Zurigo in testa, Ticino in coda: ecco quanto guadagnano (in media) gli svizzeri

Zurigo in testa e Ticino in coda. Così l'Ufficio federale di statistica (UST) descrive le differenze tra le retribuzioni in Svizzera. Considerando l'insieme dell'economia (settori privato e pubblico), nel 2022 il salario mediano per un posto a tempo pieno nel nostro Paese era di 6.788 franchi lordi al mese. Sebbene tra il 2008 e il 2022 la piramide generale dei salari sia rimasta relativamente stabile, sussistono differenze importanti a seconda dei rami economici e dei profili dei dipendenti. Ma il livello di remunerazione mensile varia fortemente anche a seconda delle Grandi Regioni considerate. Per un impiego da quadro superiore, infatti, il salario lordo mediano è di norma più alto nella regione di Zurigo (11.758 franchi), in quella del Lemano (11.111 franchi) e nella Svizzera nordoccidentale (10.715 franchi). Alla base della piramide regionale dei salari, invece, si trova di nuovo il Ticino, dove si riscontrano i livelli di remunerazione più bassi, sia per i quadri superiori (8.755 franchi), che per il personale senza funzione di quadro (5.184 franchi). «Questa gerarchia salariale in funzione delle regioni è dovuta in gran parte alla concentrazione di rami economici a forte valore aggiunto in determinate aree, nonché alle specificità strutturali dei mercati regionali del lavoro».
La «classe media» resta ferma
Il 10% dei dipendenti meno remunerati ha guadagnato meno di 4.487 franchi al mese, mentre il 10% meglio pagato ha percepito un salario superiore a 12.178 franchi.
A livello dell'economia nel suo insieme, tra il 2008 e il 2022 la forbice generale dei salari, ovvero il divario complessivo tra i salari più alti e quelli più bassi, è rimasta sostanzialmente stabile. Nello stesso periodo, il 10% delle persone che guadagnano di più ha visto aumentare la propria remunerazione del 13,5%. Con una progressione dell'11,5%, l'aumento salariale per i dipendenti appartenenti alla «classe media» è stato quello meno marcato, mentre l'aumento salariale del 10% delle persone meno remunerate si è attestato al 14,3%.
Grandi disparità salariali
Nel 2022 il mercato del lavoro svizzero ha presentato grandi disparità salariali a seconda delle attività economiche esercitate. Infatti, i livelli di remunerazione sono chiaramente superiori al salario mediano (6.788 franchi lordi al mese) nelle attività informatiche (9.412 franchi), l'industria farmaceutica (10.296 franchi), il settore bancario (10.491 franchi) e l'industria del tabacco (13.299 franchi).
A metà della piramide dei salari si trovano rami come quello delle costruzioni (6.410 franchi), dei trasporti aerei (6.980 franchi), dell'industria meccanica (7.245 franchi) e del commercio all'ingrosso (7.414 franchi). Alla base della piramide salariale troviamo, tra gli altri, il commercio al dettaglio (5.095 franchi), la ristorazione (4.601 franchi), i servizi di alloggio (4.572 franchi) e i servizi personali (4.384 franchi).
A parità di formazione, è il posto occupato a determinare il salario
La gerarchia salariale è strutturata principalmente in base al livello di formazione. Le persone in possesso di un titolo universitario che lavorano a tempo pieno guadagnano 10.210 franchi lordi al mese, contro i 9.000 franchi percepiti dalle persone diplomate presso scuole universitarie professionali e i 6.190 franchi ricevuti dalle persone titolari di un AFC. Tuttavia, è il tipo di funzione e di attività svolta all'interno dell'impresa a determinare in ultima analisi l'importo della remunerazione effettiva. Infatti, una persona laureata che occupa un posto ad alto livello di responsabilità guadagna 13.833 franchi, contro gli 8.481 franchi percepiti per un posto senza responsabilità. Analogamente, una persona titolare di un AFC che occupa un posto ad alto livello di responsabilità guadagna 8.106 franchi contro i 5.970 franchi percepiti per un posto senza responsabilità.
Alte remunerazioni per posizioni di alto livello, anche per i frontalieri
Per i posti che richiedono elevate responsabilità, i salari versati alla manodopera straniera sono generalmente più elevati rispetto a quelli percepiti dal personale dipendente di nazionalità svizzera. Ad esempio, i frontalieri (permesso G) che occupano posizioni ad alto livello di responsabilità guadagnano 10.707 franchi, quelli con permesso di domicilio (permesso C) 11.495 franchi e quelli con permesso di dimora (permesso B) 12.791 franchi, rispetto ai 10.476 franchi percepiti dal personale dipendente svizzero.
