Col panettone il fetido tormentone

Il balzello sui rifiuti e il moltiplicatore d'imposta protagonisti lunedì sera nella seduta del Consiglio comunale di Lugano
Bruno Costantini
16.12.2017 06:00

Il «fetido balzello» sui rifiuti e il moltiplicatore d'imposta torneranno a incrociarsi lunedì sera nella seduta del Consiglio comunale di Lugano. Non è una sorpresa di Babbo Natale perché, dopo l'approvazione il 21 maggio scorso della tassa sul sacco a livello cantonale (bocciata dal riottoso «villaggio gallico»), il PPD aveva subito chiesto la riduzione del moltiplicatore e ora ripropone formalmente l'idea con un emendamento sul Preventivo 2018 della Città che chiede una diminuzione di 2 punti percentuali del prelievo fiscale; e non è nemmeno, a scanso di equivoci, una faccenda che cambierà i destini del contribuente medio luganese, essendo nell'ordine di grandezza della famosa pizza all'anno in più o in meno.C'è però di mezzo un basilare principio: quello secondo cui i cittadini non possono pagare due volte per lo stesso servizio.

Sinora a Lugano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono stati finanziati con la fiscalità ordinaria, nemmeno con una tassa base, ciò che, indipendentemente dall'esito della votazione dello scorso 21 maggio, è contrario al principio della causalità imposto dal diritto e dalla giurisprudenza federali in materia ambientale. Dal prossimo anno viene introdotta la tassa base (che copre i costi per la raccolta dei rifiuti e per le infrastrutture necessarie), con un introito per le casse comunali che a preventivo è stimato in 5 milioni di franchi. Il PPD ha ragione nel sostenere che, dal momento che ciò che sinora è stato finanziato con la fiscalità ordinaria sarà finanziato con la tassa base, occorre un congruo abbassamento del moltiplicatore (dall'80% al 78%, pari a una riduzione di circa 6,2 milioni del gettito fiscale).

Non si può certo parlare di dissennati assalti alla diligenza che non tengono conto degli errori del passato e dei danni prodotti soprattutto sul fronte dell'indebitamento. Semplicemente un servizio va pagato una volta sola. Non è questione ideologica o di vellicare inutili fantasie sulla pizza di cui sopra, ma di correttezza e trasparenza verso il contribuente, che peraltro a Lugano la sua parte per risanare le finanze pubbliche la sta facendo dal 2014 quando il moltiplicatore, dopo gli anni dell'euforia spendi e spandi e il disavanzo storico di 50 milioni del 2013, è salito dal 70% all'80% in un sol colpo.

Tutto perfetto. Ma c'è un inghippo che il responsabile delle finanze cittadine Michele Foletti non mancherà di far valere in Consiglio comunale. Premesso che il consolidamento del risanamento finanziario della Città non è terminato nonostante fattori anche irripetibili abbiano permesso di arrivare al pareggio prima del previsto (il Consuntivo 2016 si è addirittura chiuso con un avanzo di 9 milioni, il Preventivo 2018 indica un disavanzo di 1,9 milioni), nel campo della spazzatura rimane aperto un problema: a Lugano non c'è ancora il nuovo Regolamento comunale sui rifiuti. È qui che bisogna fare un passo indietro nell'intricata vicenda luganese del «fetido balzello».

Il compromesso votato nel 2015 dal Legislativo, con in pratica il sacco a costo zero (frutto del «SaccoBello» inventato dal PPD), è stato spazzato via dal Governo che ha accolto i ricorsi del fronte rosso-verde perché non rispettoso del principio di causalità. Contro quella sentenza governativa il PPD ha a sua volta ricorso al Tribunale amministrativo che non si è ancora espresso. All'indomani del voto cantonale sulla tassa sul sacco i popolari-democratici avevano annunciato di ritirare il ricorso, cosa però mai avvenuta, forse per avere un'arma di mercanteggiamento in Municipio dove settimana prossima dovrebbe essere discusso un nuovo Regolamento da sottoporre poi al Consiglio comunale. Poiché è nel Regolamento che vanno definiti l'ammontare della tassa base (che deve coprire il 100% dei costi di raccolta, ma che inizialmente può essere anche al 70% come stabilito dal Tribunale federale) e le modalità di applicazione della tassa sul sacco per coprire la spesa di smaltimento all'inceneritore di Giubiasco, il ragionamento del «tesoriere» Foletti è lineare: come fa il Consiglio comunale a decidere sul moltiplicatore se prima non approva il Regolamento sui rifiuti? Difficile dargli torto, tuttavia si può allora obiettare che anche il Municipio ha giocato d'azzardo con una fuga in avanti, inserendo nel Preventivo 2018 la tassa base calcolata sulla copertura del 100% dei costi senza sapere se questa sarà poi effettivamente la scelta del Legislativo.

La discussione sulla diminuzione del 2% del moltiplicatore non deve trasformarsi lunedì sera in una smisurata bagarre da fine del mondo (c'è anche il Polo sportivo e degli eventi da avviare), ma deve servire per fissare chiaramente, nel Preventivo 2018 o con impegno per il 2019, il principio secondo cui il cittadino non può essere chiamato alla cassa due volte per lo stesso servizio. E poi, con il panettone, che si chiuda definitivamente il fetido tormentone.

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