Lugano

A Palazzo civico pessimo debutto

Il commento di John Robbiani
© CdT/ Chiara Zocchetti
John Robbiani
02.09.2021 21:25

In molti avevano creduto che in Municipio le cose sarebbero filate via lisce, per lo meno fino al 6 ottobre. È in quella data infatti - dando per scontato che solo Michele Foletti si farà avanti per afferrare le redini dell’Esecutivo - che è prevista la delicata discussione sulla nomina del vicesindaco. Ma poi ci ha pensato Alain Bühler a far capire che quella del 6 ottobre era un’illusione. Che le polemiche sarebbero scoppiate prima. Molto prima. Fin dal primo giorno in cui l’Esecutivo, con l’entrata in carica di Tiziano Galeazzi, torna ad essere al completo. Ed è una polemica che getta nuovi dubbi sulla stabilità a Lugano dell’alleanza tra Lega e UDC, che detiene la maggioranza relativa in Municipio. «L’UDC e il proprio gruppo in Consiglio comunale trarranno le proprie conclusioni e agiranno di conseguenza», ha scritto il presidente sezionale Bühler criticando il fatto che al nuovo entrato Galeazzi sia stato attribuito un Dicastero monco, orfano della finanze che restano invece sotto la responsabilità di Michele Foletti. Critiche rivolte a tutto il Municipio, è vero, ma che resta un gremio guidato dagli alleati di via Monte Boglia. E pensare che Foletti e Galeazzi questo pomeriggio, dopo essersi punzecchiati poco sportivamente per tutto il giorno, avevano fatto pace. Mercoledì sera a TeleTicino il sindaco ad interim aveva infatti criticato l’esponente UDC, accusato di eccessivo protagonismo. Questo - e non è stato il miglior comitato di benvenuto - quando mancavano poche ore all’insediamento ufficiale di Galeazzi in Municipio. I due si erano poi chiariti, ma la presa di posizione di Bühler ha sicuramente di nuovo contribuito a raffreddare i rapporti (e a scaldare gli animi) tra le due anime della destra luganese. Dopo la morte del sindaco Marco Borradori Lugano riparte dunque con il piede sbagliato, ed è un peccato visto che in questo momento è necessario che il Municipio si compatti e possa ripartire. Che possa affrontare in tranquillità i grandi temi all’orizzonte. Perché il voto sul Polo sportivo si avvicina, c’è un aeroporto da privatizzare e perché gli autogestiti, terminata l’estate, stanno tornando nelle piazze e dunque una soluzione andrà trovata anche per loro. E invece il rischio è che si perdano altre settimane a discutere di dicasteri e di chi sarà il vicesindaco. Temi politicamente interessanti, sì, ma che riguardano soprattutto i partiti. Dubitiamo infatti che la priorità dei cittadini di Lugano sia sapere se il vicesindaco - oltretutto solo per i prossimi due anni e mezzo - sarà Quadri, Badaracco o Lombardi. E meno ancora come saranno distribuiti i dicasteri. Lugano vuole solo ripartire e ne ha anche tremendamente bisogno.