Le storie con le gambe corte

di EMANUELE GAGLIARDI - Chi lo aveva spedito aveva dichiarato che si trattava di un libro con favole per far addormentare i bambini. Ma le guardie di confine in servizio all'aeroporto di Zurigo, che di storie (non destinate ai piccini) ne sentono tutti i giorni e diffidano, hanno voluto veder chiaro in questo invio proveniente dal Kenya e destinato al Canada; così, dalla copertina del libro per bimbetti, è saltato fuori mezzo chilo di eroina. Altro che tranquillizzare chi lo stringeva tra le mani ed il piccino sdraiato nel lettino la sera. La scoperta ha fatto scattare le indagini per risalire a mittente e destinatario del pacco. Di storie come quella accaduta all'aeroporto di Zurigo se ne registrano non poche ogni giorno, a cadenze alterne e fattispecie diverse, nei vari posti di frontiera e non. A vigilare, le guardie di confine e la polizia. Ci sono anche sequestri di sostanze stupefacenti importanti, che portano alla luce grosse partite di droga dirette a sud o a nord del cantone; oppure destinate a fermarsi magari in Ticino, per soddisfare, purtroppo, domande locali di sostanze nocive alla salute. E buona parte dei corrieri fermati ha pronta (almeno all'inizio dell'inchiesta) una serie di giustificazioni, di storie che, secondo loro, comproverebbe una buona fede ed una estraneità alla vicenda scoperta. Storie, bugie nella maggior parte dei casi, con le gambe corte, dunque. La droga, soprattutto chi la tratta all'ingrosso, non si ferma davanti a nulla: a volte, racconta la cronaca, viene nascosta in nascondigli davvero difficili da individuare, ricavati in spazi che paiono invalicabili all'interno degli abitacoli di autovetture; ma che fortunatamente, spesso, non sfuggono all'intuizione del Gruppo specialisti visita (GSV) attivo anche alla Regione IV. Quando il cane antidroga dà segni di nervosismo, nel momento in cui si sdraia davanti a quello che reputa uno spazio a rischio e non vuole lasciarselo sfuggire, scatta l'allarme. Dopo l'allarme, spesso, i risultati. Anche in Ticino, le guardie di confine vigilano. A volte, la droga, è nascosta dove non si penserebbe mai: tra i pannolini di un infante, per esempio. Messa lì da congiunti. Accade anche questo. È avvenuto, diversi anni fa, anche in Ticino. Nonostante gli impegni legati alla migrazione ed al controllo delle merci nel traffico viaggiatori, gli occhi degli agenti della Regione IV, 24 ore su 24, sondano questo importante settore della criminalità. In Ticino, da gennaio 2016, segnala il portavoce del Comando, Mirco Ricci, abbiamo sequestrato sino ad ora in media un kg di stupefacente alla settimana, tra cui diversa marijuana ed hashish. A volte scattano sequestri di modiche quantità; a volte, i grammi diventano chili. Sono, in media, due casi al giorno quelli scoperti. C'è chi la droga se la nasconde addosso, parti intime comprese, chi la cela nelle bottigliette dello shampoo, nei panini imbottiti, nei contenitori di succhi di frutta, nei caschi delle moto, nelle borsette di pronto soccorso a bordo di auto, tra bende, garze e cerotti. E quando la sostanza viene scoperta, si va da lunghi silenzi alle giustificazioni più varie e fantasiose, alla base delle quali la meraviglia la fa da padrona. Non manca, in alcune occasioni, la frase: «Mi hanno incastrato». Certe volte le guardie di confine si trovano di fronte anche minorenni. L'esperienza degli agenti, in determinate occasioni, riesce a far comprendere a chi sta di fronte ad essi con la droga scoperta che il tempo delle favole è finito; che è meglio raccontare la verità. Medicina sempre difficile, comunque, da digerire.