Il commento

Blanco spaccatutto, ma avremmo tanto voluto essere al suo posto

È troppo facile ergersi a censori sulla condotta di un diciannovenne, protagonista di un gesto deplorevole al Festival di Sanremo
Mattia Sacchi
08.02.2023 10:00

Eravamo tutti allibiti durante la diretta. Siamo tutti allibiti nel rivedere le immagini. Blanco che spacca tutto quello che trova sul palco dell'Ariston nella sua folle e disperata danza rimarrà una delle immagini più significative non solo di questo, ma dell'intera storia di Sanremo. Amadeus ha detto che il suo amico Fiorello lo chiama «lo swiffer delle polemiche» e c'è da pensare che non abbia tutti i torti...

In queste ore, sul web, circolano meme e, purtroppo e soprattutto, insulti legati alle gesta del cantautore bresciano che, giusto a scanso di equivoci, HA SBAGLIATO E SI È COMPORTATO IN MODO DEPLOREVOLE. Lo scriviamo in maiuscolo per non essere fraintesi: per cortesia, ricordatevelo mentre proseguite nella lettura. Altrimenti poi non riusciamo a ragionare.

Cerchiamo di analizzare però la situazione: in un progetto artistico un cantautore ci mette una parte delle sue emozioni, delle sue esperienze, delle sue fragilità. Non da ultimi, tempo e soldi. Tanti, se devi competere nel mondo del mainstream come Blanco. E quando sei un giovane emergente, sai che la vetrina della prima serata di Sanremo è una di quelle che fanno la differenza, soprattutto se hai già vissuto sulla tua pelle i benefici che puoi ottenere se la sfrutti al meglio.

Invece, tutto il lavoro di molti mesi va a rotoli, magari non sei neanche riuscito a provare come avresti voluto o, peggio ancora, non sei stato ascoltato dai tecnici sulle tue perplessità prima dell'esibizione. E, di fronte all'Ariston muto, con tutti i riflettori, le telecamere e gli smartphone addosso, ricordi che a essere nudo non è il pubblico, ma tu. Dietro alla star con sguardi languidi e tatuaggio sul petto si rivela un ragazzo di 19 anni, ripeto 19 anni, che deve ancora imparare ad affrontare i problemi.

Pretendere la stessa maturità che possiamo avere noi che abbiamo dieci, venti, trent'anni in più, è semplicemente ingiusto. Al netto del fatto che dovremmo poi trovarci nella sua stessa situazione. Quante volte per molto meno avremmo voluto urlare di tutto al capo o ai colleghi, tirare telefoni contro il muro, sbattere la porta e andarcene mandando tutti a cagare? E, forse, quando non lo facciamo è più per mancanza di coraggio di perdere il lavoro che per buona educazione. Ad oggi Blanco, seppur giovane, è capo di sé stesso e, in fondo, si è potuto permettere quello che, nella parte più insita di noi, almeno una volta abbiamo bramato nelle nostre esperienze lavorative.

È stato maleducato e irrispettoso? Assolutamente vero, ed è giusto che ne paghi le conseguenze, che siano penali o contrattuali, mancate partecipazioni future o un calo nelle vendite del suo disco. Imparerà, come abbiamo fatto noi alla sua età con errori simili, solo con meno visibilità. Ma per favore, non ergiamoci a censori della pubblica morale, non siamo nella posizione per farlo.

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