L'importante è esserci e l'Ambrì Piotta c'è

L’importante è esserci e l’Ambrì Piotta c’è. Nonostante qualche patema proprio in un’ultima giornata in cui ha rischiato le vacanze anticipate, la squadra biancoblù è riuscita ad acciuffare il treno dei play-in. E la qualificazione - sull’arco di quanto mostrato su tutto l’arco della stagione e in particolare nel 2025 - è ampiamente meritata. Alla fine i 23 overtime disputati - un record - hanno giocato a favore dei biancoblù. L’Ambrì Piotta è la squadra che, dopo l’Ajoie, ha vinto meno partite «piene» di tutti: sono solo 12 i successi arrivati entro il sessantesimo. Pochini. Ma allo stesso tempo capitan Grassi e compagni non hanno mai mollato su tutto l’arco del campionato. Carattere e abnegazione sono stati premiati.

Ha ragione, Cereda, quando afferma che il volatone conclusivo ha ancora una volta confermato il grande equilibrio di questo campionato. E una qualificazione ai play-in - chiedere a Lugano, Ginevra e Bienne per conferma - non è scontata. Ma quel pizzico di amarazza apparsa sul viso del coach e del direttore sportivo Paolo Duca al termine della sfida della BCF Arena, testimonia come l’Ambrì Piotta avesse anche i mezzi per puntare a qualcosa di più del decimo posto. Un piccolo passo indietro rispetto all’ottavo rango della passata stagione, con una squadra sulla carta obiettivamente più forte e attrezzata.

Sarà dunque il post season a decretare il bilancio di questa stagione leventinese. Che ha appunto - considerando il roster a disposizione di Cereda - le qualità e i mezzi per accedere a quei playoff che macano dal 2019. Rapperswil prima, Kloten o Langnau eventualmente in seguito non saranno ovviamente avversari malleabili. Ma forse mai come quest’anno i biancoblù hanno davvero l’occasione di entrare tra le otto elette. Per ora ci si può accontentare di esserci: non è poco, nonostante tutto.