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Zelensky ringrazia gli Stati Uniti, ma «la guerra non è finita»

Il presidente ucraino è alla Casa Bianca: è stato ricevuto dall'omologo statunitense prima del loro colloquio nello Studio Ovale – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky ringrazia gli Stati Uniti, ma «la guerra non è finita»
Red. Online
21.12.2022 06:13
23:18
23:18
«Putin non vuole mettere fine alla guerra»

«Vogliamo che questa guerra finisca, potrebbe finire oggi se Putin facesse la cosa giusta. Ma questo non succederà», ha detto Joe Biden in conferenza stampa con Zelensky. «Putin perderà, ha già perso. Non riuscirà ma ad occupare tutta l'Ucraina». «Kiev è disposta a cercare una pace giusta ma Putin continua a dimostrare di non avere nessuna intenzione di cercarla», ha poi sottolineato il presidente americano rivolgendosi all'omologo ucraino.

«È difficile dire cosa è una pace giusta. Per me come presidente una pace giusta è nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull'integrità territoriale del mio Paese», ha risposto Zelensky.

23:16
23:16
I ringraziamenti di Zelensky a Biden e al Congresso «per il sostegno bipartisan»

«Sono venuto qui per ringraziare gli americani. È una visita storica per relazioni fra i nostri Paesi. Vogliono ringraziare ancora il presidente Biden per il suo sostegno. Sono grato a Biden per il suo sforzo personale», ha affermato Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa con Joe Biden, ringraziando anche il «Congresso per il sostegno bipartisan». I Patriot «rafforzeranno significativamente la nostra difesa aerea». «Voglio veramente vincere insieme. Scusate ma non solo lo voglio, ne sono sicuro».

«Dobbiamo sopravvivere a questo inverno, questo è un tema umanitario centrale per noi», ha poi aggiunto Zelensky. 

23:10
23:10
«L'Ucraina ha infranto le aspettative della Russia»

«L'Ucraina ha infranto le aspettative della Russia in ogni modo possibile». Lo ha detto Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente ucraino Voldymyr Zelensky. «Gli Stati Uniti vi sosterranno per il tutto tempo necessario».

«La luce prevarrà sull'oscurità, la speranza prevarrà sulla disperazione. Quest'anno ha portato un'incredibile sofferenza al popolo ucraino ma voglio ricordarvi che gli Stati Uniti sono con voi e saranno con voi per tutto il tempo necessario», ha aggiunto il presidente americano.

23:01
23:01
«Serviranno alcuni mesi per addestrare gli ucraini a usare i Patriot»

Ci vorranno «alcuni mesi» per addestrare le forze ucraine a usare i Patriot. Lo riferisce un funzionario dell'amministrazione Biden. «I Patriot richiedono addestramento e ci attendiamo che ci vorranno alcuni mesi per assicurare che le forze ucraine abbiamo l'addestramento necessario a usarli con successo», spiega.

21:48
21:48
«Vogliamo una pace giusta per l'Ucraina»

