Cornuto ti saluto
![](https://naxos-cdn01.gruppocdt.ch/cdt/stories/2025/02/14/1920x1080/3adbeb02-da9b-49d9-b391-a1552dcaddad.jpeg)
In questa settimana prima grigia e nebbiosa e poi ventosa, che ha reso difficoltoso navigare nel golfo per trasportare il Barbera fatto col mulo, a rasserenare un po’ l’umore di Asia è arrivato Sanremo. Siccome può «tiktokeggiare»e «instagrammare» su quel che vede al Festival anche da qui, la mia amica microinfluencer del lago e content creator s’è fatta sul battellino una specie di sala stampa da dove manda in Rete le sue pensate e i suoi pronostici, di cui probabilmente non frega niente a nessuno. In un clima da «insostenibile pesantezza della bontà», come ha commentato qualcuno, tramite videomessaggio a Sanremo è apparso persino il Papa per dire che la «musica è uno strumento di pace» che può aiutare a costruire «un mondo più giusto e fraterno».
Con questa benedizione papale, Asia ha concluso con sollievo che allora anche l’Eurovision Song Contest, previsto in maggio a Basilea, non mette in pericolo «l’ordine divino», come invece sosteneva l’Unione democratica federale – partitino di ispirazione cristiana ma non chiesastico, con una piccola ramificazione anche in Ticino – quando lo scorso novembre ha portato i basilesi alle urne per tentare, invano, di bocciare il sostegno finanziario cantonale per la manifestazione ritenuta una «piattaforma di propaganda per omosessuali e persone non binarie». Prima di andare a Basilea bisogna però lasciar finire Sanremo.
Anche la mia amica comincia a far fatica a sorbirsi il brodino allungato dell’Ariston fino a tarda ora e quindi, per tenerla ben vispa, tra un brano e l’altro le ho mostrato dei video dove un municipale socialista di Breggia, nel frattempo sospeso, rivolto verso le videocamere esterne dell’Albergo diffuso del Monte Generoso si è lasciato andare, per motivi ancora non chiariti, a gesti poco consoni alla cosiddetta dignità della carica. In un caso, per riprendere le parole del preciso cronista del CdT, «lo si vede (e si sente) mimare il gesto di sputarsi sulla mano e riprodurre – iperbolizzando – movenze tipiche dell’autoerotismo. In un’altra occasione il gesto viene riprodotto utilizzando entrambe le mani. In un’altra ancora si sente: “Cornuto, ciao”». Potrebbe essere il titolo di una hit sanremese per Fedez e la Ferragni. Quelli dell’Albergo diffuso non l’hanno presa bene e hanno querelato il municipale. Asia m’è sembrata più divertita che turbata (vorrei però vedere se quando va in giro in via Nassa con la sua bici elettrica rosa qualcuno le desse della cornuta facendo quei gestacci, probabilmente risponderebbe come il Picca, ruspante neocoordinatore della biodiversità leghista che vuol parlare «alle busecche della gente» ma che dovrebbe specificare a nome di quale Lega parla alle busecche).
In fondo è vero che nelle nostre storie di strapaese ci sono sempre state vicende simili: burle, beghe, inimicizie, cattiverie, vendette, fantasiose meschinerie dall’una o dall’altra parte. Si può aggiungere che in Ticino si fanno anche porcate ben peggiori e se si è abbastanza furbi la si scampa sempre e magari se ne può pure far vanto. Ciò non toglie che il politico screanzato di Breggia è doppiamente un pistola perché s’è giocato la credibilità e quella dell’autorità che rappresenta e perché non è furbo e nemmeno particolarmente creativo. Starebbe appunto bene a Sanremo con il suo «Cornuto, ciao» e relativa coreografia con «movenze tipiche dell’autoerotismo». Da qualche parte bisogna pur cominciare a costruire un mondo più giusto e fraterno.