Cantone statico, città in affanno
«La politica economica è un insieme di regole e di azioni grazie alle quali il governo di un Paese fa in modo che i suoi obiettivi in campo economico e sociale siano conseguiti». Questa la definizione che dà la Treccani di politica economica. In Svizzera questo insieme di regole e di azioni viene definito a livello nazionale grazie a leggi e decreti sempre più spesso accolti a seguito di iniziative o referendum popolari. Tocca poi all’apparato statale applicare queste leggi spesso con eccessi di burocrazia.
In uno Stato federale come la Svizzera i Cantoni assumono un ruolo importante in ambito di politiche economiche. Infatti essi dovrebbero essere gli ambasciatori sul territorio al fine di stimolare nuove iniziative nell’interesse di un’economia dinamica e al passo con i tempi. Il tutto in stretta collaborazione con le associazioni economiche e gli imprenditori, ma anche con il mondo accademico che ha un ruolo centrale nelle dinamiche territoriali sempre più plasmate dall’innovazione tecnologica che ne determina il quadro competitivo.
Questo non significa che lo Stato debba gestire in prima persona e come operatore economico i temi dell’innovazione. Lo Stato deve creare le condizioni quadro per poter favorire concetti di ricerca e sviluppo mentre l’economia deve invece innovare e cercare di sfruttare al meglio sul mercato queste conoscenze. L’interazione tra mondo della ricerca (spesso gestito in stretta collaborazione tra enti pubblici e università) e le PMI diventa quindi rilevante per creare le premesse di un tessuto territoriale sano e soprattutto innovativo. Un ruolo che la Svizzera ha colto da anni e che le ha permesso di primeggiare in svariati ranking mondiali in materia di innovazione. Ma sappiamo che l’innovazione e il suo impatto sul mercato non sono un processo lineare: innovare è rischioso e non basta finanziare dei progetti di ricerca per avere un impatto sul territorio. Tutto il Paese deve crescere, svilupparsi ed essere innovatore in tutte le sue articolazioni, creando un ecosistema in grado di affiancare queste dinamiche.
E il Ticino come si è mosso in questo ambito? Tra le principali iniziative vi è stata nel 2011 la costituzione della Fondazione AGIRE e nel 2015 è entrata in vigore la nuova Legge sull’innovazione (LINN). Due iniziative che hanno dato i loro frutti in passato ma che ora devono essere rivitalizzate.
Certo, alcuni osservatori potranno dire che da alcuni anni siamo parte integrante dello Switzerland Innovation Park con ben tre centri di ricerca: Scienze della vita, che si sta affermando sempre più, Lifestyle Tech, che in questo momento per vari motivi è privo di iniziative e infine i droni che proseguono la loro attività in stretta collaborazione con l’ETH di Zurigo. Quello che manca è una riflessione strategica cantonale in termini di sviluppo economico e territoriale. Non è sufficiente esibire lo studio «Prospettiva 2040», presentato a inizio 2024 come nuovo strumento di pianificazione strategica dal Consiglio di Stato ticinese, ci vuole un’autorità politica che ne segua le indicazioni e che ne pianifichi una implementazione concreta.
Questa carenza strategica ha effetti negativi a tutti i livelli. Un esempio su tutti la necessità per le Città di doversi attivare per promuovere la propria attrattività locale cercando di colmare l’immobilismo del Cantone. Pensiamo veramente che i Comuni, sui quali il Cantone continua a riversare oneri finanziari in tutti gli ambiti dalle scuole alle case per anziani, abbiano i mezzi finanziari e le risorse umane adatte a promuovere una politica economica comunale?
Imbarazzanti ma nel contempo significativi le reazioni e i commenti che ha suscitato l’iniziativa della Città di Lugano di recarsi a Londra con l’obiettivo di promuovere la propria attrattività in termini di relocation per le persone facoltose. Invece di criticare tali iniziative, dovremmo chiederci come mai il Cantone non si sia mosso in questo ambito. Promuovere il nostro cantone deve essere uno dei principali compiti e doveri della nostra politica, come fanno tra l’altro altri Cantoni.
È quindi auspicabile una approfondita riflessione strategica sul futuro del nostro sviluppo economico.