«Gli USA vogliono una pace giusta per l'Ucraina», ha dichiarato Biden nei primi minuti del suo incontro con Zelensky. I due leader si era incontrati l'ultima volta nello Studio Ovale nel settembre del 2021, quando l'invasione della Russia era solo una minaccia. Quella volta Zelensky indossava un completo blu e una cravatta dello stesso colore, sguardo disteso e viso sbarbato. Oggi ha il volto tirato ed ha indosso la ormai iconica divisa militare. Una visita storica, concordata durante una telefonata tra i due leader lo scorso 11 dicembre, confermata soltanto domenica scorsa e tenuta segreta fino a martedì sera per ovvie ragioni di sicurezza. Un viaggio così delicato che la Casa Bianca nel weekend non ha neanche diffuso il programma settimanale di Biden, come sua abitudine, destando qualche sospetto nei giornalisti abituati a conoscere ogni movimento del presidente americano nel dettaglio. Nessuno si aspettava tuttavia l'arrivo di Zelensky nella capitale americana. Già nell'ultimo loro incontro più di un anno fa, Biden aveva assicurato al presidente ucraino il sostegno nella difesa dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina e, trecento giorni di guerra dopo, l'impegno dell'amministrazione USA resta immutato. «Continueremo a rafforzare la capacità dell'Ucraina di difendersi soprattutto per quanto riguarda i sistemi anti-aerei», ha sottolineato Biden al leader ucraino che onora definendolo «l'uomo dell'anno negli USA». Tra gli aiuti non ci saranno, però, gli agognati Atacms, i super razzi a lungo raggio in grado di colpire fino a 300 chilometri quindi potenzialmente anche in territorio russo, ma sistemi avanzati in grado di frenare i continui attacchi di Mosca sulle infrastrutture strategiche del Paese. Anche nelle ore in cui Zelensky si trovava a Washington sono continuate a suonare le sirene anti-aeree in tutto il Paese. Il presidente ucraino, che ha chiarito che «la guerra non è finita», ha ringraziato Biden per l'aiuto «dal profondo del cuore». «Sono qui per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria. Il prossimo anno dovremo restituire la bandiera ucraina e la libertà al nostro popolo», è l'impegno del leader ucraino. L'assistenza degli USA non si limita alle armi. Nel budget federale da 1.700 miliardi di dollari che deve essere approvato dal Congresso entro venerdì sono previsti anche 45 miliardi di aiuti all'Ucraina, superiori alla richiesta di 37 miliardi di dollari presentata da Biden. Finora, in aiuti militari, economici e umanitari, gli Usa hanno già fornito a Kiev circa 68 miliardi di dollari di finanziamenti. E non è un caso che il presidente americano riceva Zelensky alla fine dell'anno, prima che i repubblicani riassumano il controllo della Camera a gennaio. Il presidente americano vuole assicurarsi che il Congresso continui a sostenere in modo bipartisan e compatto l'Ucraina mettendo all'angolo quanti nel Grand old party hanno minacciato di non voler più staccare «assegni in bianco» a Kiev. L'appello di Zelensky a Capitol Hill, nove mesi dopo quello virtuale, deve servire a questo, come quello di Churchill nel 1941 cementò l'alleanza che avrebbe vinto la Seconda Guerra Mondiale e costruito il mondo democratico moderno.

20:16
20:16
Zelensky è arrivato alla Casa Bianca

Volodymyr Zelensky è arrivato alla Casa Bianca dove è stato ricevuto dal presidente americano Joe Biden prima del loro colloquio nello Studio Ovale e la conferenza stampa congiunta alle 16.30. Il leader ucraino indossa la divisa militare.

Joe Biden e la moglie Jill hanno ricevuto Volodymyr Zelensky nel South Lawn della Casa Bianca, davanti al quale è stato allestito il tappeto rosso delle grande occasioni. Il presidente ucraino è arrivato nella sua consueta uniforme militare. I due si sono stretti la mano e abbracciati, prima di posare per la foto ufficiale.

«Mr President, welcome back», presidente bentornato, ha detto Biden a Zelensky prima di entrare alla Casa Bianca. «Controlliamo la situazione» grazie al sostegno degli Stati Uniti, ma «la guerra non è finita», ha detto il presidente ucraino, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.

19:39
19:39
Zelensky su Telegram: «A Washington per ringraziare il popolo americano»

«Oggi sono a Washington per ringraziare il popolo americano, il Presidente e il Congresso per il loro indispensabile sostegno. E anche per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria.»

«Terrò una serie di negoziati per rafforzare la resistenza e le capacità di difesa dell'Ucraina. In particolare, discuteremo della cooperazione bilaterale tra Ucraina e Stati Uniti d'America con il Presidente degli Stati Uniti Joseph Biden. Il prossimo anno dovremo restituire la bandiera ucraina e la libertà a tutta la nostra terra, a tutto il nostro popolo». Così Volodymyr Zelensky su Telegram pubblicandole le foto del suo arrivo negli USA.

Zelensky ha raccontato ai giornalisti durante il volo verso Washington che a Joe Biden e al Congresso Usa consegnerà la bandiera che ha ricevuto ieri da un soldato durante al sua visita a Bakhmut. In un video si vede il soldato che dice che la bandiera è un dono «per i nostri fratelli negli Stati Uniti, noi le chiediamo di consegnarla a loro e ringraziarli».

