stato turbato da ciò che ha visto», ha aggiunto.

Tre mesi fa, Biden ha inviato Burns a incontrare il direttore dell'intelligence russa Sergey Naryshkin per lanciare un avvertimento a non usare armi nucleari: Burns ha descritto l'incontro come «piuttosto scoraggiante».

«C'era anche un atteggiamento molto provocatorio da parte di Naryshkin. Un senso di arroganza che credo rifletta il punto di vista di Putin, la sua stessa convinzione oggi, che può far lavorare il tempo per lui, che crede di poter macinare gli ucraini, che può logorare i nostri alleati europei, che la stanchezza politica finirà per prevalere», ha affermato Burns.

11:15
11:15
«Sminamento in corso nella regione di Kharkiv»

Solo nell'ultima giornata, sono stati disinnescati 46 ordigni esplosivi nell'intero oblast ucraino di Kharkiv, ha riferito il governatore Oleh Syniehubov, sottolineando che le attività di sminamento continuano attivamente in tutta l'area. Lo scrive Kyiv Independent.

Secondo Syniehubov, il bombardamento russo della città di Kupiansk nei giorni scorsi ha danneggiato almeno 4 abitazioni private e alcune attività commerciali sono state distrutte. Una donna di 82 anni è stata curata in seguito al forte stress subito.

Nel vicino villaggio di Kupiansk-Vuzlovyi, condomini di cinque piani sono stati danneggiati. Monachynivka, anch'essa situata nel distretto di Kupiansk nell'oblast di Kharkiv, è stata bombardata intorno alle 14 di ieri. Non ci sono state vittime.

10:28
10:28
Putin: «Fornendo armi a Kiev la NATO partecipa al conflitto»

Il presidente russo, Vladimir Putin, accusa la NATO di partecipare di fatto alla guerra, fornendo armi alle forze ucraine. In un'intervista all'emittente Rossiya-1, il capo del Cremlino ha ribadito: «Essi (la NATO) inviano decine di miliardi di dollari di armamenti all'Ucraina. Questa è di fatto una partecipazione (al conflitto)».

Noi come Russia, «ci opponiamo alla costruzione di un nuovo mondo che tiene conto solo degli interessi degli Stati Uniti d'America», ha inoltre detto il presidente russo.

Putin ha affermato di non essersi mai opposto all'idea che il mondo debba cambiare e che il potenziale di oggi della Federazione russa è diverso da quello passato dell'Unione sovietica. «Lo capiamo e siamo d'accordo che il mondo dovrebbe cambiare», ha detto il leader del Cremlino, dicendo che Mosca non si oppone mai a cambiamenti di questo tipo, anche all'ONU, e pensa a come riformarlo. Ma un'altra cosa, secondo Putin, è un mondo sottoposto «ai soli interessi americani».

09:54
09:54
Kiev: «Controffensiva in primavera, liberiamo anche la Crimea»

L'esercito ucraino sarà pronto a passare alla controffensiva in primavera: l'obiettivo è la liberazione di tutti i territori occupati, compresa la Crimea: «Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991».

Lo ha affermato il vice capo dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur) Vadym Skibitskyi, citato da Unian.

Uno degli obiettivi sarà il tentativo di «inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa», ha spiegato Skibitsky. «L'Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì».

«Pronti in pochi mesi»

Secondo Skibitsky, il momento preciso dell'offensiva dipende da una serie di fattori, inclusa la fornitura di armi occidentali.

Due giorni fa il ministro della Difesa dell'Ucraina, Oleksiy Reznikov, dopo l'incontro a Ramstein, ha chiarito che «la fornitura di attrezzature all'Ucraina dipende principalmente dal periodo di addestramento dell'esercito». Quindi «in pochi mesi le forze militari ucraine saranno completamente pronte: poi, secondo la decisione dello Stato maggiore, si verificheranno determinati eventi».

