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Zelensky: «La presidenza russa all’ONU è un fallimento istituzionale»

Mosca assume oggi la presidenza del Consiglio di Sicurezza - Vassily Nebenzia: «Assurdo privarci del diritto di presiedere il Consiglio di Sicurezza» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky: «La presidenza russa all’ONU è un fallimento istituzionale»
Red. Online
02.04.2023 07:00
19:35
19:35
Statuetta esplosiva portata da una donna per Tatarsky

«Probabilmente» sarebbe stata «una ragazza» a portare l'ordigno che ha ucciso il blogger ultranazionalista russo Vladlen Tatarsky, oggi un caffè di San Pietroburgo. Lo ha reso noto una fonte citata dall'agenzia russa Ria Novosti. «C'era una statuetta nella scatola: un regalo destinato al signor Tatarsky», ha aggiunto la stessa fonte.

Secondo i primi elementi comunicati, «alle 18:13 locali, la polizia del distretto di Vasileostrovskiï ha ricevuto informazioni su un'esplosione in un caffè sull'argine Universitetskaïa, al numero 25». Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l'esplosione è avvenuta nel caffè «Street Food Bar No. 1» situato lungo la Neva, non lontano dal centro storico di San Pietroburgo.

Il gruppo Cyber ;;Front Z, che sui social si autodefinisce «i soldati dell'informazione russa», ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. «C'è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate», ha detto il gruppo su Telegram. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l'agenzia di stampa Tass, aggiungendo che «è stata avviata un'indagine».

18:34
18:34
Bomba a S.Pietroburgo, morto il blogger nazionalista Tatarsky

Il noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarsky è morto nell'esplosione ad un bar caffè a San Pietroburgo. Lo riferiscono i servizi di emergenza citati dai media russi. L'agenzia Tass precisa che l'esplosione è stata causata da oltre 200 grammi di Tnt e che è salito a 15 il bilancio dei feriti.

18:32
18:32
Ordigno esplode in un bar di San Pietroburgo, un morto

Una persona è morta e altre sei sono rimaste ferite nell'esplosione di un ordigno in un bar nel centro di San Pietroburgo, vicino all'Università. Lo hanno riferito i servizi di emergenza citati dall'agenzia russa Tass.

17:13
17:13
«Un tribunale deciderà la sorte del giornalista USA»

La sorte del reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, incarcerato il 30 marzo in Russia con l'accusa di spionaggio: sarà "decisa da un tribunale". Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov che ha parlato oggi con il suo omologo Usa Antony Blinken.

Funzionari statunitensi e media occidentali dovrebbero astenersi dal "clamore" generato dall'arresto del giornalista statunitense Evan Gershkovich, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov a Blinken nel corso della telefonata.

Il ministero degli Esteri russo ha poi precisato che Lavrov ha detto a Blinken che "sarà un un tribunale a determinare il destino futuro" di Gershkovich.

16:48
16:48
«L'Armenia non arresterà Putin su mandato CPI»

Il partito al governo in Armenia, Contratto civile, non ha intenzione di arrestare Vladimir Putin sulla base di un mandato della Corte penale internazionale (CPI). Lo ha affermato Hakob Arshakyan, vicepresidente dell'Assemblea nazionale armena, scrive Kyiv Independent.

La scorsa settimana, la Corte costituzionale armena ha stabilito che gli obblighi della CPI sono in linea con la Costituzione. La sentenza della Corte implica l'obbligo legale di arrestare il presidente russo e il Commissario per i diritti dell'infanzia, Maria Lvova-Belova, qualora dovessero mettere piede in territorio armeno.

«Abbiamo ascoltato le preoccupazioni espresse dalla Russia e penso che possiamo garantire che la continuazione del processo sullo Statuto di Roma non danneggi le relazioni strategiche tra Armenia e Russia», ha dichiarato Arshakyan in un'intervista all'agenzia di stampa Armenpress.

Il 17 marzo, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per Putin e Lvova-Belova, la funzionaria russa che avrebbe supervisionato le deportazioni forzate di oltre 16'000 bambini ucraini in Russia.

16:47
16:47
Blinken chiama Lavrov

Antony Blinken ha parlato oggi con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov «per esprimere la nostra profonda preoccupazione per l'inaccettabile detenzione da parte della Russia di un giornalista americano». Lo scrive su Twitter il segretario di Stato Usa sottolineando di aver chiesto il rilascio immediato del reporter del Wall Street Journal e dell'altro americano «ingiustamente detenuto», Paul Whelan.

13:49
13:49
Sei vittime nel bombardamento a Kostyantynivka

È salito a sei il numero delle vittime dei bombardamenti russi a Kostyantynivka, nella regione di Donetsk. I civili feriti sono otto, ha riferito il capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak, citato da Unian.

Secondo Yermak, «16 condomini, 8 case private, un asilo, l'edificio dell'ufficio delle imposte statale, le linee del gas sono stati danneggiati».

