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Bombe anche sulla regione russa di Belgorod – Olaf Scholz ha detto che l'Ucraina non ha consultato la Germania riguardo all'incursione lanciata il 6 agosto in Russia – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:20
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Controffensiva a Kharkiv: «Ripreso territorio ai russi»
Truppe scelte ucraine della terza brigata separata d'assalto ha iniziato una controffensiva nella regione nord-orientale di Kharkiv, penetrando in poche ore di 2 chilometri quadrati oltre le linee del fronte russe. Lo fanno sapere le forze armate ucraine, citate da vari media ucraini, fra cui il Kyiv Independent.
«L'obiettivo principale dell'operazione era di danneggiare il potenziale offensivo della 20ma armata russa e al momento l'obiettivo è stato raggiunto», ha dichiarato, citato dai media, il comandante della terza brigata ucraina, Andrii Biletskyi. Non è stato specificato in che punto sia stato sferrato l'attacco, ma Biletskyi afferma che in quattro giorni i russi hanno perso in quella regione circa 300 soldati oltre a una «significativa quantità di armi ed equipaggiamento e alcune postazioni».
21:06
21:06
Modi va a Kiev, «La guerra non si vince sul terreno»
«Dialogo e diplomazia». Il primo ministro indiano Narendra Modi arriva alle porte dell'Ucraina con questo messaggio, dicendosi «fermamente convinto» che nessun conflitto «possa essere risolto sul campo di battaglia», promuovendo al contrario «il dialogo e la diplomazia per ripristinare la pace e la stabilità il prima possibile».
E fin qui l'auspicio è ineccepibile, ma le parole del leader indiano in Polonia - tappa obbligata per passare il confine diretto a Kiev per incontrare Volodymyr Zelensky durante la sua prima visita nell'Ucraina dilaniata dalla guerra - si specchia in un background più ambiguo, in cui mai il governo indiano ha condannato e stigmatizzato in maniera chiara l'invasione russa. E stringerà la mano al presidente ucraino dopo aver incontrato e abbracciato a Mosca Vladimir Putin il mese scorso, al quale pure si era detto «pronto» a «fornire qualsiasi aiuto» per la pace.
A Varsavia Modi ha visto il premier polacco Donald Tusk, il quale ha confermato la personale disponibilità del collega indiano a impegnarsi per trovare una «veloce, giusta e pacifica» soluzione del conflitto in Ucraina, oltre all'intento condiviso di intensificare le relazioni bilaterali e stringere una più stretta collaborazione fra India e Polonia nella produzione di armamenti e tecnologie militari.
Ma Tusk va oltre, arrivando a vedere per l'India un ruolo più attivo nel perseguimento della pace, perfino quello di mediatore. «Sono molto lieto che il primo ministro abbia ribadito la sua disponibilità a spendersi personalmente per una fine della guerra giusta e veloce», ha detto nello specifico Tusk.
Questo viaggio è anche un test per Modi che, fresco di conferma alla guida dell'India, punta a mantenere un delicato equilibrio tra i legami storici del paese con la Russia - da cui riceve armi - e una ricerca di collaborazioni più strette con alcuni paesi occidentali, soprattutto in tema di sicurezza e in chiave anti-cinese.
Così anche la tappa polacca diventa «storica» - la prima visita di un leader indiano in 45 anni - e si arricchisce di momenti per questo simbolici: Modi ha commemorato un maharaja indiano che diede rifugio ai bambini polacchi durante la Seconda guerra mondiale in quello che oggi è il Gujarat, lo Stato natale di Modi dove era primo ministro prima di raggiungere la ribalta della politica nazionale.
Ha deposto fiori davanti presso il monumento in marmo eretto a Varsavia in onore del maharaja e ha annunciato un programma di scambi culturali intitolato allo stesso maharajah, in base al quale ogni anno verranno invitati in India 20 giovani polacchi.
«Stiamo finalmente iniziando ad avere il giusto livello di relazioni politiche e diplomatiche», ha detto il vice ministro degli esteri polacco Wladyslaw Teofil Bartoszewski. Da parte sua infatti Varsavia conta, ha detto il ministro, sulla cooperazione con l'India «nel settore agricolo, nel settore informatico, nel settore della sicurezza, nel settore delle nuove tecnologie, in particolare della tecnologia verde».