Una situazione che si capovolge se consideriamo i posti di lavoro che non comportano responsabilità gerarchiche. Con 6.496 franchi, la remunerazione del personale dipendente di nazionalità svizzera senza funzione di quadro è superiore ai salari versati alla manodopera straniera, ovvero 5.300 franchi per le persone titolari di un permesso B, 5.787 per quelle con permesso C e 5.859 per i frontalieri.
Sotto i 4.525 franchi lordi al mese è considerato «salario basso»
Nel 2022, per salario basso si intendeva un salario inferiore a 4.525 franchi lordi al mese per un impiego a tempo pieno. Si constata che tra il 2020 e il 2022 il tasso medio di posti a salario basso in Svizzera è rimasto invariato (10,5%). I rami economici che presentano una quota elevata di posti a salario basso erano i seguenti: i trasporti aerei (18,9%), la produzione audiovisiva (19,9%), il commercio al dettaglio (23,3%), l'industria alimentare (25,9%), la ristorazione (46,3%), i servizi di alloggio (47,5%) e i servizi personali (54,4%).
Nel 2022, oltre mezzo milione di persone (566.100), pari al 12,1% del personale dipendente, occupava un posto a salario basso (2020: 491.900; 12,0%). Il 62,1% di questo era composto da donne.
Bonus altissimi nell'industria del tabacco
Nel 2022, oltre un dipendente su tre (il 33,6% contro il 36,3% nel 2020) ha ricevuto bonus, vale a dire pagamenti annuali occasionali in aggiunta al salario di base. Nel 2022 il valore monetario dei bonus corrisposti nell'arco di un anno è aumentato, raggiungendo una media di 11.670 franchi (contro i 10.142 franchi del 2020).
L'importo dei bonus ricevuti varia notevolmente a seconda del livello di responsabilità del posto occupato e del tipo di attività economica svolta. Per esempio, per i quadri superiori il valore monetario dei bonus raggiunge una media di 4.792 franchi all'anno nell'amministrazione pubblica, di 22.111 franchi nel commercio al dettaglio, di 47.097 franchi nell'industria meccanica, di 96.416 franchi nel commercio all'ingrosso, di 146.100 franchi nel settore bancario e di ben 293.830 franchi nell'industria del tabacco. Anche il personale dipendente senza funzione di quadro percepisce bonus, scrive l'UST, seppure di valore monetario medio su base annua sensibilmente più basso (4.870 franchi).
«Siamo sull'orlo di un decennio perduto»
In passato, i salari reali aumentavano allo stesso ritmo della produttività del lavoro, ossia di circa l'1% all'anno. Purtroppo non è più così. Dalla fine del 2021, l'inflazione non viene nemmeno compensata, mentre finora questo meccanismo era dato per scontato nel partenariato sociale svizzero. E con i premi dell'assicurazione sanitaria in forte aumento, una percentuale crescente di famiglie non riesce più a far quadrare i conti. È la reazione dell'Unione sindacale svizzera (USS) ai dati sui salari pubblicati oggi. «I numeri sono preoccupanti. Siamo sull'orlo di un decennio perduto, con salari reali appena superiori a quelli del 2016. La crisi causata dalla COVID-19 non può essere usata come scusa. Certamente ha portato a difficoltà temporanee in alcuni settori. Ma nel complesso la situazione economica e i margini aziendali erano e restano buoni, se non eccellenti».
Unica nota positiva: il divario tra le retribuzioni delle donne e degli uomini si è ulteriormente ridotto. «Il vero problema è che le retribuzioni sono generalmente più basse nelle cosiddette professioni femminili. Sono quindi necessari sforzi particolari per migliorare lo status di queste professioni, ad esempio attraverso accordi di contrattazione collettiva che prevedano buoni salari minimi negli asili nido o nell'assistenza a lungo termine».
Per quanto riguarda i posti di lavoro a bassa retribuzione, l'USS fa notare che negli ultimi anni, purtroppo, i datori di lavoro sono rimasti sordi a qualsiasi proposta di miglioramento in questo settore. Di conseguenza, non ci sono stati aumenti salariali mirati e non ci sono stati nuovi importanti CCL con buoni salari minimi. «Quasi una persona su tre con salari bassi ha completato un apprendistato. Questo è un problema reale per la società, perché in molti casi un apprendistato non è più sufficiente per vivere. Quattro donne su dieci guadagnano meno di 5.000 franchi al mese . Nei prossimi anni, la Svizzera dovrà quindi riflettere attentamente su come intende garantire il futuro dell'apprendistato. Dal punto di vista sindacale, un salario mensile di 5.000 franchi al termine dell'apprendistato è un minimo assoluto».