DAB+, una scelta concordata per guardare al futuro
Più di una ventina di anni fa è nata la necessità in Svizzera di introdurre una tecnologia di diffusione radiofonica che permettesse un ampliamento dei programmi radio a disposizione sul territorio con ricezione gratuita (free to air). La tecnologia DAB, affinata successivamente in DAB+ ha potuto soddisfare questa esigenza. Il DAB+ ha infatti permesso di aumentare notevolmente il numero di canali a disposizione della popolazione. La banda FM poteva ospitare solo una ventina di canali. A seconda di dove ci si trova in Svizzera, ora, si possono captare tra le 100 e le 200 stazioni radiofoniche. Inoltre lo sviluppo della copertura del DAB+ in Svizzera ha raggiunto una grande maturità e, tecnicamente, è superiore a quella offerta dalle FM. La tecnologia DAB+ ha permesso la diffusione dei programmi radiofonici di Rete Uno e Rete Tre in tutta la Svizzera, gallerie incluse. Nei Paesi che ci circondano, i progetti di sviluppo del DAB+ stanno sempre più affermandosi. L’uscita dalle FM da parte delle reti radio della SSR deriva da un processo politico e dal settore radiofonico iniziato molti anni or sono. La decisione di spegnere i trasmettitori FM in Svizzera è stata infatti presa di comune accordo tra le autorità federali, le stazioni radiofoniche private di tutta la Svizzera e la SSR nel 2014 annunciando che le trasmissioni in FM sarebbero state interrotte nel 2024. Il Consiglio federale aveva dapprima confermato questa data ma, in seguito alla richiesta di diversi attori dei media, ha posticipato lo spegnimento definitivo al 2026 lasciando libertà di azione ai vari attori. Ogni emittente ha così potuto decidere autonomamente modalità e data esatta. Alcune radio private hanno scelto di ridurre notevolmente la copertura FM già a partire dal 2024, altre hanno deciso per uno spegnimento graduale altre ancora per uno spegnimento a fine 2026. La SSR ha deciso di passare al DAB+ in una sola volta a inizio 2025. Già durante la fase preparatoria era stata auspicata un’uscita anticipata da parte della SSR SRG rispetto alle radio private.
La decisione della SSR è stata presa sulla base delle attuali abitudini di ascolto: oggi nel nostro Paese, per esempio, l’80% dei minuti di ascolto radiofonico avviene su vettori digitali, DAB+ o IP (streaming). Per quanto riguarda il grado di resilienza della tecnologia. I trasmettitori principali DAB+ e tutta la catena di alimentazione del segnale radiofonico fino agli studi, a differenza di quelli FM, sono supportati da generatori, il che significa che possono funzionare a lungo senza elettricità, cosa che non accade, ad esempio, con le antenne GSM dei nostri telefoni cellulari, che hanno un’autonomia di qualche ora. Il DAB+ è inoltre completamente indipendente dalle reti digitali e quindi totalmente protetto da attacchi informatici. È una tecnologia che si è adattata alla vita di oggi e che, ne sono convinto, ci accompagnerà ancora per molto tempo.