20:49
20:49
Missili ucraini affondano un cargo vicino alla Crimea
Non è solo l'invasione delle truppe ucraine nella regione di Kursk a far sentire vulnerabile la Russia. Gli attacchi dal cielo, con droni e missili, continuano a colpire infrastrutture civili e militari della Federazione, come successo nel porto di Kavkaz, vicino alla Crimea, dove un traghetto con a bordo decine di autocisterne cariche di carburante è stato bombardato ed è colato a picco. Mentre il presidente Vladimir Putin ha accusato gli ucraini di avere cercato di colpire anche la centrale nucleare di Kursk.
Ma in un'Ucraina che si appresta a celebrare, il 24 agosto, il 33esimo anniversario dell'indipendenza, crescono i timori di una possibile intensificazione dei bombardamenti russi.
L'ambasciata americana e quella cinese hanno lanciato oggi un avvertimento ai loro connazionali presenti nel paese perché si tengano pronti a mettersi immediatamente al riparo in caso di allarmi aerei.
La sede diplomatica di Pechino non ha specificato la finestra temporale del potenziale pericolo. Ma quella americana ha precisato che l'allerta si riferisce ai «prossimi giorni e per tutto il fine settimana».
Nelle ultime ore il sito di tracciamento dei voli Flightradar24 ha registrato un aumento del numero dei sorvoli di aerei da ricognizione della NATO lungo le coste occidentali del Mar Nero, vicino all'Ucraina.
Secondo fonti ufficiali russe, il traghetto affondato era ormeggiato nel porto di Kavkaz, nella regione di Krasnodar, con a bordo una trentina di autocisterne, quando è stato colpito da almeno un missile. Le immagini diffuse dai media di Mosca hanno mostrato una gigantesca colonna di fumo nero alzarsi dal natante prima che affondasse. A bordo, secondo le stesse fonti, si trovavano cinque membri dell'equipaggio, la cui sorte è per ora sconosciuta.
Il vicino ponte di Crimea sullo Stretto di Kerch, tra il territorio russo e la penisola annessa da Mosca nel 2014, è stato brevemente chiuso al traffico e l'area del porto è stata fatta sgomberare. Sempre fonti russe, citate dall'agenzia Tass, hanno condannato l'azione come «un altro attacco terroristico» da parte di Kiev.
Poche ore prima una fonte dell'intelligence ucraina citata dai media di Kiev aveva rivendicato un bombardamento con droni sull'aeroporto militare di Marynivka, nella regione di Volgograd, ad oltre 300 chilometri dal confine ucraino, in cui sarebbero stati colpiti depositi di carburante e munizioni, tra cui bombe teleguidate utilizzate dall'aeronautica russa per i raid lungo la linea del fronte.
Da parte sua Putin ha affermato che «il nemico ha cercato di bombardare la scorsa notte la centrale nucleare di Kursk», la regione dove dal 6 agosto è in corso l'avanzata delle truppe ucraine.
Dell'episodio, ha aggiunto il presidente, è stata informata l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che ha «promesso di inviare specialisti per valutare la situazione». «Spero che lo faranno», ha affermato il capo del Cremlino.
Un portavoce dell'agenzia dell'ONU ha detto all'AFP che il direttore generale Rafael Grossi ha in programma egli stesso una visita la prossima settimana alla centrale, situata a Kurchatov, una cinquantina di chilometri da dove si svolgono i combattimenti.
Nei giorni scorsi l'AIEA aveva invitato entrambe le parti alla «massima moderazione» per «evitare un incidente nucleare suscettibile di gravi conseguenze radioattive».
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di aver visitato la regione di Sumy, sull'altro versante del confine rispetto a quella russa di Kursk, dove ha incontrato il capo delle forze armate Oleksandr Syrsky e ha rivendicato la conquista di «un altro insediamento» non specificato in territorio russo. Il totale delle località di cui Kiev afferma di avere preso il controllo è quindi di 94.
Il governatore della regione di Kursk, Alexei Smirnov, ha annunciato che si stanno iniziando a installare strutture modulari in cemento armato per creare rifugi per la protezione dai raid ucraini nel capoluogo dell'oblast russa.
