Pensieri di libertà

Teorie del complotto

La rubrica di Francesca Rigotti
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Francesca Rigotti
Francesca Rigotti
25.11.2021 06:00

Alzi la mano chi non ha mai pensato, di fronte a eventi e fenomeni privi di spiegazione soddisfacente, magari sensazionali come l’assassinio di J.F. Kennedy o l’attentato alle Torri Gemelle, che i fatti non sono proprio come ce li raccontano, che dietro le quinte una sorta di burattinaio manovri la scena, o semplicemente, per dirla con un proverbio popolare, che «gatta ci cova». Credo che tutti quelli che la mano non l’hanno alzata non apprezzerebbero di sentirsi accusati di essere dei complottisti, ovvero dei sempliciotti, se non proprio dei seguaci delle teorie vaghe, incomprensibili e non verificabili del movimento QAnon. Questo perché le persone che pensano che dietro eventi le cui spiegazioni ufficiali «non tornano» ci sia dell’altro, magari un complotto vero e proprio, sarebbero sostanzialmente incapaci di comprendere la complessità del reale e di convivere con l’ansia della domanda senza risposta.

Ma chi è il complottista (che in tedesco porta quel nome impossibile di Verschwörungstheoretiker) e che cosa si intende per teorie del complotto? Di sicuro il complottista non è un congiurato o un cospiratore, termini ritenuti quasi sinonimi. Che però non lo sono, giacché congiurati e cospiratori sono quelli che le congiure (es. contro Giulio Cesare) o le cospirazioni (es. contro l’occupazione austriaca della Lombardia,) le organizzano; sono coloro che tessono trame e ordiscono inganni (notare il vocabolario tessile: ne ho parlato nel mio Il filo del pensiero, nuova ed. 2021). I complottisti invece non organizzano un bel niente, ma immaginano che siano altri a complottare.

La spiegazione dei fatti in chiave complottista è ingenua (anche se qualche volta ci azzecca...) e tuttavia comprensibile in tempi di ansietà e incertezze e solitudine del cittadino democratico, finché si rimane entro la soglia di congetture nell’ambito del buon senso. Il problema sorge invece quando si comincia a fantasticare di esseri ultraterrestri, di spiriti sovrannaturali o di legami tra governi e agenzie segrete che agiscono per il dominio del mondo.

Un esempio concreto di lettura complottista: le industrie farmaceutiche promuovono test e vaccini per moltiplicare i profitti e condizionare le scelte dei politici, che a loro volta approfittano della situazione per estendere controllo e sorveglianza sui cittadini secondo il modello cinese. La versione ufficiale dice invece che gli incassi astronomici delle stesse ditte e il controllo delle persone sono effetti collaterali e conseguenze non volute di misure dettate da attenzione benevola. Esiste comunque un rischio nella repressione dei sospetti di complotto (non delle insostenibili teorie complottistiche) che è quello di soffocare tout court la critica e la ragione. E invece un po’ di sano scetticismo, di dubbio e di sospetto fa bene, come vado ripetendo.

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