Un'operazione immobiliare che va chiarita
L’articolo del Corriere del Ticino pubblicato ieri porta alla luce un’operazione legata agli stabili di via Peri in zona Sant’Anna di proprietà di EFG, per i quali si registra un interesse di acquisto da parte di AIL Servizi SA, piccola realtà che gestisce principalmente impianti elettrici, fotovoltaici e strumenti di rilevazione dei consumi.
Da quanto emerge, dopo contatti e verifiche, la società non solo starebbe valutando l’acquisto come indicato nell’articolo, ma avrebbe già firmato e iscritto un inusuale diritto di compera per cinquanta milioni, senza alcun acconto. A questi, secondo una stima, dovrebbero poi aggiungersi circa trenta milioni per la ristrutturazione degli stabili stessi. Visto quanto trapela per voce del direttore Lucas Bächtold, che afferma che gli stabili potrebbero essere messi a disposizione del Cantone come spazi amministrativi per le esigenze della Giustizia, risulta difficile comprendere perché una società di servizi si metta nel campo delle operazioni immobiliari, quando anche da statuto non ha questa possibilità. Ancor più particolare, per tempi e modi, è che questa notizia emerga proprio nel giorno in cui sono state consegnate al Cantone le proposte di spazi, con immobili in affitto o in vendita, da destinare proprio alla Giustizia: quasi a dar maggiore valore a quella che potrebbe essere probabilmente una delle location messe a disposizione da EFG all’interno del concorso. EFG stessa che è, tra l’altro, la proprietaria di Palazzo Botta, bocciato in votazione popolare proprio come nuova sede di tali uffici.
A questo punto è difficile interpretare il messaggio che il Comune vuole far passare. Un’operazione di questo tipo, attraverso una società come AIL Servizi SA, lascerebbe presupporre un accordo politico che porterebbe il Comune stesso in concorrenza con le società immobiliari. Il tutto senza passare dal Consiglio comunale, che di suo avrebbe bocciato il progetto, in quanto la Città aveva lasciato intendere che nel campo immobiliare si sarebbe calata in futuro solo per vendere eventualmente immobili in disuso. Se così fosse, inoltre, questo potrebbe far pensare che i giochi siano già stati fatti e il concorso cantonale abbia già un vincitore annunciato. Inoltre, vista l’importante cifra da investire da parte della società, il debito da chi verrebbe garantito? Dalla Città? Non è una cosa semplice da giustificare.
Il Comparto di Sant’Anna, con i suoi edifici, è un comparto strategico, che vedrà importanti interventi nei prossimi dieci anni in vista dell’arrivo del tram-treno, e una parte dell’intero complesso verrà completamente demolita. Uno dei sei immobili è di proprietà di Artisa Group, che si era mossa negli scorsi mesi per un acquisto immediato anche dei restanti cinque stabili. La cifra proposta era di cinquanta milioni per un’operazione diretta senza diritto di compera, ma la risposta definitiva non è mai arrivata. E oggi EFG accetta invece un diritto di compera con zero anticipo da una società di servizi del Comune di Lugano? Una situazione che non può essere sicuramente ben vista dalle parti e risulta, appunto, di difficile comprensione.
Gli interrogativi a più livelli sono molti e meriterebbero una presa di posizione chiara dalla società stessa, dal Comune e da EFG.