Parole chiare

Le fila? Lasciamole ai complottisti

La rubrica del direttore Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
03.01.2020 06:00

Una fila di alberi. E se ce n’è più di una? Due file di alberi. Elementare. Mica tanto. Alzi la mano chi non ha mai letto né sentito frasi come questa: “Pinco Pallino milita nelle fila del Partito X”. Oppure: “Il centravanti Tal dei Tali gioca nelle fila del Corcapolo”. Nelle fila?!? No di certo. Sbagliato. Sbagliatissimo. Da matita rossa alle scuole elementari. Nelle file, cioè nei ranghi, del Partito X o del Corcapolo. Eppure il malvezzo linguistico di utilizzare in modo del tutto inappropriato il plurale femminile “fila” dilaga. Non solo sulle reti sociali, ma anche sulle testate più autorevoli. Un obbrobrio. Sarebbe come se dicessimo e scrivessimo le mela anziché le mele, le tela anziché le tele, le vela anziché le vele. Dove nasce l’errore? Dalla confusione sul plurale doppio del sostantivo filo. I plurali doppi nella lingua italiana sono birichini: non essendoci una regola generale, fanno quello che vogliono e a volte giocano brutti scherzi. Ci sono dunque nomi maschili che hanno due plurali: uno maschile e uno femminile. Il più delle volte, ma non sempre, cambiando il genere cambia anche il significato. Esempio: il corno, i corni, le corna. Non è necessario spiegare la differenza tra i due plurali. Nel caso che ci occupa qui, invece, si intende Roma per toma. Il filo è un “corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario materiale, che ha molteplici applicazioni” o “la parte sottile e quindi tagliente d’una lama, il taglio” (Vocabolario Treccani); il plurale maschile (i fili) ha un significato concreto e indica semplicemente più oggetti di quel tipo; il plurale femminile (le fila) ha per contro un significato figurato: vuol dire “sviluppo coerente, connessione di elementi”. Si dice “tirare le fila del discorso” (non certo “i fili del discorso”), cioè giungere alle conclusioni di quanto è stato detto. Se si vuole indicare più di una fila di persone o di cose, si deve usare correttamente il plurale del sostantivo femminile fila (le file) e non il plurale femminile del sostantivo maschile filo (le fila). Queste ultime lasciamole ai complottisti, che tirano appunto le fila (e non fili) del complotto. Noi, che complottisti non siamo, evitiamo di complottare contro la lingua di Dante.