Clima

Greta fa ancora rumore, e va benissimo così

Con il caldo e la siccità di questi giorni, l'attivista svedese è tornata sotto i riflettori e non sono mancate le reazioni sui social
Michele Montanari
20.07.2022 15:00

Lo scorso 29 maggio un ragazzo ha lanciato una torta sulla Gioconda. Il dipinto esposto al Museo del Louvre di Parigi non ha riportato alcun danno, in quanto protetto da un vetro blindato. Ma non è mancata l’indignazione: un gesto odioso, che dà ancora più fastidio se si pensa alla motivazione fornita dal lanciatore di dolci. Il giovane ha dichiarato di averlo fatto per sostenere la causa ambientale. Certo, la performance ha fatto il giro del mondo, ma ha tolto credibilità a un problema che merita invece la massima serietà: il cambiamento climatico. Ammettiamolo, in quel momento ci è mancata Greta Thunberg, spesso travolta dalle critiche e piena di detrattori, ma sempre in grado di offrire un contenuto, non vane dimostrazioni: i suoi messaggi si basano su studi, ricerche e previsioni degli esperti. Partita con un semplice cartellone e qualche lezione di scuola saltata, è in poco tempo diventata la regina della lotta al riscaldamento globale, con il suo Fridays for Future. E nonostante le tante voci scettiche e quel discutibile nomignolo, «Gretina», la giovane è andata avanti, senza alcun timore reverenziale. Neppure verso l’ex presidente USA Donald Trump. Lo stesso che recentemente ha ironizzato sull'innalzamento degli oceani: «Non dobbiamo preoccuparci, al massimo avremo più case con vista sul mare». Non proprio idilliaco se si vive a Ürümqi, la città cinese più distante da qualsiasi mare.

Frivolezze a parte, la questione climatica purtroppo è passata in secondo piano rispetto all’era pre-COVID, quando l’onda verde stava prendendo piede un po’ ovunque. Pure Greta ha gradualmente abbandonato le pagine dei giornali. Ma non è sparita, ha continuato a diffondere il suo convinto allarme attraverso i social. Il medesimo allarme che da tempo lancia la comunità scientifica, solo senza la potenza della viralità e delle manifestazioni di massa. Mica poco. Ieri però un tweet dell’attivista svedese è tornato di prepotenza sui media internazionali. Perché il caldo estremo di questi giorni e la siccità sono problemi reali, con cui stiamo facendo i conti tutti quanti. E se i casi di coronavirus aumentano, mentre la guerra in Ucraina è ancora incandescente, Greta è tornata a riprendersi il suo spazio sui siti di informazione e in TV. Senza lanciare stupide torte su dipinti famosi. Senza esibizionismo fine a sé stesso. La giovane ha semplicemente commentato un post del meteorologo Scott Duncan sulle temperature «roventi» in Europa: «Questa non è "la nuova normalità". La crisi climatica continuerà a intensificarsi e a peggiorare finché mettiamo la testa sotto la sabbia e diamo la priorità al profitto e all'avidità rispetto alle persone e al pianeta. Stiamo ancora camminando come sonnambuli verso il bordo del precipizio».

Ieri, proprio come qualche anno fa, sui social si è scatenato il putiferio e, per fare un esempio di casa nostra, il post su Greta diffuso sul profilo Facebook del CdT è stato il più commentato (nel bene o nel male) degli ultimi tempi, con buona pace di Putin, Zelensky, Biden o Draghi. L'attivista ha ancora presa sull’opinione pubblica: è meno esposta all’attenzione dei media, ma il suo grido di allarme ormai è diventato quello di milioni di persone in tutto il mondo. Tant'è che al Climate Social Camp di Torino, in scena dal 25 al 29 luglio, la giovane svedese non parlerà dal palco, proprio perché, fanno sapere gli organizzatori, «Governi e aziende devono sentire la voce unica delle decine di migliaia di attivisti per il clima». Come quando mostrava il suo cartellone fuori dal parlamento, Greta fa rumore anche in silenzio. E va benissimo così.

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