Bruciano i cervelat
Il Paese va avanti a rilento. Ho cercato di spiegare la situazione ad Asia che, al porto comunale, mettendosi con civetteria lo smalto rosa sulle unghie, mi guardava caricare sul battellino casse di Barbera fatto col mulo e confezioni di cervelat. Il tutto è partito da una domanda a bruciapelo della mia amica microinfluencer del lago che voleva sapere cos’è la riforma Ticino 2020, di cui sicuramente non le importa un fico secco. Doveva essere la madre di tutte le riforme (sempre che il termine «madre» abbia ancora un significato nella fluidità di genere) per rivedere i rapporti tra Cantone e Comuni, ma dopo otto anni passati tra le sudate carte è venuta fuori una riformina che oltretutto già scontenta.
L’esito era prevedibile e solo SuperNorman, in quanto Super, pensava di poter spaccare le montagne. Se tutto andrà bene ci vorrà ancora un paio d’anni per riuscire ad applicare la riformina (o quel che ne rimarrà) e quindi alla fine si impiegherà un decennio per giungere alla conclusione che Ticino 2020 s’è ammosciata come una maionese impazzita. Ecco, dunque, un esempio di come il Paese va a rilento. Però niente paura, data scaccia data. Dietro l’angolo c’è «Prospettiva 2040», che non è una riforma ma un «progetto strategico» per «identificare le principali opportunità e sfide del Cantone nel prossimo ventennio». Da mesi è all’opera una specie di grande pensatoio cantonale, se si vuole un’eccellenza delle eccellenze: ci dirà qualcosa sul 2040 entro il 2050? Sul volto di Asia ho notato sbigottimento, ma non per quel che le stavo dicendo, bensì per tutto il Barbera fatto col mulo e tutti i cervelat che ho caricato sul battellino. La merce la devo portare al pontile di Capolago dove la verranno a ritirare amici di Mendrisio per il picnic offerto il 4 giugno alla popolazione per i dieci anni della grande aggregazione. La mia amica mi ha fatto una tiritera sul mulo
che usiamo per arare la terra nei vigneti, perché il quadrupede scoreggia e rilascia gas serra che portano al surriscaldamento globale, minacciando di far intervenire gli attivisti sul clima. Che fanno? S’incollano al deretano del mulo? E poi attenzione: l’equino del Barbera è sensibile e potrebbe offendersi. Mai scordarsi di quanto era capitato in Per un pugno di dollari a chi derideva il mulo di Clint Eastwood: tutti riempiti di piombo.
La crudezza dell’argomento ha convinto Asia che però non aveva esaurito la sua requisitoria ecologista ricordandomi l’interrogazione fatta al Municipio di Mendrisio dalla verde Claudia Crivelli Barella che se l’è presa coi cervelat alla griglia offerti domenica scorsa a Genestrerio e che saranno riproposti il 4 giugno a Villa Argentina. La consigliera comunale, peraltro persona non dissennata, ha puntato il dito contro l’impatto sull’ambiente del consumo di carne e giudicato insostenibile che un ente pubblico offra cervelat «in un periodo storico in cui la terra sta bruciando». Il sindaco Samuele Cavadini ha subito tranquillizzato dicendo che ci sono anche i cervelat vegetariani che mettono allegria solo a immaginarli. Essendo caduto in disgrazia, il municipale Cerutti non offrirà di certo il suo caffè: si berrà allora un intruglio fatto di ghiande ed escrementi di scoiattolo? Per andare incontro alle sue sensibilità, ho comunque chiesto ad Asia se sul battellino avessi dovuto caricare anche un orso e un lupo per rendere il picnic momò più in armonia con il creato, ma quando mi sono voltato non l’ho più vista: era già da Gucci a comperarsi una borsa nuova.