Nella vicina regione frontaliera di Bryansk il governatore, Alexander Bogomaz, ha detto che il giorno prima è stato respinto un tentativo di incursione di «sabotatori» ucraini.
Il ministero della difesa di Mosca ha detto da parte sua che le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio nella regione ucraina di Donetsk, quello di Mezhevoye, in direzione della cittadina di Pokrovsk, dalla quale centinaia di civili stanno fuggendo.
14:27
14:27
Putin: «Il nemico ha cercato di bombardare la scorsa notte la centrale nucleare di Kursk»
Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato le truppe ucraine di avere cercato di attaccare la scorsa notte la centrale nucleare della regione di Kursk. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
«Il nemico ha cercato di bombardare la scorsa notte la centrale nucleare di Kursk», ha detto Putin durante una riunione sulla situazione nelle regioni di confine russe di Kursk, Belgorod e Bryansk.
12:03
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Un altro insediamento nella regione russa di Kursk «è sotto il controllo ucraino»
Un altro insediamento nella regione russa di Kursk «è sotto il controllo ucraino»: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che riferisce di una sua visita nella regione di Sumy al confine con la Russia.
«Ho visitato la zona di confine della regione di Sumy e ho tenuto un incontro con il Comandante in capo (Oleksandr, ndr) Syrsky e il capo dell'Amministrazione militare di Sumy - si legge nel messaggio -. Il Comandante in capo ha riferito sulla situazione operativa in tutte le aree di operazioni attive... c'è un altro insediamento sotto il controllo ucraino».
Allo stesso tempo, però, il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio nella regione ucraina di Donetsk, quello di Mezhevoye, in direzione della cittadina di Pokrovsk.
12:00
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La Russia apre un procedimento (anche) contro tre giornalisti della CNN
Un procedimento penale è stato aperto dalle autorità di Mosca nei confronti di un giornalista americano e due colleghe ucraine della Cnn per essere entrati illegalmente in Russia al seguito delle truppe d'invasione di Kiev nella regione di Kursk. Lo ha reso noto il servizio d'intelligence interno, Fsb, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Il reporter americano è Nick Peyton Walsh, le giornaliste ucraine sono Olesya Borovik e Diana Butsko. Si tratta dello stesso provvedimento adottato in precedenza nei confronti degli inviati della Rai Stefania Battistini e Simone Traini.
06:21
06:21
Il punto alle 06.00
«La nostra operazione nella regione di Kursk continua, si stanno compiendo ulteriori passi e stiamo mantenendo il controllo sulle aree designate». Così il presidente ucraino Zelensky in un video. «Ho ricevuto diversi rapporti dal Comandante in capo Syrskyi sulle nostre posizioni, principalmente in direzione di Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Capiamo le mosse del nemico e stiamo rafforzando le nostre difese», ha continuato. «È stata effettuata un'ispezione sulla fornitura di granate. È fondamentale che i nostri partner rispettino gli impegni presi per ogni pacchetto di aiuti e per ogni accordo. Questo è fondamentale per la nostra difesa», ha concluso.
Le autorità locali affermano che una donna è rimasta ferita in un bombardamento ucraino contro la città di Shebekino, nella regione sudoccidentale russa di Belgorod. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando il governatore Vyacheslav Gladkov.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che l'Ucraina non ha consultato la Germania riguardo all'incursione lanciata il 6 agosto in Russia e che si aspetta che tale operazione militare sia limitata nel tempo e nel territorio. Lo riportano i media internazionali. In una conferenza stampa a Chisinau dopo colloqui con il presidente moldavo Maia Sandu, Scholz ha detto ieri che Berlino sta monitorando da vicino gli ulteriori sviluppi dell'incursione delle forze di Kiev in territorio russo. «L'Ucraina ha preparato l'operazione militare nella regione di Kursk in modo molto segreto e senza dare feedback, il che è sicuramente dovuto alla situazione», ha detto Scholz. «Si tratta di un'operazione molto limitata in termini di spazio e probabilmente anche in termini di tempo», ha assicurato da parte sua il cancelliere tedesco. Scholz ha poi ribadito che la Germania continuerà a essere quello che secondo lui è il più grande sostenitore dell'Ucraina in UE.