Ventisei Cantoni

Berna parla meno francese

Il Gran Consiglio bernese ha adottato a larga maggioranza una nuova formula per l’attribuzione dei seggi parlamentari garantiti ai francofoni del circolo elettorale bilingue di Bienne-Seeland
Moreno Bernasconi
10.09.2024 06:00

Il Gran Consiglio bernese ha adottato a larga maggioranza una nuova formula per l’attribuzione dei seggi parlamentari garantiti ai francofoni del circolo elettorale bilingue di Bienne-Seeland. Alle prossime elezioni, la presenza dei rappresentanti francofoni di questo distretto nel Parlamento cantonale bernese - attualmente di soli 4 membri su 160 - potrebbe aumentare di un seggio. Se si sommano ai 12 seggi francofoni garantiti al Giura bernese, i deputati francofoni potrebbero quindi essere 17 su 160. Il presidente della deputazione francofona del Gran Consiglio bernese ha sottolineato nel dibattito l’importanza della decisione parlamentare ed ha auspicato che i partiti politici presentino in futuro più candidati francofoni alle elezioni. La decisione del Gran Consiglio bernese può apparire insignificante in un’ottica nazionale, ma a guardar bene non lo è. I segnali di attenzione del Canton Berna verso la francofonia e il proprio bilinguismo si collocano in una nuova fase storica dell’evoluzione linguistico-istituzionale del Cantone, che merita di essere considerata. Anzitutto rileviamo altri segnali. A sostituire l’attuale sindaco germanofono di Bienne Erich Fehr, che non si ripresenta, sarà un francofono, anzi una donna francofona. Il prossimo 22 settembre, i cittadini di Bienne eleggeranno infatti il nuovo presidente del comune e a contendersi il posto ci sono due candidate di lingua madre francese: la socialista Glenda Gonzales Bassi e la radicale Natasha Pittet. Il fatto che a guidare il comune sarà una donna è una prima rilevante nella storia di Bienne. Ma lo è anche il fatto che sarà francofona. Infatti, finora solo un francofono è stato sindaco di Bienne e in tempi remoti: Edouard Baumgartner, dal 1948 al 1960. Una sindacatura francofona si giustifica con l’evoluzione della popolazione di Bienne: nel 2000 i francofoni erano il 38%, oggi sono il 44%. Quasi la metà.

Sullo sfondo di questa rinnovata attenzione verso la francofonia c’è la necessità di far fronte alle conseguenze di una cesura storica. La nascita del Canton Giura ha rappresentato una grande perdita politico-culturale per il bilingue Canton Berna: il numero dei francofoni si è infatti quasi dimezzato dopo la separazione fra i due Cantoni. Oggi come oggi, solo 100.000 bernesi, ovvero uno su dieci, residente per lo più nei distretti del Giura bernese e di Bienne, parla francese. Uno dei vanti storici del Canton Berna, ovvero il suo bilinguismo, esce fortemente indebolito dal processo di indipendenza che ha portato alla nascita del nuovo Cantone e alla successiva adesione al Giura di importanti capoluoghi del Giura bernese, ultimo dei quali Moutier. Per questa ragione la Costituzione cantonale bernese prevede agli articoli 4 e 5 la promozione del bilinguismo e la difesa della minoranza francofona, che sono sanciti anche da una specifica legge sullo statuto speciale del Giura bernese e del distretto bilingue di Bienne. Ma dalla teoria alla pratica, il passo non è facile. Uno dei sette Consiglieri di Stato bernesi rappresenta storicamente il Giura bernese a maggioranza francofona, grazie ad una formula matematica che permette una «discriminazione positiva». Ma il seggio è attribuito ad una regione e non a un francofono. La rappresentanza dei francofoni bernesi in Consiglio nazionale non è inoltre garantita. Una delle incognite delle ultime elezioni federali nel Canton Berna consisteva proprio nel sapere se il rappresentante bernese francofono Manfred Bühler sarebbe riuscito a salvare il proprio seggio al Nazionale. L’UDC Bühler l’aveva perso nel 2019 e recuperato come subentrante solo grazie all’elezione in Consiglio federale di Albert Roesti. Bühler è stato confermato per un soffio nel 2023 solo perché l’UDC bernese l’ha messo come capofila. La perdita del seggio nella legislatura precedente e le aspre difficoltà della battaglia elettorale sono un segnale di quali siano nei fatti gli ostacoli che la fortemente ridimensionata francofonia bernese deve affrontare nel Cantone bilingue che ospita la capitale della Svizzera plurilingue.