19:17
19:17
L'ufficio del CICR danneggiato dai bombardamenti a Donetsk

L'ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Donetsk, in Ucraina, è stato colpito lunedì scorso «da bombardamenti, danneggiando l'edificio e diversi veicoli. Nessun membro del personale è stato ucciso o ferito», afferma un comunicato dell'organizzazione umanitaria pubblicato oggi a Ginevra.

Si tratta del terzo incidente che ha colpito la rete della Croce Rossa negli ultimi giorni. Domenica, un ospedale sostenuto dal CICR è stato nuovamente colpito a Donetsk, uccidendo due pazienti e ferendone diversi. La scorsa settimana un volontario della squadra di risposta alle emergenze della Croce Rossa ucraina è stato ucciso durante un bombardamento a Kherson, precisa il comunicato.

Il CICR condanna «con fermezza le conseguenze delle ostilità sul nostro ufficio e chiede il rispetto dello spazio umanitario, che è essenziale affinché attori neutrali e imparziali forniscano assistenza alle persone colpite dal conflitto armato internazionale Russia-Ucraina».

18:17
18:17
«Gli Stati Uniti lavorano per designare la Russia come Stato aggressore»

Gli Stati Uniti stanno valutando di designare la Russia come uno «Stato aggressore». Lo riportano i media americani, secondo i quali senatori e deputati sono al lavoro sulla proposta e intendono attendere il via libera di Volodymyr Zelensky al riguardo durante il suo intervento al Congresso.

La designazione di «Stato aggressore» è meno forte di quella di «Stato sponsor del terrorismo» richiesta da molti legislatori ma che incontra la resistenza della Casa Bianca, preoccupata dalle possibili conseguenze che potrebbe avere nei rapporti diplomatici fra Mosca e Washington anche per quanto riguarda lo scambio di prigionieri.

15:28
15:28
Un aereo militare americano ha scortato il volo di Zelensky

Un aereo militare americano ha scortato il volo di Volodymyr Zelensky fino a Washington nel suo primo viaggio all'estero dall'inizio della guerra. Lo riporta la CNN citando un alto funzionario dell'amministrazione Biden.

Gli Stati Uniti, ha sottolineato la fonte, hanno lavorato in stretta collaborazione con Kiev per assicurare la massima sicurezza al presidente ucraino durante la visita.

Nella capitale americana è tutto pronto per l'arrivo di Zelensky, anche se al momento non ci sono strade chiuse al traffico. È probabile che tra qualche ora il security service bloccherà la strada pedonale davanti alla Casa Bianca, come sempre quando ci sono visite di capi di Stato e di governo, e il leader ucraino entrerà da una strada laterale direttamente nel South Lawn. Non è escluso che, per motivi di sicurezza, possa arrivare in elicottero, come è solito fare il presidente Biden.

Zelensky si tratterrà negli Stati Uniti soltanto qualche ora e ripartirà da Washington in serata, dopo essere intervenuto al Congresso attorno alle 18.30 ora locale, le 2.30 in Svizzera.

15:21
15:21
Putin: «Ucraini popolo fratello, ma scontro inevitabile»

La Russia considera ancora gli ucraini un «popolo fratello», ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, che, parlando al ministro della Difesa russo e citato dalla Tass, ha aggiunto che «era evidente che lo scontro con le forze ostili in Ucraina fosse inevitabile: meglio oggi che domani».

Putin ha detto di aver «provato a riparare le relazioni dell'Occidente con la Russia», ma che «l'Occidente inseguiva obiettivi differente».

Il capo del Cremlino ha inoltre dichiarato che l'attuale situazione in Ucraina è «una tragedia» ma che «non è il risultato della politica» russa ma «della politica di altri Paesi: Paesi terzi che hanno sempre lottato per questo: fino alla disintegrazione del mondo russo, ci sono riusciti e ci hanno spinto dove siamo».

