Zurigo, due svizzeri condannati per aver organizzato un raduno neonazista
I giudici del Tribunale regionale di Hinwil (ZH) hanno condannato due 30.enni a pene pecuniarie da 100 rispettivamente 110 aliquote giornaliere da 100 franchi per aver organizzato un raduno di neonazisti a Rüti, nel canton Zurigo, al quale avevano preso parte una 50.ina di persone.
Inoltre, la corte ha imposto multe di 2.000 e 2.300 franchi nonché un periodo di prova di cinque anni per uno dei due imputati. Il procuratore pubblico aveva richiesto pene pecuniarie di 160 rispettivamente di 120 aliquote giornaliere sospese con la condizionale da 100 franchi. I giudici hanno invece respinto la domanda di creare profili del DNA quale ulteriore misura penale.
Gli imputati sono stati ritenuti colpevoli di aver affittato, nel giungo del 2022, una casetta nel bosco solitamente utilizzata dagli scout, fornendo ai proprietari informazioni false in modo da poter ospitare un ritrovo di estremisti di destra. Al raduno si erano raccolte oltre una cinquantina di persone, di età comprese tra i 22 e i 56 anni e provenienti da diversi cantoni. Alcune persone sono giunte anche dalla Germania e dalla Francia.
Per il raduno, i due 30.enni elvetici avevano precedentemente tentato invano di affittare un'altra casa scout nel canton Svitto. Ma la polizia non glielo aveva concesso, ha dichiarato il procuratore pubblico.
La difesa non è riuscita a convincere i giudici che quella sera non si volesse organizzare alcun ritrovo di stampo esplicitamene neonazista. Gli imputati, infatti, per quell'occasione avevano ingaggiato una rockband tedesca - che si sarebbe dovuta esibire - la quale si definisce apertamente di estrema destra. Ulteriori prove sono state anche fornite dalle comunicazioni tra i due organizzatori, ritrovate sul computer di uno di loro, come pure l'elenco di diversi presenti al raduno già noti alla polizia.
Inoltre, diversi abitanti, che risiedevano nella zona vicina alla casa scout, avevano dichiarato di aver udito quella sera scandire slogan antisemiti. Proprio uno di loro, aveva poi allarmato la polizia.