E tanti complimenti allo Young Boys
Al termine della prima fase della stagione - quella sfociata nei Mondiali in Qatar - solo un campionato europeo presentava una lotta per il titolo più scontata di quella conosciuta in Svizzera. E parliamo della massima divisione slovena, con l’Olimpia Lubiana avanti di ben 13 punti sull’immediata inseguitrice. Complimenti ai primi e complimenti allo Young Boys, la cui passerella verso il titolo viene inaugurata questa sera. A separare i gialloneri dal Servette - secondo in classifica - sono già dieci lunghezze. E, no, non siamo nemmeno al giro di boa del torneo. Nulla di nuovo, verrebbe comunque da dire. Basti pensare che nelle cinque annate precedenti, chi guidava la graduatoria al 16. turno si è poi laureato campione nazionale a mani basse. Di più: i distacchi minimi - a questo punto del campionato - costituiscono l’eccezione: +3 punti dello Zurigo sul Basilea nel 2021-22 e +1 dell’YB sul Basilea nel 2019-20. Per il resto parliamo di voragini più o meno estese: da 7 sino addirittura a 18 punti.
I club di Swiss Football League, lo ricordiamo, hanno scelto di mantenere invariata questa situazione. Tanto lecita e meritocratica, quanto noiosa e priva di sex appeal. O meglio, hanno dapprima cercato di sterzare, per poi nascondere il coraggio sotto il tappeto e cedere alle manovre non del tutto trasparenti di alcuni attori. Contenti loro, sta di fatto che il cambiamento infine abbracciato dall’assemblea della SFL - e cioè il passaggio a 12 con introduzione del cosiddetto modello scozzese - di fatto non cambierà la sostanza delle cose. Sì, perché la lotta per le posizioni europee - dal 2. al 4. rango - è oramai accesa da tempo. E poco muterà con la spaccatura in due della classifica prevista dal prossimo campionato. Anzi, paradossalmente - soppesando gli attuali equilibri - si rischia di escludere un paio di squadre dalla bagarre.
Il pubblico allo stadio, per ora, non vacilla. Ma a suggerire l’arrendevolezza del nostro prodotto di punta è pure il mercato sin qui condotto dai diversi direttori sportivi. Lo Young Boys, tanto sicuro di sé, non ha operato alcun acquisto. Stesso discorso per il Servette. Pochi, pochissimi i sussulti anche nelle altre case - Lugano compreso -, mentre il solo Zurigo, passato dalle stelle alle stalle, ha investito su un paio di profili promettenti. Lo spareggio con la terza di Challenge - va da sé - fa paura sino a un certo punto. D’altronde è una stagione di transizione. Già, peccato che non ci si renda conto che - al contrario - si rischia di continuare a marciare sul posto.