13:50
13:50
Il Cremlino: «Nuove armi aggraveranno il conflitto»

Le nuove armi che saranno consegnate all'Ucraina dagli Usa «aggraveranno» il conflitto. Lo afferma il Cremlino, riporta la Tass.

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto che le forniture di armi all'Ucraina portano a «un aggravamento del conflitto» e «di fatto non fanno ben sperare per l'Ucraina». Lo riporta l'agenzia Ria Novosti.

«Le forniture di armi continuano, la gamma di armi fornite si sta espandendo. Tutto ciò, ovviamente, porta ad un aggravamento del conflitto e, di fatto, non fa ben sperare per l'Ucraina», ha detto Peskov ai giornalisti.

13:49
13:49
AIEA domani a Mosca per zona di sicurezza a Zaporizhzhia

Il capo dell'Aiea, Rafael Grossi, sarà domani a Mosca per tenere consultazioni per la creazione di una zona di sicurezza presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Federazione Russa a Vienna, come riporta Ria Novosti. Grossi, chiariscono le agenzie russe, non incontrerà il presidente russo, Vladimir Putin.

«Domani a Mosca si terranno consultazioni con Rafael Grossi. Queste consultazioni saranno dedicate all'iniziativa del direttore generale in merito alla creazione di una zona di sicurezza presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia . Questo processo non è traballante. Domani, penso che alcuni punti saranno chiariti», ha detto Ulyanov.

13:11
13:11
«Nord Stream: non ci sono prove che la Russia sia coinvolta nelle esplosioni»

I Paesi occidentali non hanno le prove che la Russia sia in qualche modo coinvolta nelle esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2: lo scrive oggi il Washington Post.

«Dopo mesi di indagini, numerosi funzionari affermano in privato che la Russia potrebbe non essere responsabile degli attacchi ai gasdotti Nord Stream», afferma il giornale. «A questo punto non ci sono prove che la Russia sia dietro al sabotaggio», ha dichiarato un funzionario europeo, facendo eco alle valutazioni di 23 funzionari diplomatici e dell'intelligence di nove Paesi intervistati nelle ultime settimane.

«Alcuni si sono spinti fino a dire che non pensano che la Russia sia responsabile - sottolinea il quotidiano statunitense -. Altri, che continuano a considerare la Russia un sospetto primario, hanno detto che attribuire in modo positivo l'attacco, a qualsiasi Paese, potrebbe essere impossibile».

Dopo le esplosioni a fine settembre, ricorda il Wp, i leader mondiali hanno subito accusato Mosca di un atto di sabotaggio: con l'avvicinarsi dell'inverno, sembrava che il Cremlino intendesse bloccare il flusso di energia a milioni di persone in tutto il continente, un atto di «ricatto», secondo alcuni leader, volto a minacciare i Paesi affinché ritirassero il loro sostegno finanziario e militare all'Ucraina.

«Nei mesi successivi alle esplosioni..., gli investigatori hanno setacciato i detriti e analizzato i residui di esplosivo recuperati dal fondo del Mar Baltico. I sismologi hanno individuato il momento in cui si sono verificate le tre esplosioni del 26 settembre, che hanno causato quattro perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2», scrive il giornale.

«Nessuno dubita che i danni siano stati intenzionali... Ma anche coloro che sono a conoscenza dei dettagli forensi non sono in grado di collegare in modo definitivo la Russia agli attacchi», hanno detto i funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato.

12:46
12:46
«L'arrivo di Zelensky come quello di Churchill»

Grande rilievo ed enfasi sui media americani per la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky negli Usa. In un'analisi della Cnn, l'arrivo di Zelensky ricorda quello del primo ministro britannico Winston Churchill a Washington, 81 anni fa, pochi giorni dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor. "Quella visita natalizia cementò l'alleanza che avrebbe vinto la Seconda Guerra Mondiale e costruito il mondo democratico del dopoguerra", scrive il network americano.

