Il divano orientale

Sopra le nostre teste

Terra, acqua, aria: tutte e tre le dimensioni fisiche dell’esistente sono oggi implicate nella guerra
Marco Alloni
Marco Alloni
26.09.2024 06:00

Terra, acqua, aria: tutte e tre le dimensioni fisiche dell’esistente sono oggi implicate nella guerra. In Ucraina e in Palestina per un dominio del territorio sempre più politico e culturale. Nelle acque dell’Artico per un controllo degli spazi di navigazione e delle risorse energetiche sempre più fittamente conteso tra Russia, Cina e Stati Uniti. Nei cieli di tutto il mondo per prepararsi a una guerra stellare che vede ormai protagonisti anche attori quali Turchia, Iran, Arabia Saudita e India. Insomma, un mondo votato alla pace sembra non esistere più né in terra né in cielo. Gli apparati tecnologici (satelliti, droni, difese missilistiche etc.) disegnano un reticolato di inimicizia cosmica senza più confini. E la prospettiva di un disastro planetario sembra presentarsi come ineluttabile.

In questo scenario tutto diventa così obsoleto. Anche questa nostra rubrica, questo nostro «Divano orientale». Appaiono nostalgiche rievocazioni di un mondo ormai precipitato oltre se stesso. Come in politica la tradizionale distinzione tra destra e sinistra sembra essere scomparsa sotto l’imperativo di subordinare ogni aspetto della vita al Mercato, così sul piano geostrategico tutto si direbbe parte di un unico universo in cui «Oriente» e «Occidente» non hanno più ragione d’esistere. Certo, l’America imperiale sfida l’impero russo e l’impero cinese secondo logiche che richiamano ancora quelle di una contrapposizione tra «asse occidentale» e «asse orientale». Ma intanto sopra le nostre teste Nord e Sud del mondo, Est e Ovest del pianeta, stanno lentamente cessando di esistere. Esistono come coordinate geografiche, ma nel concreto degli interessi strategici e delle guerre a venire si confondono in un grande amalgama sempre più pericoloso e indistinto. Vorremmo chiamarlo un frammento della storia in cui una nuova Guerra Fredda sembrerebbe prendere corpo, ma in verità è un periodo della vicenda umana in cui la logica del potere rende possibili anche le alleanze più inverosimili.

Altro che Est e Ovest, Oriente e Occidente! Arabia Saudita e Egitto tramano sottobanco con Israele, la Turchia propone i suoi nuovi apparati bellici al migliore acquirente, la Cina e la Russia fanno comunella per spartirsi l’Artico... E intanto il cielo viene lottizzato tra chiunque abbia strumenti per raggiungerlo, Giappone e India compresi. Si dirà: un bel disastro! Oppure: finalmente una globalizzazione perfetta! Ma la verità è che se l’asse dell’inimicizia si sposta dal piano orizzontale, da Occidente a Oriente, a quello verticale, dalla terra al cielo, nessuno potrà più rivendicare nessun confine né proteggersi dietro nessuna trincea: in cielo non esistono infatti né nazioni né statuti, esiste solo la legge totale del potere e dell’anarchia. E quando questa legge avrà preso il sopravvento sulle nostre patetiche categorie di Oriente e Occidente, il collasso sarà probabilmente inevitabile e apocalittico, se è vero che chi sopravviverà avrà già deciso che la terra è una trascurabile o trascorsa forma di residenza, nel cui ventre si è abitato per secoli e millenni, ma da cui prima o poi non è escluso che si migrerà per combattere in cielo altre follie e vivere magari nel virtuale, nel postumano o in qualche altra eresia dell’umano come ultima residuale salvezza.