09:52
09:52
Putin: «L'obiettivo dell'Occidente è liquidare la Federazione russa»

«L'Occidente ha un solo obiettivo: liquidare la Federazione russa». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato dal canale tv russo Rossiya-1. Secondo Putin, l'unità della nazione russa è la chiave dei suoi successi. «Il popolo russo non è secondo a nessuno quando è coeso e unito», ha aggiunto.

L'Occidente, secondo il capo del Cremlino, «potrebbe ammettere la Russia nella 'famiglia delle nazioni civilizzate' solo dividendola in parti separate. (...) E perché questo? Per poterle comandare a piacimento e porle sotto il suo controllo», ha aggiunto Putin.

Secondo Vladimir Putin, il popolo russo potrebbe non sopravvivere a una dissoluzione della Federazione russa, se le sue singole parti fossero poste sotto il controllo occidentale.

09:22
09:22
«La pace non basta, l'Ucraina si difenderà per 10 anni»

Se anche l'Ucraina dovesse firmare il più stringente dei trattati di pace, il pericolo di un'aggressione da parte della Russia potrebbe ripresentarsi. È quindi necessario costruire uno Stato ucraino che in futuro sia in grado di difendersi: lo dice il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in stralci di un'intervista rilasciata ai media ucraini e riportati dal sito presidenziale.

Secondo Zelensky, durante il processo negoziale di Istanbul con la Russia, la primavera dello scorso anno, nelle prime fasi della guerra, il suo Paese ha respinto, oltre alla richiesta, inesistente, di 'denazificazione', anche quello di demilitarizzazione, preteso da Mosca.

«Spiegammo che il nostro esercito deve essere in linea con quello che abbiamo, per poter difendere il nostro Stato». Infatti, prosegue il leader di Kiev, «se anche firmassimo il più stringente degli accordi, pensiamo che in un paio d'anni la Russia potrebbe riprovarci».

Zelensky ha aggiunto che tuttavia il suo Paese non può combattere tutto il tempo mentre altri Paesi si sviluppano: per questo l'Ucraina ha bisogno di precise garanzie. Deve esserci una lista di Paesi garanti, che devono accertarsi che determinati punti vengano attuati.

«Tutto questo viene discusso a livello di consiglieri e con i leader di Francia, Stati Uniti, Turchia, Regno Unito, Polonia, Italia, Israele e ci sono molti altri amici che vogliono partecipare. Ma finora - ha aggiunto Zelensky - non abbiamo ricevuto una precisa lista di garanzie e una lista di Paesi disposti a seguirci al 100%».

«Non ci servono 40 Paesi nel mondo pronti a unirsi e a combattere per l'Ucraina sulla base di un accordo. Ci servono attori seri che siano però pronti a tutto. Ci serve un gruppo di Stati che siano pronti a fornire qualsiasi arma entro 24 ore. Ci servono singoli Paesi dai quali dipenda una politica sanzionatoria, in modo che le sanzioni siano già elaborate in profondità in anticipo. In modo che appena abbiamo un sentore di una minaccia dalla Federazione russa, questi Paesi si uniscano e introducano tutte (le misure di ritorsione) in tre giorni, blocchino tutto».

«Se ci offrono di entrare nella NATO da domani e non giocano di nuovo con le nostre vite, ma fanno un'offerta seria di adesione, noi entreremo. Ma purtroppo questo non accadrà e non è accaduto finora. Per questo dobbiamo costruirci da soli quelle garanzie che ci proteggano, proteggere le vite delle persone. Siamo comunque in grado di proteggerci da soli (...) ma proteggere tutte le persone è un compito più difficile», ha detto Zelensky, ribadendo che tanto la Crimea, quanto il Donbass, sono «territori ucraini».

«Credo che il nostro intero popolo sarà il nostro grande esercito», ha aggiunto il leader ucraino, secondo cui il suo Paese forse potrà non diventare la «Svizzera del futuro», ma diverrà sicuramente una «grande Israele», con membri dell'esercito e della guardia nazionale in tutte le sedi istituzionali, nei supermercati e cinema, ci saranno persone armate. «Sono sicuro che il tema della sicurezza sarà il numero uno per i prossimi dieci anni», ha concluso Zelensky.