La visita, per Cnn, "rafforzerà simbolicamente il ruolo dell'America come arsenale della democrazia nell'aspra guerra per la sopravvivenza dell'Ucraina e invierà un sorprendente rimprovero pubblico al presidente russo Vladimir Putin". E il fatto che il suo primo viaggio al di fuori dell'Ucraina, dopo l'invasione russa di febbraio, sia negli Stati Uniti "metterà in evidenza il ruolo storico del Presidente Joe Biden nel rilanciare l'alleanza occidentale che ha tenuto a bada l'Unione Sovietica e che ora sta contrastando il nuovo espansionismo di Mosca in un'efficace guerra per procura tra superpotenze nucleari".

Zelensky ha paragonato la resistenza della sua nazione contro la Russia con la solitaria sfida della Gran Bretagna ai nazisti nei giorni precedenti l'ingresso degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale durante un discorso video al Parlamento britannico all'inizio di quest'anno, e il suo arrivo nella capitale statunitense accentuerà i paralleli con il precedente incontro tra Churchill e il presidente Usa Franklin Roosevelt.

11:57
11:57
Sirene antiaeree in tutta l'Ucraina

Le sirene antiaeree sono scattate oggi in tutta l'Ucraina: lo riportano funzionari locali, come scrive il Guardian.

11:45
11:45
«Zelensky chiederà di nuovo agli USA missili a lungo raggio»

La delegazione ucraina guidata dal presidente Volodymyr Zelensky dovrebbe chiedere di nuovo, durante il suo incontro odierno con il presidente americano Joe Biden e il suo team di sicurezza nazionale, i missili tattici a lungo raggio Atacms e i droni Grey Eagle e Reaper: lo scrive Politico citando una persona vicina all'amministrazione USA.

Tuttavia, i funzionari statunitensi non sono pronti a cedere, anticipa il quotidiano. La Casa Bianca finora ha rifiutato categoricamente l'invio degli Atacms a Kiev. Secondo i funzionari statunitensi, i costi da sostenere sarebbero elevati: questi missili (che hanno gittata di circa 300 km) rischierebbero di spingere il presidente russo Vladimir Putin a usare armi potenzialmente ancora più letali contro l'Ucraina.

11:07
11:07
Luttwak: «Gli europei non avevano l'opzione di non difendere l'Ucraina»

«Gli europei non avevano l'opzione di non difendere l'Ucraina, non c'era altra scelta. Ma l'unica via di uscita dal conflitto non può essere qualche compromesso fatto dietro le quinte, perché il popolo ucraino non l'accetterebbe. Serve un compromesso naturale come il plebiscito, non un referendum fatto in mezzo alla notte dai russi, che fanno finta di aver votato». Lo ha detto l'economista e politologo Edward Luttwak, a margine della quarta edizione del convegno «Noi, il Mediterraneo», in corso al Cruise Terminal di Palermo. «La parola plebiscito implica una cosa ben precisa: deve essere un processo realmente democratico. Questa è l'unica soluzione, non c'è altro modo», ha concluso.

09:32
09:32
La Banca mondiale approva altri 610 milioni di aiuti

La Banca mondiale ha annunciato di aver approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 610 milioni di dollari per l'Ucraina finalizzato a sostenere i servizi essenziali e la sanità.

L'invasione della Russia «continua ad avere conseguenze economiche e umanitarie devastanti», ha detto in una nota il presidente dell'istituto David Malpass sottolineando che la guerra ha colpito «il settore sanitario, le infrastrutture energetiche e i trasporti».

Dall'inizio del conflitto la Banca mondiale ha mobilitato 18 miliardi di dollari in finanziamenti di emergenza per aiutare gli ucraini, di cui 15 miliardi sono già stati erogati.

09:31
09:31
Pelosi invita Zelensky a parlare al Congresso

La Presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ha pubblicato una lettera aperta al presidente ucraino Volodymyr Zelensky invitandolo a parlare personalmente al Congresso oggi. Nella lettera, riporta il Guardian, Pelosi scrive tra l'altro che «la lotta per l'Ucraina è la lotta per la democrazia stessa».

