Zone 30: o la va o la spacca

Passino le modifiche, passi la riduzione del credito, ma un rifiuto senza spiegarne il vero motivo no, per Karin Valenzano Rossi non può passare. La capodicastero prende posizione sul progetto di ampliare la rete delle zone 30 e 20 a Lugano, uscito malconcio dall’esame di due commissioni. L’Edilizia chiede al Municipio di ritirarlo e analizzare la situazione di ogni singolo quartiere, la maggioranza della Gestione lo boccia e la minoranza lo sostiene diminuendo il budget da 2,7 a 2,1 milioni. Fa discutere, tra le altre cose, il costo dei totem che indicano l’entrata delle Zone 30. «Al Municipio – dice Valenzano Rossi – va bene sostituire solo quelli che pongono problemi di sicurezza: avremo ‘una scarpa e una ciabatta’ – cioè un misto di totem vecchi e nuovi, ndr – ma fa niente. Siamo d’accordo anche a non stanziare i 410 mila franchi pensati per far fronte a situazioni e richieste imprevedibili: se ci sarà un superamento della spesa, torneremo in Consiglio comunale». L’Esecutivo dovrebbe quindi allinearsi alla minoranza della Gestione, ma basterà per avere i numeri? Probabilmente no.
«Non promuoviamo il progetto perché abbiamo un’ideologia trenta generalizzata» sottolinea la capodicastero. «Lo facciamo in modo pragmatico e moderato per la sicurezza: un’esigenza che viene sollevata tutte le volte che incontro le Commissioni di quartiere. Succede, per fare qualche esempio, a Villa Luganese, Cadro, Viganello, Barbengo, in Val Colla, a Breganzona, in Centro, a Carabbia, Gandria... È un tema che torna sempre». A proposito di quartieri, Valenzano Rossi fa notare come l’analisi chiesta dall’Edilizia, la Città l’abbia già fatta. «Se ne sono occupate in modo accurato la Divisione pianificazione, ambiente e mobilità, la Divisione servizi urbani e la Polizia con una pianificazione accurata sul territorio: negarlo significa non dare fiducia ai servizi comunali». Il punto però, per la municipale, è un altro. E tocca il più ampio dibattito fra chi promuove la mobilità sostenibile (anche a favore dei pedoni, come in questo caso) e chi ritiene alcune scelte troppo estreme e punitive nei confronti degli automobilisti. «Che il principio delle Zone 30 possa non piacere, lo capisco, ma dal Consiglio comunale abbiamo bisogno di un indirizzo politico: se la maggioranza non vuole creare queste aree deve dirlo, senza la scusa dei totem. Serve chiarezza, senza nascondersi». O astenersi, come sta pensando di fare il PLR. «Mi spiace molto per questa posizione» osserva la sua municipale. «La scorsa legislatura il gruppo si stava muovendo in modo diverso, proponendo la riduzione dei costi dei totem».