13:22
13:22
Morto Merinov, campione di kickboxing

Vitaliy Merinov, atleta ucraino quattro volte campione del mondo di kickboxing e campione nazionale di arti marziali miste, è morto in ospedale due giorni fa per le ferite riportate in battaglia.

Lo ha annunciato su Facebook Ruslan Martsinkiv, sindaco di Ivano-Frankivsk, la città d'origine di Merinov.

L'atleta, che si era arruolato volontariamente, era tornato sul campo di battaglia per la seconda volta dopo una precedente ferita subita nei combattimenti. Numerosi post pubblicati sui social mostravano le condizioni in cui viveva nelle zone di guerra. Merinov lascia la moglie e una figlia piccola.

11:22
11:22
«Continuiamo a combattere per l'indipendenza»

«Continueremo a combattere per l'indipendenza della nostra nazione». Lo ha scritto oggi su Telegram il capo dell'esercito ucraino, il comandante Valery Zaluzhny, nel giorno che segna un anno dalla scoperta del massacro di Bucha dopo il ritiro delle forze russe.

Intanto, secondo il capo dell'ufficio stampa delle forze militari di Kiev, Aleksey Dmitrashkovsky, mercenari russi del gruppo Wagner starebbero avanzando verso Avdiivka, nel Donetsk, anche se ancora non c'è una conferma definitiva dello spostamento di parte del battaglione di Prigozhin impegnato nella vicina Bakhmut.

Dmitrashkovsky ha spiegato in tivù, citato dai media ucraini, che l'esercito russo sta continuando le operazioni offensive nelle aree di Avdiivka, Maryinka e Karlovka, dove nelle ultime 24 ore ci sono stati 30 attacchi. Allo stesso tempo, nella direzione di Zaporizhzhia, le truppe del Cremlino stanno facendo lavori di fortificazione.

10:51
10:51
I russi lasciano alcune posizioni a Donetsk

L'esercito russo è stato costretto a ritirarsi da alcune posizioni in direzione di Donetsk, dove le truppe ucraine stanno installando posizioni difensive: lo ha reso noto alla tivù pubblica ucraina il capo del centro stampa delle forze militari di Kiev, Aleksey Dmitrashkovsky, citato dai media locali.

«Il nemico si è ritirato da alcune posizioni in direzione di Donetsk», ha affermato, «sta subendo perdite significative».

Allo stesso tempo, l'intelligence ucraina indica un accumulo di attrezzature militari russe nell'area di Verkhnetoretsky: «Vuol dire che intendono lanciare operazioni militari più potenti in questa direzione».

10:28
10:28
Quando l'abuso di alcol costa la vita

La Russia avrebbe avuto fino a 200.000 tra soldati morti e feriti nell'invasione dell'Ucraina: una percentuale minore ma significativa di queste perdite è dovuta all'abuso di alcol da parte delle truppe e non a cause legate al combattimento.

Lo afferma l'ultimo report dell'intelligence del ministero della Difesa britannico pubblicato su Twitter. Il 27 marzo scorso un canale di notizie russo su Telegram ha riportato un numero «estremamente elevato» di incidenti, crimini e morti legati al consumo di alcol tra le forze russe in Ucraina. I comandanti russi ritengono che l'abuso di alcol sia particolarmente dannoso nei combattimenti.

07:00
07:00
Il punto alle 07.00

La Russia assume oggi e per un mese la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite rilevando l’incarico dal Mozambico. In merito alla richiesta avanzata da Kiev di privare Mosca di presiedere il Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore russo all’Onu Vassily Nebenzia ha dichiarato alla Tass che l’idea è «semplicemente assurda». Dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riguardo alla questione ha affermato in dichiarazioni riportate da Unian che la presidenza russa all’ONU dimostra il «completo fallimento di tali istituzioni. Oggi uno stato terrorista ha cominciato a presiedere il Consiglio di sicurezza Onu. Ieri l’esercito russo ha ucciso un altro bambino ucraino, un bambino di cinque mesi».

Il presidente ucraino si è inoltre intrattenuto al telefono con il suo omologo francese Emmanuel Macron. A seguito del colloquio, Zelensky ha scritto su Twitter: «In una conversazione di un’ora con Emmanuel Macron, l’interazione di difesa tra Ucraina e Francia è stata efficacemente discussa. Ho informato in dettaglio sulla situazione al fronte. Ci siamo soffermati su ulteriori passi per implementare la Formula di Pace» e su «azioni coordinate per i prossimi eventi internazionali».

Sul fronte militare, nel frattempo, gli esperti considerano fallita la campagna russa d’inverno nel Donbass. L'annuncio del 22 dicembre del capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov di conquistare i confini amministrativi di Donetsk e Luhansk entro il 31 marzo non è stato rispettato: l'offensiva invernale di Mosca nel Donbass non ha raggiunto gli obiettivi del Cremlino. Lo scrive nel suo ultimo rapporto il think tank statunitense Isw, (Institute for the study of the war). Gerasimov aveva affermato in dicembre che l'esercito russo stava concentrando la maggior parte degli sforzi della campagna d'inverno sulla conquista del Donetsk lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna-Lyman.