«È con immenso rispetto e ammirazione per la Sua straordinaria leadership che Le rivolgo, a nome della leadership bipartisan del Congresso, l'invito a rivolgersi a una riunione congiunta del Congresso mercoledì 21 dicembre 2022 - si legge nella missiva -. L'America e il mondo intero sono in soggezione per l'eroismo del popolo ucraino. Di fronte alle orribili atrocità di Putin, i combattenti per la libertà ucraini hanno ispirato il mondo con una volontà di ferro e uno spirito infrangibile, combattendo contro l'invasione brutale e ingiustificata della Russia».

«La lotta per l'Ucraina è la lotta per la democrazia stessa. Siamo ansiosi di ascoltare il suo messaggio ispiratore di unità, resilienza e determinazione. Grazie per la sua leadership e per aver preso in considerazione questa richiesta», sottolinea Pelosi.

09:30
09:30
Zelensky: «Negli USA per rafforzare la capacità di difesa ucraina»

«Sono in viaggio verso gli Stati Uniti per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa dell'Ucraina. In particolare, il presidente degli Stati Uniti ed io discuteremo della cooperazione tra l'Ucraina e gli Stati Uniti. Terrò anche un discorso al Congresso e una serie di incontri bilaterali»: lo scrive in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky confermando così la sua visita a Washington.

07:31
07:31
C'è l'ufficialità della Casa Bianca: oggi visita di Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà oggi in visita alla Casa Bianca e al Congresso USA. Lo conferma un alto funzionario americano in un briefing con un ristretto numero di giornalisti. «Zelensky era desideroso di compiere il suo primo viaggio all'estero negli Stati Uniti per ringraziare il Paese del sostegno bipartisan» alle forze di Kiev, ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca. «La visita di Zelensky a Washington è un messaggio degli USA a Putin e al mondo che aiuteremo l'Ucraina per tutto il tempo necessario».

Inoltre, in giornata, il presidente americano Joe Biden annuncerà l'invio di un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina «di quasi due miliardi» di dollari che per la prima volta conterrà «missili Patriot», ha aggiunto il funzionario.

06:13
06:13
Il punto alle 06.00

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è in volo per Washington dove tra qualche ora incontrerà alla Casa Bianca Joe Biden e interverrà al Congresso USA, come anticipato dalla CNN. È il suo primo viaggio all'estero dall'inizio dell'invasione russa.

Alla Casa Bianca i due presidenti si vedranno «per discutere del nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da 1,8 miliardi di dollari che per la prima volta include anche i missili Patriot» e «bombe intelligenti». Il leader ucraino interverrà anche al Congresso per ringraziare dei miliardi di aiuti ricevuti ma anche per chiedere nuovi fondi e altre armi. La presidente della Camera americana, Nancy Pelosi, ha scritto a «tutti i deputati »di essere fisicamente presenti« alla sessione per un focus molto speciale sulla democrazia».

C'è molta attesa anche all'ONU. L'ufficio del portavoce ha detto di aver ricevuto molte richieste su una possibile visita di Zelensky al Palazzo di Vetro, ma «al momento non siamo a conoscenza di questa visita», ha riferito, suggerendo di rivolgersi alla missione di Kiev per ulteriori informazioni.

Intanto, in patria, il timore diffuso è che Mosca possa lanciare un'altra grande offensiva su larga scala in pieno inverno, ma secondo Washington il governo russo su questo è diviso, ha riferito un alto funzionario USA in forma anonima citato dalla France Presse. «Penso che siamo in presenza di punti di vista divergenti», ha sottolineato. «Chiaramente, ci sono alcuni che credo stiano sostenendo la continuazione dell'offensiva in Ucraina. Altri che hanno seri dubbi sulla capacità della Russia di farlo», ha detto ancora la fonte, affermando inoltre che gli Stati Uniti «adeguerebbero e adatterebbero rapidamente» i propri obiettivi se venisse deciso un attacco importante. «Quello che stiamo facendo, quello che continuiamo a fare, è garantire che gli ucraini abbiano i mezzi per difendersi efficacemente dall'aggressione russa», ha proseguito l'esponente dell'amministrazione Biden. Quel che è certo è che «non sarà la Russia a dettare il tipo di supporto che forniamo all'Ucraina», ha assicurato da parte sua il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca John Kirby rispondendo a una domanda sulle minacce di Mosca nel caso di invio di Patriot.