07:22
07:22
Scoperta un'altra camera di tortura

Nuovo orrore in Ucraina. Lo stato maggiore di Kiev ha denunciato che i russi hanno allestito una camera di tortura nella città di Vasylivka, nella regione occupata di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale.

Lo riporta il Kiev Independent, precisando che i russi stanno facendo sempre più pressioni sui civili e fanno irruzione nelle loro case nelle parti occupate delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia.

Il Kiev Independent ricorda che luoghi di tortura sono stati trovati in diverse aree precedentemente occupate dai russi dopo che sono state liberate dalle truppe ucraine, come la città di Kherson e l'oblast di Kharkiv.

07:19
07:19
Il punto alle 7.00

Oggi, domenica 26 febbraio, è il 368.esimo giorno dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ecco i principali aggiornamenti delle ultime ore.

«Gli USA risponderebbero se la Cina fornisse armi alla Russia»
Joe Biden ha dichiarato in un'intervista a ABC che gli Stati Uniti «risponderebbero» se la Cina fornisse armi alla Russia. Il presidente statunitense ha inoltre ribadito che al momento non ci sono prove che Pechino abbia intenzione di farlo. Se Pechino fornisse armi alle forze di Vladimir Putin, ha avvertito il presidente americano, «supererebbe un limite che altri hanno superato. In risposta abbiamo imposto sanzioni durissime».

L'UE vara sanzioni contro i mercenari Wagner
«Le attività del Gruppo Wagner rappresentano una minaccia per le persone nei Paesi in cui operano e per l'UE. Mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionale in quanto non operano all'interno di alcun quadro legale. L'UE è determinata a continuare ad agire concretamente contro le violazioni del diritto internazionale». Lo ha affermato ieri l'Alto rappresentante UE Josep Borrell in una nota in cui annuncia la decisione del Consiglio di aggiungere negli elenchi delle sanzioni 11 persone e 8 entità legate al gruppo della Wagner per la dimensione internazionale e la gravità delle sue attività, dall'impatto destabilizzante.

Mosca accusa l'Occidente
La Russia ha accusato ieri sera l'Occidente di aver «destabilizzato» il vertice finanziario del G20 in India cercando di far adottare con un «ricatto» una dichiarazione congiunta sull'Ucraina, cosa che invece non è avvenuta per divergenze. «Ci rammarichiamo che le attività del G20 continuino ad essere destabilizzate dall'Occidente e utilizzate in modo anti-russo e puramente conflittuale», ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota.

Prigozhin oscurato dai media ufficiali russi
Evgeny Prigozhin sparisce dai media ufficiali russi: il capo dei mercenari Wagner avrebbe pagato così il suo continuo dissenso nei confronti dei vertici militari di Mosca riguardo alla conduzione della guerra in Ucraina. Lo rivela il media indipendente russo Verstka, secondo cui diversi organi di stampa hanno ricevuto l'ordine di oscurare lo «chef di Putin». Da tempo Prigozhin denuncia i fallimenti dell'invasione ed ha ingaggiato un duello diretto con il ministro della Difesa Shoigu, accusandolo tra le altre cose di non fornire munizioni ai suoi miliziani impegnati in Donbass. Ed ora Verstka fa sapere che i media di Stato sono stati istruiti a non citare le sue dichiarazioni «su argomenti non neutrali». Secondo un'analisi del media indipendente le agenzie di stampa controllate dal Cremlino hanno effettivamente smesso di citare le dichiarazioni di Prigozhin nelle ultime settimane, ad eccezione di quelle direttamente correlate all'attività sul campo di battaglia della Wagner. Inoltre, secondo una fonte vicina al ministero della Difesa russo, le autorità russe hanno preparato una «campagna» contro Prigozhin, anche se hanno deciso di non lanciarla per il momento.